Bora-hansgrohe, Cian Uijtdebroeks contro gli antidolorifici: “Perché dovrei assumere 3 grammi di paracetamolo in corsa?”

Cian Uijtdebroeks contro l’uso degli antidolorifici in gara. Il 19enne belga, considerato da molti il nuovo talento del panorama internazionale è passato professionista quest’anno facendo il salto direttamente dalla categoria juniores, ma ha già ottenuto alcuni piazzamenti interessanti come alla Settimana Coppi e Bartali e al Giro di Norvegia, trovandosi anche a confrontare con alcuni aspetti del ciclismo che non gli sono piaciuti. Il talento della Bora – hansgrohe ha infatti spiegato che sin dalla sua prima corsa da professionista, il Saudi Tour a febbraio, si è confrontato con la possibilità di assumere antidolorifici.

“Ognuno fa quel che vuole, ma non ho intenzione di compromettere la mia salute nel lungo periodo per una miglior prestazione a breve termine – spiega alla rivista Bahamontes – Se vengo battuto da un corridore che ha preso tre grammi di paracetamolo nel finale della gara per me è frustrante. Anche se è perfettamente legale, non ho intenzione di farlo. Anche se dovessi perdere una corsa per questo e qualcuno mi consigliasse di provarci, io resto della mia idea. Perché dovrei prendere paracetamolo nel finale di gara? Si fa quando sei malato, peraltro non in quella quantità”.

Il classe 2003 ricorda che il suo corpo peraltro non è neanche abituato a certi tipi di aiuti, anche molto più blandi e meno borderline. “Non bevo caffé, quindi un gel alla caffeina ha un grande effetto su di me – aggiunge – Se uso l’equivalente di due tazze di caffé in gara? Certamente, perché migliora la mia attenzione. Ma due tazze, non 15. Preferirei mangiare venti barbabietole. Lo capisco, ma non fa per me. Non dimentichiamo che sino a poco tempo fa negli juniores assumevo panini con lo zucchero e banane”

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