La nostra consueta rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi alla Vuelta a España2024.
Mike Woods (Israel Premier Tech): Dopo la delusione di ieri, si riscatta alla grande andando ad aggiungere un’altra perla al suo palmarès di attaccante. Il canadese è sicuramente favorito dalla sfortunata doppia caduta degli uomini UAE, ma anche fino a quel momento aveva fatto tutto benissimo e nella salita finale, dove contano solo le gambe, ha dimostrato che sarebbe comunque stato difficile per chiunque riuscire a stargli dietro. A 37 anni, si conferma ancora una garanzia.
Marc Soler (UAE Team Emirates): In fuga per il secondo giorno consecutivo, la quarta volta nelle ultime cinque tappe, coglie il suo terzo podio in quattro giorni ma questo ha tutto un altro sapore. Per tutto il giorno lavora per i compagni, evidentemente più freschi di lui e non si risparmia per permettere loro di fare il contrario, ma quando poi cadono si ritrova con la possibilità di giocarsi le sue carte. A quel punto fa quel che può e fare meglio di un terzo posto era molto complicato.
Primoz Roglic (Red Bull – Bora – hansgrohe): Se finora non era mai riuscito a fare davvero la differenza, al primo grande arrivo in salita la fa eccome. Una progressione costante che manda in difficoltà tutti gli avversari e che gli consente non solo di avvicinarsi notevolmente alla Maglia Rossa, ma anche di scavare un gap importante alle sue spalle. I dubbi sulla sua condizione potranno essere sciolti solo a Madrid, ma oggi piazza un colpo importante, anche per il morale.
Ben O’Connor (Decathlon Ag2r La Mondiale): Non ama questo tipo di sforzi e lo conferma con una prestazione che lo vede perdere oltre la metà del suo vantaggio su Roglic. In difficoltà già prima dell’attacco dello sloveno, prova a gestirsi come può, ma alla fine perde quasi due minuti, senza considerare che davanti a lui finiscono anche altri 14 uomini di classifica, a conferma che è stato soprattutto lui oggi a non averne, tanto da non riuscire neanche a seguire il compagno Felix Gall.
Enric Mas (Movistar): Sempre pronto a seguire Roglic in ogni sua accelerazione, anche su terreno non proprio a lui congeniali, lo spagnolo aveva dato l’impressione di essere lo scalatore più brillante di questa Vuelta, tanto che si cominciava a pensare che dopo tre secondi posti questa potesse essere la sua occasione. Lui continua a pensarlo, ma è così che oggi ha perso grosso, nel non rendersi conto di non averne finendo per bruciarsi a ruota dello sloveno, dal quale avrebbe potuto anche contenere il distacco con una miglior gestione dello sforzo.
Sepp Kuss (Visma|Lease a Bike): Quando arrivano le accelerazioni più brutali, l’americano risponde prontamente, facendo pensare che potesse aver trovato la giornata giusta in vista di una terza settimana in cui essere protagonista. Invece, il campione uscente ha chiesto troppo al suo fisico che quest’anno non ne vuole sapere e finisce per rimbalzare indietro, confermando tutte le difficoltà di una Vuelta sinora decisamente avara di soddisfazioni.