L’UCI interviene sulle novità riguardo i caschi introdotte da molte squadre

L’UCI interviene dopo che alcune squadre hanno introdotto nuovi caschi, in particolare da cronometro. Il massimo organismo del ciclismo ha voluto chiarire la propria posizione riguardo alcune delle più curiose novità, annunciando, di fatto, una stretta per il futuro prossimo, che comunque inizia quasi da subito visto che Soudal – QuickStep e Bora-hansgrohe dovranno rinunciare all’elemento aggiuntivo che i loro corridori indossavano da qualche tempo ormai, ovvero una sorta di passamontagna da mettere sotto il casco, aiutando l’aerodinamica. Il divieto arriva dunque dal mese prossimo visto che questa componente è ritenuta “non essenziale”, pertanto in contravvenzione con quanto richiesto dall’articolo 1.3033 del Regolamento UCI che vieta espressamente l’uso di componenti ‘non essenziali’ che non siano esclusivamente per l’abbigliamento o la sicurezza.

La decisione è stata presa dopo una revisione condotta in collaborazione con Specialized riguardo il suo modello TT5. Per il momento non ci sono invece problemi “per quanto riguarda il casco prodotto da Giro Sport Design, utilizzato dal Team Visma|Lease a Bike al prologo della Tirreno-Adriatico, così come il casco Rudy Project Windgream HL 85 (utilizzato dalla Bahrain Victorious) e il casco Poc Tempor (utilizzato da diverse squadre)”. Prodotti per i quali l’UCI ammette che “non contravvengono direttamente ai Regolamenti UCI in vigore”, precisando tuttavia che queste nuove introduzioni votate all’aerodinamica sollevano “una questione significativa riguardante l’attuale e più ampia tendenza nella progettazione dei caschi da cronometro, che si concentra più sulle prestazioni che sulla funzione primaria di un casco, ovvero garantire la sicurezza di chi lo indossa in caso di caduta”.

Pertanto, l’UCI annuncia la sua intenzione di “intraprendere una revisione delle sue regole sulla progettazione e sull’uso dei caschi in gara” con l’obiettivo di “garantire che esse definiscano un quadro chiaro e coerente con gli obiettivi prefissati”. Una decisione che arriva in seguito anche ad “altri problemi riscontrati negli ultimi anni, in relazione al requisito della disponibilità commerciale, al divieto di componenti non essenziali e alla forma e alle dimensioni dei caschi da cronometro”.

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