Parigi-Nizza 2024, Remco Evenepoel: “Missione compiuta, settimana super positiva. Unico rimpianto la tappa di venerdì, avrei potuto vincere la corsa”
Quella di Remco Evenepoel è stata una Parigi-Nizza 2024 molto soddisfacente. Il belga della Soudal-QuickStep ha chiuso la corsa francese con una bellissima vittoria di tappa sul traguardo di Nizza, battendo in una volata a due il vincitore della classifica generale Matteo Jorgenson (Visma | Lease a Bike). Il campione nazionale belga è dovuto poi salire sul palco del vincitore diverse volte, per le premiazioni del podio finale – secondo nella generale a 30 secondi dallo statunitense – e per indossare le maglie di leader della classifica a punti e anche quella di miglior scalatore. Il 24enne ha parlato lungamente ai nostri microfoni per analizzare la tappa, la settimana di gare e anche l’avvio di stagione in vista della sua partecipazione al Tour de France di Luglio.
Oggi è stata più dura la tappa o salire tutte quelle volte sul podio finale per tutte quelle maglie conquistate?
”La tappa è stata un pochino più dura, giusto solo un pochino [ride – ndr]. È stata una giornata abbastanza a tutta, ho dato tutto me stesso sull’attacco sulla Côte de Peille e questa scelta ha ripagato. Siamo riusciti ad andarcene e siamo stati davanti. Ho trovato un ottimo compagno di attacco in Matteo, che ha corso a tutta insieme a me fino all’arrivo. Alla fine non era più compito mio tirare perché ormai sapevo che non avrei vinto la classifica generale, quindi ho voluto salvare la gamba per la volata. Sono felice che si sia preso le sue responsabilità fino all’ultimo”.
Come è stato correre con queste condizioni meteo?
”Le condizioni erano abbastanza complicate, avevo deciso di mettere i copertoni da bagnato e questa cosa mi ha aiutato parecchio, perché visto il manto stradale non volevo prendermi nessun rischio di scivolata. Alcune volte era molto difficile anche solo seguire Matteo perché lui mi ha detto che conosce perfettamente le strade, mentre io non conoscevo nulla. Quindi era difficile per me riuscire a seguirlo quando lui andava a tutta in discesa. Non posso che essere contento, l’unico rimpianto che ho è la tappa di venerdì, ma credo che ormai dobbiamo accettare, voltare pagina, chiudere il libro e continuare a lavorare fino al Giro dei Paesi Baschi”.
Quando hai capito o deciso che Matteo Jorgenson era impossibile da staccare oggi?
”Vedevo che Vlasov soffriva nelle salite più ripide e quando ho visto che voleva andare a prendere i secondi di abbuono ho capito che era ancora abbastanza fresco. Poi però quando mi han detto che si era staccato e che Matteo era ancora con me ho deciso di tenere quel ritmo fino alla fine della salita e ho dovuto accettare che non sarebbe stata un’azione per la generale, ma solo per la tappa”.
È stata comunque una settimana positiva per te?
”Sì, lo è stata. Il livello dei pretendenti alla classifica generale era molto alto. Gli unici che non c’erano erano Jonas [Vingegaard – ndr], Ayuso e Pogacar. Sono contento perché il mio obiettivo principale era di vincere una tappa e salire sul podio finale. Sono arrivato secondo in una frazione, ne ho vinta una e sono arrivato due volte quarto. Un po’ sfortunato nella cronometro a squadre, quindi è stata una settimana super positiva per noi. Continueremo a lavorare con il morale alto. Ma ripeto che se devo ripensare a qualcosa è solo la tappa di venerdì, dove ho perso le mie speranze di vincere la classifica generale. Sono errori che dobbiamo portarci a casa per non commetterli più”.
Venerdì è la tappa che ti è costata cara…
“Sì, avrei dovuto seguire ogni azione. Vedendo il risultato penso sia chiaro che sarei potuto essere con loro e avrei potuto vincere la corsa. Comunque, parlare dopo è sempre facile e bisogna essere felici di quel che abbiamo ottenuto. Assumiamo gli errori e cercheremo di non commetterli di nuovo. Dobbiamo essere contenti di come è andata e continuare a lavorare”.
“Assolutamente, sapevamo stamattina che Jorgenson sarebbe stato difficile da battere. È stato l’unico a seguirmi oggi, con Vlasov, ma è stato poi l’unico a resistere sino alla fine. Sono felice, ho dato tutto. Ho fatto tre belle accelerazioni sulla Côte de Peille, solo lui [Jorgenson – ndr] è riuscito a restare con me, Vlasov è arrivato in cima poi”.
“Oggi Matteo conosceva le discese, io per niente. Quindi mi ha fatto soffrire in discesa. Prendeva qualche rischio in più, ma io non conoscevo le curve, quindi non era semplice seguirlo, anche se poi nel secondo giro è andata meglio. Mi sono divertito, il pubblico è stato sempre presente, tutto è andato bene. Sicuramente non sarà la mia ultima corsa in Francia [ride, ndr]”.
“Quattro mesi passano in fretta… C’è ancora molto lavoro da fare. Non sono ancora al top, ma è buono iniziare la stagione così, con la vittoria all’Algarve, vincendo qui e conquistando qualche maglia, che è sempre un buon bonus. Posso essere felice di questo inizio di stagione. Ora ci sono altri grandi obiettivi prima di una pausa. Dobbiamo continuare così”.
“Che ci sono, che non devo aver paura di queste strade e della tensione in gruppo. Ero sempre ben posizionato, grazie anche al bel lavoro della squadra, che è molto forte. Con Landa saremo ancora più forti. Al momento possiamo solo che essere felici. Unico rimpianto è la tappa di venerdì, ma per il resto abbiamo fatto quel che dovevamo fare. Anche ieri son andato vicino alla vittoria. Mercoledì avremmo dovuto correre per la vittoria di tappa, ma non ho rimpianti. Gli unici sono sulla tappa di venerdì, ed è l’unico errore che ho fatto questa settimana”.
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