Ineos Grenadiers, inizio di stagione complicato per Geraint Thomas: “Non sono stato bene, ma ho comunque fatto dei buoni allenamenti”
Non è stato un inizio di 2025 semplice quello vissuto da Geraint Thomas. L’esperto corridore della Ineos Grenadiers, infatti, giunto ormai alla conclusione di un periodo di circa cinque settimane trascorso in Australia tra allenamento e corse, ha tirato un po’ le somme di quello che è stato l’avvio della sua ultima stagione da professionista, caratterizzato da tanto allenamento e un po’ di sfortuna che lo ha visto incappare in qualche problema fisico proprio in concomitanza con l’inizio delle competizioni al Tour Down Under della scorsa settimana.
“Le ultime settimane sono state sicuramente un ottimo blocco di allenamento – spiega il gallese intervistato da Cyclingnews dopo il ritiro alla Cadel Evans Road Race – Purtroppo però non è stato ideale arrivare alle gare sentendosi poco bene. Ho avuto problemi di stomaco e qualche linea di febbre la notte prima dell’inizio del Tour Down Under e quindi ho faticato in quei giorni. Anche oggi non mi sentivo bene, era come se fossi un po’ bloccato. In ogni caso anche se le gare non sono andate come volevo sono riuscito comunque a lavorare duramente e a ottenere i risultati che volevo da queste settimane”.
Per il nativo di Cardiff ora l’attenzione si sposta sui prossimi appuntamenti stagionali, con l’obiettivo già fissato di arrivare a luglio con la migliore condizione possibile per partecipare al suo ultimo Tour de France, corsa che ha conquistato nel 2018: “Devo dire che mi sarebbe piaciuto anche tornare al Giro, ma dopo aver fatto il Tour l’anno scorso mi sono accorto di come sia semplicemente su un altro livello. A volte ce ne dimentichiamo. È semplicemente la corsa di ciclismo più importante al mondo e sarà bellissimo tornarci. Sicuramente non farò classifica, voglio solo arrivare con la migliore condizione, cercare di vincere una tappa e poi supportare Carlos Rodriguez o chiunque farà classifica. Devo ammettere che ho fatto fatica ad accettare di andare solo per vincere una tappa, è come se fare così nella mia testa rendesse la mia partecipazione meno importante. Ma ora mi sento carico e convinto”.
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