Red Bull-Bora-hansgrohe, aumenta il carico delle aspettative: “Nel 2024 la novità del marchio era solo sulle maglie, il 2025 sarà il nostro vero inizio”
L’ingresso nel mondo del ciclismo professionistico su strada da parte di Red Bull aveva portato con sé grandi aspettative. Quella che è diventata la Red Bull-Bora-hansgrohe era infatti attesa a raggiungere rapidamente il massimo livello, forte degli investimenti messi in atto dal colosso austriaco delle bevande energetiche. I risultati non sono mancati, tanto che Primož Roglič ha portato a casa la Vuelta a España 2024; in tutto, le vittorie stagionali sono state 24 e non va dimenticato il secondo posto finale al Giro d’Italia 2024 ottenuto da Daniel Felipe Martínez. L’impressione, però, è che ci fosse ancora una certa distanza fra il “tetto del mondo” e la squadra di licenza tedesca.
L’obiettivo a breve termine, a questo punto dichiarato, è quello di chiudere questa distanza. “Nel 2024 la presenza di Red Bull era limitata allo spazio sulla maglia e non di più – le parole del capo del settore delle prestazioni della squadra, Dan Lorang, in un’intervista concessa a Velo – La vera partenza per noi sarà in corrispondenza della prossima stagione. Ci saranno molti cambiamenti che diverranno effettivi, un numero maggiore di persone lavoreranno per noi e ci saranno nuove opportunità per migliorare le prestazioni e per avere un accesso più ampio alle strutture che abbiamo a disposizione“.
Lorang non nasconde l’ottimismo: “Dopo questo inverno saremo preparati meglio e avremo le basi per dire di poter combattere almeno per il podio al Tour de France. E inoltre saremo pronti per vincere le corse più importanti. Nel 2024, comunque, abbiamo concluso vincendo un Grande Giro e piazzandoci fra le prime cinque squadre al momento. È un buon inizio, da cui possiamo solo migliorare“.
Non è una cifra ufficiale, ma i fondi a disposizione della squadra tedesca dovrebbero aggirarsi intorno ai 45 milioni di euro a stagione, molto vicino alle cifre su cui possono far conto Ineos Grenadiers e Visma|Lease a Bike. Più su ancora c’è poi la UAE Team Emirates. “In questo periodo abbiamo avuto più risorse a disposizione per mettere sotto contratto nuovi corridori, ma anche alcuni dei tecnici migliori al mondo nel loro campo (è il caso di Dan Bigham, che ha lasciato proprio la Ineos – ndr). Adesso ci sono in squadra tre persone che fanno il lavoro che facevo io da solo. Tutti i compiti potranno essere svolti meglio, in maniera più efficace e con dati più raffinati a disposizione”.
Lorang sottolinea il peso della scienza nelle sfide che attendono la Red Bull-Bora-hansgrohe: “La tecnologia e i materiali sono sempre più importanti. L’allenamento rimane la base di tutto, ma ci stiamo rendendo conto che i margini ancora percorribili in quel campo sono limitati. Ormai tutti hanno praticamente le stesse conoscenze e usano le stesse metodologie. Quindi, bisogna guardare ad altri campi e uno dei progressi maggiori che possono essere fatti è quello dei materiali. Le energie che puoi risparmiare con una migliore posizione in bicicletta o con un migliore abbigliamento non puoi ottenerle con l’allenamento. È difficile crescere di 30-40 watt in una stagione, ma con un assetto migliore quel guadagno lo puoi ottenere“.
Una delle grandi scommesse rimane quella di vedere Primož Roglič al livello degli altri grandi di questo periodo, come Jonas Vingegaard e Tadej Pogačar, al Tour de France: “Abbiamo visto, durante la Vuelta che ha vinto, che abbiamo del potenziale per farlo. E adesso possiamo davvere crescere, insieme a Red Bull”.
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