Mondiale 2022, Australia prepara la candidatura

L’Australia punta al Mondiale 2022. Il capo della federciclismo locale ha confermato ufficialmente l’intenzione di ospitare nei prossimi anni la rassegna iridata, ripetendo l’esperienza del 2010. Se nello scorso mese di gennaio, l’intenzione era quella di candidarsi per il 2020, alla recente analisi dei dossier, sostanzialmente il Veneto è già apparso vincitore, anche per il passo indietro della federazione oceanica, che ha giudicato le tempistiche troppo ristrette. Malgrado dunque la convinzione che dopo tre edizioni in Europa (Bergen 2017, Innsbruck 2018 e Yorkshire 2019), sarebbe toccato quasi sicuramente ad un paese fuori dal Vecchio Continente, gli australiani hanno preferito prendersi più tempo.

Se lo spot del 2021 è ancora libero, possibilmente dunque anche molto probabile visto che si arriverebbe così da quattro edizioni europee, Nick Green si dice abbastanza convinto che anche quell’edizione resterà da quelle parti. La ragione è molto semplice: si tratterà dell’edizione del centenario dalla prima volta, nel 1921 a Copenaghen, per cui sembra difficile che ci si voglia allontanare. Da qui la decisione “tattica” di puntare all’edizione successiva, dunque nel 2022. Il che lascia un lasso di tempo di circa 18 mesi per organizzare al meglio i preparativi, soprattutto la ricerca di partner e investitori, anche considerando che la federazione ha subito dei tagli nel budget a partire dal prossimo anno.

“Alla fin dei conti, si tratta di un evento da 25 milioni di dollari, quindi non certo economico – spiega Green a cyclingnews – Abbiamo visto a Bergen, che hanno fatto uno degli eventi migliori […] ma stanno perdendo un sacco di soldi. Per un evento da 25 milioni di dollari dobbiamo essere sicuri di avere i fondi necessari per poterlo svolgere. Abbiamo circa 18 mesi per ragionare ad una proposta e a come finanziarla, per poi scegliere una regione con cui lavorare. Siamo già in discussioni per identificare e lavorare con una regione che potrebbe ospitarlo. Un lavoro che non è ancora concluso. È iniziato, ma ci sono un numero di passaggi da superare prima di arrivare alla fine”.

Quando si era ipotizzato alla candidatura per il 2020, Adelaide aveva mostrato il suo interesse, con il direttore del Tour Down Under che aveva a sua volta sostenuto questa ipotesi. Se ne era già parlato anche con l’allora presidente dell’UCI Brian Cookson, ma da questo settembre a capo del massimo organismo del ciclismo c’è il francese David Lappartient, quindi bisognerà eventualmente riprendere il dialogo sostanzialmente dall’inizio.

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