Milano-Sanremo 2025, Michael Matthews: “Pogacar vorrà fare gara dura. Ha mostrato alla Strade Bianche il modo in cui vuole correre quest’anno”

Anche Michael Matthews crede che Tadej Pogacar farà gara dura alla Milano-Sanremo 2025. L’australiano, come noto, è grande amico del fenomeno sloveno e lo conosce molto bene, ma ovviamente in gara i due sono rivali e lo scorso anno entrambi si ritrovarono proprio sul podio finale della Classicissima alle spalle di Jasper Philipsen (Alpecin-Deceuninck). Per il portacolori del Team Jayco AlUla la sconfitta del 2024 fu particolarmente dolorosa perché arrivò per questioni di centimetri, costringendolo così nuovamente a rimandare l’appuntamento con la vittoria in una Monumento e, in particolare, nella corsa italiana, che nelle precedenti partecipazioni lo ha visto chiudere sei volte nella top-10 e tre tra i primi tre di giornata.

Dallo scorso anno, quanto spesso hai ripensato a quella Milano-Sanremo?
Troppe volte, troppe. Mi ci è voluto molto tempo per capire esattamente cosa è successo, tante ore, tanti giorni, tante settimane ripensando a cosa avrei potuto cambiare se avessi potuto. Speriamo di poterlo cambiare quest’anno.

Come riuscirci? Conosci questa corsa molto bene, avendola fatta 11 volte.
Così tante? Ormai dovrei conoscere le strade (ride, ndr). Ho percorso queste strade in pratica ogni giorno, quindi penso di conoscere ogni roccia, ma anche gli avversari migliorano e non ci sono mai gli stessi alla partenza. Penso che tutti siano in grande forma e che tutti daranno vita a una grande battaglia.

Conosci le strade, conosci gli avversari e uno in particolare, Tadej. Cosa pensi che farà e quale sarà la tua risposta?
Penso che vorrà fare corsa dura. Ha mostrato alla Strade Bianche il modo in cui vuole correre quest’anno, ovvero fare gara dura tutto il giorno, mettere fatica nelle gambe degli avversari e poi partire con tutte la potenza che ha. Spero di essere forte abbastanza per battagliare con lui.

Pensi che la preparazione sia andata bene e di essere in forma?
Durante la Parigi-Nizza ho aiutato i miei compagni di squadra, avevamo un velocista e un uomo di classifica con Ben (O’Connor, ndr), quindi per me è stata solo questione di tornare a correre e sentire com’era il gruppo e com’erano le gambe. La mia principale priorità era superarla in sicurezza e in salute. Così è stato e siamo qui alla partenza in forma e in salute, quindi è una casella spuntata.

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