Ineos Grenadiers, Egan Bernal: “Correre contro Pogačar mi fa arrabbiare. Fa sembrare che tu sia scarso”

Egan Bernal parla dell’era di Tadej Pogačar e di quanto sia difficile competere contro lo sloveno. Il colombiano ha appena concluso un 2025 comunque ricco di soddisfazioni, a cominciare dal doppio titolo nazionale conquistato a cronometro e nella prova in linea. Nel corso dell’annata è poi riuscito a tornare a lottare per la classifica generale di corse a tappe, chiudendo in settima posizione il Giro d’Italia 2025 e prima ancora la Volta Ciclista a Catalunya. Durante la Vuelta a España, il corridore della Ineos Grenadiers non è riuscito a rimanere in lotta per la generale, ma ha ottenuto una bellissima vittoria di tappa a Mos, battendo in una volata a due Mikel Landa (Soudal Quick-Step), che come lui era andato in fuga. Le top ten raggiunta nelle classiche italiane di fine stagione, vale a dire Giro dell’Emilia (quarto), Gran Piemonte (nono) e Il Lombardia (ottavo) hanno certificato che anche nelle corse da un giorno lo scalatore sudamericano può ancora dire la sua.

In un’intervista al programma colombiano Despierta Win, lo stesso Egan Bernal ha parlato di Tadej Pogačar e del suo dominio: “È su un altro livello. Quando competi contro di lui, molte volte fa sembrare che tu sia scarso. Questo mi fa arrabbiare: stai dando tutto e lui attacca come se niente fosse. Ma è bello gareggiare contro di lui, spinge tutti gli altri a volerti migliorare. È bello che abbiamo la possibilità di vedere l’era di Pogacar”.

“Quest’anno mi sono sentito come se ricominciassi a essere me stesso di nuovo – ha proseguito poi il colombiano – Mi sono sentito più forte. Mi sento diverso. Quest’anno sono andato al Giro, dove ho concluso settimo, e sono andato alla Vuelta con l’obiettivo di salire sul podio. Non è successo, ma credo ancora di poter vincere di nuovo un giorno”.

Infine Egan Bernal torna sull’incidente di cui è stato vittima nel gennaio 2022: “È difficile dire quanto quella caduta abbia avuto un impatto sulla mia carriera. All’epoca, stavo già convivendo con un dolore alla schiena. Ho avuto un’ernia al disco e non sapevo se mi servisse un intervento chirurgico o no. Abbiamo realizzato che era qualcosa di davvero serio. Stava toccando un nervo ed era quello a causare il dolore. Ciò nonostante, nel 2021 sono andato al Giro d’Italia con quel dolore e ho vinto. Sono andato alla Vuelta e ho finito sesto. Il piano per il 2022 era di andare al Tour de France, poi è successo quello che è successo”.

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