La nostra consueta rubrica che traccia il bilancio della giornata appena conclusasi al Tour de France2024.
Biniam Girmay (Intermarché-Wanty): Primo velocista, ma più in generale, primo a bissare il successo già ottenuto in questa edizione, il classe 2000 coglie un successo doppiamente pesante perché gli consente anche di aumentare il vantaggio nella classifica a punti. Togliergli la Maglia Verde, lui che le salite le supera decisamente meglio dei velocisti tradizionali e può andare a prendere punti importanti in molte più tappe, appare già quasi una mission impossible
Jonas Abrahamsen (Uno-X Mobility): Il norvegese passa l’ennesima giornata in fuga, ma stavolta è completamente da solo. Non si perde d’animo, approfittandone per fare l’ennesima incetta di punti fra GPM e TV, oltre che dimostrando ancora le sue grandi qualità al passo visto che riesce a tenere per tre ore una media altissima, pur consapevole sin dalla partenza che non aveva alcuna speranza.
Arnaud De Lie (Lotto Dstny): La forma c’è e questo nuovo piazzamento, come dice lui stesso praticamente senza sprintare, lo conferma. Ma ora dovrà provare a gestire meglio spazi e tempi per non restare sempre chiuso e poter finalmente esprimere quello che sembra avere nelle gambe.
Sam Bennett (Decathlon Ag2r La Mondiale): Il grande lavoro dei suoi compagni nel finale non viene assolutamente ricompensato dall’irlandese, che dopo aver superato bene le varie difficoltà di giornata, gestendosi in modo intelligente, si spegne proprio sul più bello. Una volata di quelle che un tempo sapeva domare lo respinge infatti piuttosto malamente, confermando che gli manca ancora qualcosa.
Dylan Groenewegen (Team Jayco – AlUla): Dopo il bel successo dei giorni scorsi, il corridore neerlandese sembra pronto a giocarsi le sue carte anche oggi. I suoi compagni sono fra i più attivi per tutto il giorno e anche nel finale ci sono, per tenerlo al coperto e portarlo più avanti possibile in vista dello sprint. Ma quando Luka Mezgec alza il ritmo nel finale, per portarlo all’altezza dei primi, lui non c’è… E il risultato al traguardo mostra chiaramente che la luce si era spenta.
Cofidis: La formazione francese ha il merito di non voler subire la volata, ma l’esecuzione si trasforma in un assist perfetto per i rivali. Difficile prendersela con Bryan Coquard, costretto a partire davvero troppo lungo per poter pensare di avere davvero una possibilità contro l’agguerrita concorrenza, che non manca così di ringraziare…
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