Tirreno-Adriatico 2023, Giulio Ciccone: “Secondo dietro Roglic è dolce sconfitta, ma un pizzico di rammarico rimane”

Giulio Ciccone protagonista alla Tirreno – Adriatico 2023. Il leader della Trek – Segafredo si conferma brillante sull’arrivo di Sassotetto, dove ha chiuso in seconda posizione battuto solamente dal nuovo leader Primoz Roglic (Jumbo-Visma) in una volata ristretta. Dopo i buoni segnali lanciati a inizio stagione con la vittoria alla Volta a la Comunitat Valenciana, chiusa poi in seconda posizione, il classe 1994 ha dimostrato nella Corsa dei Due Mari una ottima gamba, correndo allo stesso tempo in modo offensivo e ragionato, sempre fra i migliori in salita.

Finire secondo dietro a Primoz Roglic è una dolce sconfitta – commenta l’abruzzese – Mi sento bene, la condizione c’è e penso di averlo dimostrato. Devo davvero ringraziare i miei compagni perché hanno fatto un grande lavoro per tutto il giorno. Tutto è andato come volevo. Per farla breve, abbiamo mancato di poco il risultato pieno, ma penso che possiamo comunque essere soddisfatti”.

Ciccone racconta inoltre le difficoltà aggiuntive di una giornata già complicata, spiegando anche l’ulteriore attendismo che si è visto nella salita conclusiva: “Il tempo ha reso la giornata davvero difficile e ha condizionato la tappa in modo consistente dall’inizio alla fine. Abbiamo affrontato l’ultima salita con un gruppo selezionato ma ancora folto, e fino all’ultimo chilometro non c’era modo di fare la differenza: il vento contrario era troppo forte e la salita non così ripida per fare ulteriore selezione. C’era molto controllo, tutti esitavano ad attaccare perché il rischio di fare uno sforzo inutile era forte”.

A spezzare questa dinamica è stato Damiano Caruso, unico a provarci davvero con un tentativo che ha messo in difficoltà gli avversari, chiusi in uno scenario tattico che è stato proprio il corridore chietino a spezzare, anche se poi è lui stesso ad ammettere di aver atteso troppo nel rilanciare: “L’azione di Caruso è stata coraggiosa e, senza una reazione un po’ decisa, avrebbe potuto avere successo. Il mio attacco prima dell’ultimo chilometro è servito a rompere l’equilibrio, portando all’attacco di Mas che ha preso Caruso. Ripensandoci, avrei potuto sostenere e seguire ulteriormente per evitare quel momento di controllo che ha permesso agli altri di rientrare. Inoltre, a causa del vento, mancavano i cartelli che segnavano i metri per il traguardo e non avevo riferimenti fino all’ultima curva. Insomma, un pizzico di rammarico per il finale rimane“.

La Corsa dei Due Mari prosegue oggi con un’altra tappa molto complicata, che si inserisce pienamente nel solco della tradizione della Tappa dei Muri. Da Osimo Stazione a Osimo infatti i corridori affronteranno un susseguirsi costante di saliscendi, con strappi spesso e volentieri in doppia cifra che portano a un dislivello complessivo di oltre 3500 metri in 193 chilometri. Sarà l’ultima occasione per provare a cambiare le sorti di una classifica ancora molto, che può uscire stravolta: “A mio avviso, sarà la tappa più dura di questa Tirreno-Adriatico. La classifica generale è molto combattuta, sicuramente succederà qualcosa: saremo anche noi in gioco”.

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