Decathlon AG2R La Mondiale, dopo 8 mesi di stop Benoit Cosnefroy tornerà in gara al Giro di Romandia: “Voglio riscoprire l’adrenalina delle corse”

Tra pochi giorni, Benoit Cosnefroy potrà tornare ad attaccare il numero sulla schiena. Il portacolori della Decathlon AG2R La Mondiale non corre ormai da otto mesi, precisamente dal 31 agosto 2024, quando una caduta avvenuta durante la quarta tappa del Renewi Tour gli provocò una frattura della clavicola che mise fine anticipatamente alla sua stagione. Dopo il recupero e la preparazione invernale, tuttavia, in questo inizio di 2025 il 29enne si è dovuto nuovamente fermare per un problema al ginocchio che lo ha costretto a un’operazione e a saltare tutta la prima parte dell’annata, comprese le classiche delle Ardenne, ma ora finalmente il corridore transalpino è pronto a tornare alle corse e farà il proprio esordio stagionale al Giro di Romandia, in programma dal 29 aprile al 4 maggio.

È una corsa a tappe, spesso c’è un po’ meno stress rispetto alle gare di un giorno – ha dichiarato Cosnefroy a Le Dauphiné riguardo alla scelta del suo rientro in gara – C’è un po’ meno attesa e, soprattutto, è più facile ritirarsi. E poi, la Svizzera ha il vantaggio che le strade sono belle, ben asfaltate, e ci sono meno insediamenti urbani rispetto alla Francia o al Belgio: è un ambiente favorevole al recupero. E poi, se non era il Romandia, dove? L’Amstel era troppo presto e metà maggio non ha senso, mentre ora mi sento pronto“.

Il resto del programma del classe 1995 non è ancora stato stabilito: “Penso che valuteremo giorno per giorno. A maggio potrei andare alle gare bretoni o alla 4 Giorni di Dunkerque, non lo so ancora. Per il futuro, potrei andare al Giro del Delfinato, al Giro di Svizzera… Quello che voglio è fare bene. Tornar a essere forte e a vincere le corse. Voglio riscoprire l’adrenalina delle gare, riscoprire quei momenti senza tempo in cui ci si gioca qualcosa nel finale“.

L’ex campione del mondo U23 ha poi parlato del problema al ginocchio che lo ha tenuto fermo in questi mesi: “Il dolore ha iniziato a manifestarsi dopo tre settimane dalla ripresa degli allenamenti, intorno al 25 novembre. Mi ha colpito all’improvviso, è stato subito acuto. Da un giorno all’altro non riuscivo più a pedalare. Da quel momento in poi ci sono state diverse fasi per individuare il problema. Abbiamo provato diverse cose prima di decidere di consultare un chirurgo belga, specialista in questo tipo di patologia nei ciclisti. Alla fine sono stato operato il 13 gennaio. Si trattava di un problema di attrito al ginocchio: un problema non troppo comune, ma che sta cominciando a diventare tale nel ciclismo. È legato ai vari shock che ho subito al ginocchio nel corso della mia carriera e della mia vita. In parole povere, il ginocchio produce tessuto per proteggersi, e ce n’era troppo. Ad ogni pedalata si creava un’infiammazione”.

Dopo un lungo recupero, il 29enne transalpino ha potuto tornare ad allenarsi normalmente solo a metà marzo: “Naturalmente, in questa fase della mia carriera, avrei voluto che lo stop fosse più breve, ma alla fine non è tutto negativo. Questa pausa mi ha permesso di allentare la pressione. È un po’ come il lockdown durante il Covid: ad alcuni piaceva potersi prendere una pausa, ma alla fine per me è lo stesso. Stare lontano dalle competizioni e dallo stress che ne deriva mi ha fatto bene“.

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