Bahrain Victorious, Antonio Tiberi verso il 2025: “Vedremo se l’obiettivo principale sarà il Giro o il Tour – Se sarà il Giro, punterò al podio”
Il 2024 è stato di gran lunga il miglior anno in sella di Antonio Tiberi. Il corridore laziale è stato ottimo protagonista al Giro d’Italia, portando a casa anche la Maglia Bianca ed ha messo in fila, nell’arco della stagione, una serie di risultati importanti. Qualche problema fisico ha poi impedito al portacolori della Bahrain Victorious di rinvigorire ulteriormente il suo bottino, ma il bilancio individuale rimane sicuramente positivo. E, a 23 anni, è inevitabile che si guardi al futuro con ottimismo, puntando magari a migliorare ulteriormente quello che di buono è già stato fatto.
“Posso dire che il mio 2024 sia stato un anno con qualche alto e basso – le parole di Tiberi in un’intervista concessa a Sky Sport – Per fortuna, fino al mio obiettivo principale della stagione, che era il Giro d’Italia, è filato tutto liscio ed è andata molto bene. Il quinto posto finale, con la Maglia Bianca, è stato un ottimo risultato. Poi ho provato a fare anche il secondo Grande Giro, la Vuelta a España 2024, e anche lì le cose stavano andando bene, almeno fino alla nona tappa”. In quel momento, infatti, Tiberi ha pagato le conseguenze di un colpo di calore ed è stato costretto al ritiro.
Lasciata la Spagna, sull’agenda di Tiberi c’erano però altri appuntamenti: “Dopo quel ritiro, mi sono comunque ripreso abbastanza bene – aggiunge il corridore laziale – E sono riuscito anche a vincere il Giro del Lussemburgo 2024. Ci tenevo poi a chiudere al meglio la stagione facendo bene a Il Lombardia 2024, ma un virus intestinale mi ha messo fuori causa”.
Ora è tempo di guardare al 2025, anche se in quanto a programmi Tiberi e la sua squadra non hanno ancora preso particolari decisioni: “Dobbiamo ancora capire bene quale sarà l’obiettivo principale, fra Giro d’Italia e Tour de France – il commento del corridore italiano – Se sarà il Giro, l’ambizione con cui lo affronterò sarà quella di arrivare sul podio finale”.
A Tiberi è capitato spesso di incrociare le pedivelle con Tadej Pogačar, in un anno, quello che si sta chiudendo, memorabile per lo sloveno: “Com’è correre con lui? Ci sono lati belli e lati meno belli. Quello bello è che un giorno potrò dire di essere stato lì a battermi con Tadej Pogačar, mentre lui scriveva la storia – Quello meno bello sono i momenti in cui tu sei a tutta in salita e te lo vedi partire in quel modo, quando sembra che non faccia neanche fatica. Ti viene da pensare che se non ci fosse lui, potresti emergere di più, ma è il bello dello sport. Ogni disciplina ha il suo personaggio che spicca, noi abbiamo Tadej”.
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