Visma|Lease a Bike, Matteo Jorgenson sarà libero di continuare a crescere su più fronti: “Vogliamo tenere aperto il suo calendario”
Matteo Jorgenson è stato il miglior corridore della Visma | Lease a Bike in questa stagione. Nell’anno dei gravi infortuni a Wout Van Aert e Jonas Vingegaard, il 25enne statunitense, alla sua prima stagione nel team neerlandese, è riuscito a stupire tutti con il suo talento poliedrico. Il possente scalatore californiano in primavera è stato infatti in grado di vincere una classica fiamminga come la Dwars door Vlaanderen e anche una corsa a tappe prestigiosa come la Parigi-Nizza, per poi aiutare capitan Vingegaard sulle montagne del Tour de France, dove lui stesso è comunque riuscito a chiudere ottavo nella classifica generale. L’allenatore di Jorgenson, Tim Heemskerk, ha dichiarato a Velo che la squadra non intende ancora porre alcun limite al suo prezioso ciclista multitalento.
“Stiamo ancora scoprendo le capacità di Matteo – ha detto Heemskerk parlando telefonicamente a Velo – Non vogliamo ancora cercare di concentrarlo su una sola cosa. Potremmo farlo solo se ci accorgessimo che potrebbe davvero, davvero trarre beneficio dalla specializzazione. Per ora vogliamo tenere aperto il calendario di Matteo. Ha appena disputato una stagione straordinaria facendo un po’ di tutto e si diverte. Quindi, per ora, visto che ha solo 25 anni, perché cambiare le cose?”.
Secondo l’allenatore neerlandese è troppo presto per prendere decisioni definitive sul futuro del corridore statunitense. “Matteo è ancora in fase di sviluppo – ha evidenziato – Nei prossimi anni potremmo vederlo andare naturalmente in una certa direzione, come ad esempio puntare a una vittoria in una classica o in un grande giro. È a quel punto che dovremo fare delle scelte per il suo programma che gli permettano di prepararsi al meglio per raggiungere questo obiettivo”.
Jorgenson sarà quindi libero di crescere fino a quando sarà necessario prendere una decisione sulla sua carriera. “La direzione di Matteo dipenderà da come crescerà con noi, ma anche dalla gestione e da come avremo bisogno di riempire i ruoli per i nostri piani – ha detto Heemskerk – Ma dovremo essere tutti d’accordo sul fatto che la direzione sia quella giusta e che sia necessario cambiare le cose. Ma non siamo ancora al momento di doverlo fare”.
Dal punto di vista di un allenatore, assecondare tutte le caratteristiche fisiche di Jorgenson non è un compito facile. “Fisiologicamente, Matteo può passare dalle classiche alle corse a tappe, ma per noi è difficile da gestire. È sicuramente molto più complicato che con Jonas, ad esempio. Quest’anno siamo riusciti a destreggiarci e a fare i salti mortali. Ora che abbiamo i dati e gli insegnamenti, possiamo capire come fare meglio l’anno prossimo” ha quindi proseguito Heemskerk.
Le prossime stagioni potrebbero quindi mostrarci le vere potenzialità dello statunitense. “La seconda stagione è quella in cui un corridore conosce i compagni di squadra e lo staff e capisce la filosofia e si dice che la magia del coaching avvenga solo dopo tre anni – ha detto l’allenatore della Visma – In futuro, perché Matteo non può guidare i grandi giri? Ha già dimostrato di poter fare una terza settimana forte al Tour. Dobbiamo ancora realizzare il potenziale di Matteo. Ha fatto molto bene già quest’anno, e ormai ci conosciamo bene grazie al lavoro insieme nelle corse e nei campi di allenamento. Quindi sappiamo per certo che ci sarà ancora molto da fare”.
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