Di certo c’è che alcune squadre hanno in dotazione i macchinari che vengono utilizzati per il cosidetto “rebreathing” (in italiano “ri-respirazione”), forniti, fra le altre, dall’azienda Detalo Health. Sul tema si è espresso proprio il direttore generale dell’azienda, Carsten Lundby: “Sono d’accordissimo sul fatto che l’inalazione del monossido di carbonio, fatta con l’intento di aumentare l’emoglobina, sia da sconsigliare. È una cosa che deve essere molto chiara e su cui ci siamo già espressi più volte in passato. Ma l’utilizzo del monossido di carbonio come strumento diagnostico è una cosa completamente diversa. E quello non deve essere vietato, anzi non può essere vietato. Quindi, ci deve essere un trattamento ben distinto fra le due casistiche”.
Lundby aggiunge: “Personalmente, io sono contro l’inalazione di monossido di carbonio con l’obiettivo di migliorare le prestazioni. Penso che sia contro lo spirito dello sport. Non voglio che miei figli inalino un gas tossico con l’idea di farlo per diventare campioni del mondo. La finalità del rebreathing è quella di determinare il volume del sangue (“volemia”, in termini medici), non certo quello di creare una carenza artificiale di ossigeno”.
Ma le squadre di ciclismo come usano questo strumento? Finora c’è stato un certo alone di mistero intorno alla cosa. “Noi abbiamo già pubblicato il nostro punto di vista – le parole di Lundby – Sconsigliando fortemente l’uso del monossido di carbonio per fini prestativi. È una cosa che può creare rischi per la salute e, oltre un certo limite, diventare tossica. Se però lo strumento in questione viene usato per fini diagnostici, ci sono zero vantaggi sul piano delle prestazioni”.
Nel futuro a breve termine, comunque, la collaborazione fra Detalo Health e alcune formazioni WorldTour proseguirà senza intoppi anche nel 2025: “Continueremo il nostro lavoro – conferma Lundby – Come abbiamo sempre fatto, quando effettuiamo misurazioni del sangue prima e dopo i periodi di allenamento in altura. Se è aumentato l’interesse nei nostri confronti da quando la cosa è diventata pubblica? No, non più del solito”.