Vuelta a España 2023, Sepp Kuss: “Non sono qui per fare classifica, ma vedremo…”
Sepp Kuss sfiora il colpo doppio alla Vuelta a España 2023. Al suo terzo GT stagionale lo statunitense conferma una ottima gamba proseguendo un anno di grazia che lo vede andare ancora più in alto del suo già consueto altissimo livello. Andato al Tour de France molto vicino a migliorare il suo miglior piazzamento di sempre in un GT (una sfortunata caduta lo ha tagliato fuori mentre era in lotta possibilmente anche per una top5), al momento sembra che potrebbe riuscirci al termine di queste tre settimane in Spagna, dove nel 2021 fu 8° al servizio del vincitore Primoz Roglic. Secondo ad appena otto secondi da Lenny Martinez, il super gregario della Jumbo – Visma si regala intanto una splendida vittoria, appena l’ottava di una carriera dedicata ai compagni.
“È stata una tappa incredibilmente dura – commenta dopo la tappa – Volevamo provare ad entrare in fuga per mettere alla prova la QuickStep perché sapevamo sarebbe stata una giornata dura da controllare, questo era il nostro obiettivo principale oggi. Dylan, Jan e Attila hanno fatto un lavoro straordinario, gli devo davvero un grande ringraziamento per quello che hanno fatto. Mi son sentito benissimo per tutto il giorno, stavo solo pensando a quando partire per fare la differenza. Per tutta la salita mi sono goduto queste strade e questo ambiente, la Vuelta è davvero una corsa speciale per me”.
Attualmente dunque il migliore dei suoi in classifica, anche se i suoi capitani oggi sono riusciti a recuperare gran parte del terreno perso da Remco Evenepoel nelle prime cinque tappe, il classe 1994 sa quale è il suo ruolo in squadra e non alza l’asticella, anche se chiaramente non smette di sognare visto che la Maglia Rossa è a pochi secondi e c’è un buon margine su gran parte degli inseguitori. “Non sono qui per fare classifica – precisa comunque – Vincere una tappa per me è già straordinario. Ad ogni modo non so come sono messo ora in classifica. Comunque poi vedremo…” Una chiusura che non è certo una voglia di ribaltare le gerarchie, quanto piuttosto la consapevolezza che con queste gambe e questo percorso, un buon piazzamento a Madrid è tutt’altro che da escludere vista la situazione attuale.
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