Kasper Asgreen (Ef Education-EasyPost): Se non è Pedersen, è un altro danese… Sfodera una di quelle prestazioni da giornata di grazia, nelle gambe di un corridore che è stato capace di vincere il Giro delle Fiandre e di portare a casa successi al Tour de France proprio partendo dalla fuga iniziale. Gestisce la situazione alla perfezione, piazza l’ultimo colpo nel momento opportuno e poi dà fondo a tutta la sua classe per resistere al rientro degli inseguitori, coronando il suo ritorno ad altissimi livelli dopo qualche mese amaro.
Isaac del Toro (UAE Emirates XRG): Di nuovo fra i migliori, soprattutto considerando che la caduta “spezza-tappa” lo vede coinvolto, almeno fra i corridori costretti a mettere piede a terra. Riparte e come un fulmine riesce a ritrovare le ruote dei corridori che erano invece passati dall’imbuto-trappola senza problemi. Si trova senza compagni di squadra, ma una volta di più sembra sapersi muovere fra le pieghe della corsa come un veterano, a dispetto della giovane età. Data la situazione attuale di classifica, impensabile ritenere che non sia nemmeno “co-capitano” della squadra; ora per lui viene il difficile, ma la gamba sembra sempre quella giusta per continuare a sognare.
Stefano Oldani (Cofidis): Un premio alla costanza e anche alla continuità di rendimento che sta dimostrando in queste settimane. Esce indenne dal trappolone che seleziona il gruppo, rimane con i migliori e prova a giocarsi anche le sue carte in una volata con corridori di gran livello accanto. Alla fine il quinto posto non è una vittoria, ma, data la complessità della giornata e delle condizioni, è un piazzamento di indubbio spessore, che fa bene anche alla classifica UCI della squadra.
Louis Meintjes (Intermarché-Wanty): Lezione del giorno: mai rinunciare a una possibilità di fuga, perché non sai mai cosa può succedere… Lo scalatore sudafricano si ritrova casualmente negli attaccanti a cui viene lasciata via libera, ma non sembra molto convinto di sciropparsi un sacco di pianura e magari ritrovarsi raggiunto prima ancora che le difficoltà di giornata inizino. Probabilmente non avrebbe tenuto la ruota di un Asgreen straordinario, ma lui e la squadra si sono auto-cancellati ogni possibilità di risultato.
UAE Team Emirates: Del Toro è un discorso a parte (vedi sopra) e Juan Ayuso si è trovato di nuovo nella zona “calda” della corsa. Quello che è mancato è il resto della corazzata, perché è vero che la caduta ha di fatto fermato buona parte del gruppo, ma i compagni di squadra del duo di corridori in testa alla corsa erano tutti probabilmente troppo dietro e non sono neppure riusciti a ricucire sul gruppetto che li precedeva. La strada è una e non c’è spazio per tutti, ma probabilmente qualcosa in più si poteva fare.
Tudor Pro Cycling: Nei primi chilometri prende corpo una fuga dal livello eccezionale, che però scontenta diverse squadre, in particolare le Professional. Se però le due italiane, una volta che c’è di nuovo campo libero, riescono a lanciare dei loro rappresentanti all’attacco, la squadra svizzera rimane nuovamente silente e finisce per passare una nuova giornata ombrosa, senza riuscire a ottenere granché dalla sua presenza in corsa.