Carlos Quintero scopre di avere un figlio mentre è in fuga: “C’era questo ragazzo che mi guardava ad ogni cambio, poi mi ha detto ‘Ciao papà’…”

Una storia da film quella vissuta da Carlos Julian Quintero in questo 2019. Uno scherzo del destino che gli ha cambiato la vita durante il Tour de Quanzhou Bay, modesta corsa classe 2.2 a cui partecipava con la maglia della Ningxia Sports Lottery, formazione nella quale è approdato a giugno dopo la improvvisa chiusura della Manzana Postobon (in seguito alle numerose positività di corridori del team). Quella che per lui era una occasione di tornare a correre in corse di livello in Europa dopo la fine dell’avventura con la Colombia Coldeportes nel 2015, con il ritorno al successo alla Vuelta a Asturias dopo essersi messo in mostra anche al Tour of the Alps, sembrava essere diventato un incubo, ma si è invece tramutato in una avventura inattesa.

“Tutto è sucesso durante una fuga nella prima tappa – racconta il colombiano a Ciclismo a Fondo – C’era un corridore della HKSI che non smetteva di guardarmi ogni volta che dava un cambio. Sentivo una pulce nell’orecchio, finché, durante un cambio, mi ha detto ‘Ciao papà‘, in spagnolo. Ero incredulo, pensavo fosse uno scherzo”.

Ma tutto si è tramiutato un realtà dopo l’arrivo, quando è stato avvicinato da una ragazza. “Avevo il cuore a mille, ancora più veloce che in corsa e non smettevo di pensare – ricorda – Si trattava di una ragazza che avevo conosciuto anni prima durante un ritiro nel quale c’era anche una squadra femminile cinese. Io ero ancora un dilettante. Ci furono molti giorni di convivenza e sapete come vanno queste cose… le risate, gli scherzi tra vicini di stanza… non penso di dover spiegare altro…”

All’epoco persero i contatti, ma lei continuò a seguire la storia sportiva di Quintero, trasmettendo al figlio di entrambi la passione per il ciclismo e per quello sportivo così lontano. “Quel che è incrdibile è che non ho ricevuto mai niente da lei – aggiunge – Mai un messaggio, niente”. Al momento Quintero non sa ancora se assumere la paternità del ragazzo, ma ne parla con un certo orgoglio, facendosi tante domande anche riguardo il proprio futuro assieme: “Mi piace come corre, mi ha mostrato foto e sembra che se la cavi in salita. D’altronde, ha i miei stessi geni […] Voglio stargli vicino, insegnargli quello che so come ciclista, supportarlo in questo mestiere così duro e vorrei che imparasse la mia lingua”.

Riflessioni che pesano ora anche sul futuro del corridore stesso. “Mi ha fatto pensare molto – conclude – Chissà che non sia il momento di cambiare aria. Il ragazzo lo merita”. Ma attenzione che oggi è il giorno degli Innocenti (l’equivalente del nostro Pesce d’Aprile) in Spagna e gli scherzi son dietro l’angolo…

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