UAE Team Emirates, Juan Ayuso: “Son stati momenti difficili, sono stato tre settimane senza toccare la bici. Ora vorrei correre la Vuelta”

Juan Ayuso torna in pubblico dopo le numerose polemiche che lo vedono al centro del dibattito in queste ultime settimane. 22° nella prova in linea dei Gioci di Parigi 2024, il portacolori della UAE Team Emirates è così tornato in gara dopo il discusso ritiro dal Tour de France in seguito alla positività al covid. Senza intervenire nel merito delle voci che lo vedono in rottura con la sua squadra che lo considerano attualmente prima riserva per la Vuelta a España, il talento iberico rivela che le sue condizioni fisiche sono decisamente precarie al momento, dopo aver sofferto molto per l’ennesimo contagio subito col virus che sta segnando questi ultimi anni.

“Quando ho lasciato il Tour pensavo che in tre o quattro giorni sarei stato bene, come le altre volte che ho avuto il Covid, ma questa volta, per ragioni che non conosco, che nessuno capisce di queste malattie, sono stato tre settimane senza salire in bicicletta”, ha dunque spiegato alla agenzia nazionale EFE, ribadendo di aver vissuto “tre settimane difficili”.

Per questo il risultato odierno, che per un corridore del suo calibro non è certo qualcosa da mettere nel mirino, lo rende comunque più che soddisfatto: “Sto scoppiando di gioia. In termini sportivi, il piazzamento non è niente di speciale, ma conserverò l’esperienza, che non dimenticherò mai […] Pensavo che oggi non sarei riuscito a finire la gara, invece mi sono ritrovata a sognare una medaglia. Ho sofferto il più possibile e questo mi rende orgoglioso”.

Saltata dunque la cronometro perché ancora troppo debole, il 22enne ha dunque compiuto un importante passo in avanti verso un recupero che comunque anche lui attualmente valuta complicato, ma senza perdere la speranza di essere al via del GT spagnolo: “Ora devo recuperare e se il mio corpo risponde bene vorrei partecipare alla Vuelta – aggiunge per Marca –  Devo parlare con la squadra e dopo il Tour è stato difficile. Se il corpo continua a rispondere e a migliorare, vorrei essere a Lisbona. Non ho intenzione di forzare il mio corpo più di quanto possa dare”.

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