Ineos Grenadiers, Egan Bernal sul podio finale alla O Gran Camiño: “Visibili passi in avanti, ora dobbiamo scegliere bene il suo programma di gare”
Nella O Gran Camiño 2024 letteralmente dominata da Jonas Vingegaard c’è stato spazio anche per Egan Bernal. Il colombiano ha dato nuovo corpo all’ottimismo intorno alle sue prestazioni dopo le buone cose fatte vedere al Tour Colombia 2024 ed è riuscito a salire sul podio finale di una corsa esigente come quella galiziana, piazzandosi terzo alle spalle di Vingegaard e di Lenny Martinez (Groupama-FDJ). In casa Ineos Grenadiers si prendono queste indicazioni e si cerca di farne tesoro in vista delle prossime settimane di gara, anche se, da quel che traspare, ci sono ancora parecchi dubbi sulle strategie da adottare nella gestione agonistica di Bernal.
“Non siamo ancora sicuri del programma da fargli fare – le parole del direttore sportivo della Ineos, Steve Cummings, raccolte da GCN – Di certo ora non andrà alla Strade Bianche, che inizialmente avrebbe invece dovuto affrontare. Penso che ci saranno altri cambiamenti nel suo calendario, ne parleremo in questi giorni. Di solito siamo un più chiari sui programmi dei corridori, ma quello di Egan è un caso particolare, per via della sua storia recente. Lui vuole sempre esserci e provare a competere in tutte le gare, ma lui stesso non sa bene cosa aspettarsi. In Spagna sono comunque arrivate buone indicazioni, ora vediamo come recupera e poi prenderemo delle decisioni”.
Quindi, anche in chiave Grandi Giri, al momento c’è solo un grande punto interrogativo: “I passi avanti che ha fatto sono visibili a tutti e anche a noi – aggiunge l’ex corridore britannico – Ora dobbiamo vedere come sopporta una corsa di una settimana, di livello WorldTour, e da lì inizieremo a pensare a quale gara di tre settimane si addica di più a lui e alle esigenze della squadra”.
Cummings, parlando della O Gran Camiño, sottolinea: “Non so quanto si sia notato, ma in tutte le tappe di questa corsa gli uomini di classifica si sono mossi prestissimo e hanno corso in maniera aggressiva. Egan era sempre lì, quando iniziava l’azione e nei finali di tappa. Penso che abbia guadagnato parecchia fiducia, anche dal fatto di riuscire a tenere un ritmo alto fin dai primi chilometri delle tappe. Complessivamente siamo contenti del modo in cui lavora e dalla sua mentalità, ma di certo non siamo sorpresi”.
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