Bilancio Squadre 2025: XDS Astana – Scaroni, Fortunato, Velasco e Ulissi trascinano a una salvezza insperata. Higuita sottotono
Il 2025 è stata la stagione dei miracoli per la XDS Astana. La formazione kazaka è riuscita in un’impresa che a inizio anno sembrava impensabile: conquistare la salvezza nel WorldTour. Le 32 vittorie ottenute in stagione, tra cui spicca il sigillo di Christian Scaroni al Giro d’Italia, hanno permesso al team di compiere una rimonta difficile da immaginare, costruita sulla continuità e sui successi in corse “di secondo piano”. Oltre alla tappa nella corsa rosa infatti non sono arrivate vittorie nei Grand Tour, né risultati importanti in classifica generale (il 12° posto di Harold Tejada è il miglior piazzamento): i successi in competizioni .Pro come Tour of Magnificent Qinghai, Tour of Taihu Lake e Giro di Turchia tuttavia hanno portato un serbatoio di punti fondamentale per il risultato finale. E il quarto posto di Simone Velasco alla Liegi-Bastogne-Liegi ha regalato comunque un buon piazzamento anche in una Monumento.
TOP
Il trascinatore della squadra è stato senza ombra di dubbio Christian Scaroni, che ha raccolto numerosi risultati e lo ha fatto con continuità, facendo un vero e proprio salto di qualità in questo 2025. Il bresciano inizia bene la stagione cogliendo subito diversi piazzamenti nelle gare spagnole e trovando poi la vittoria in Francia alla Classic Var, per replicare subito dopo con la prima tappa e la classifica finale Tour des Alpes-Maritimes. Anche il calendario italiano si apre bene con un secondo posto al Trofeo Laigueglia dietro ad Ayuso, ma una caduta alla Strade Bianche lo mette ko per un mesetto impedendogli di presentarsi con la gamba migliore alle classiche delle Ardenne. Decisamente meglio va il Giro d’Italia, che lo vede a caccia di un successo di tappa andando spesso in fuga e trovandolo infine sul traguardo di San Valentino di Brentonico, dove giunge in parata con il compagno di squadra Fortunato. Dopo le fatiche della Corsa Rosa, riprende la collezione di piazzamenti (e punti) da metà luglio e non si ferma più fino a fine stagione, raccogliendo top-10 in quasi tutte le corse affrontate e vincendo anche il Giro della Romagna. Notevole, poi, il quarto posto ottenuto con un’altra maglia azzurra nella prova in linea degli Europei, dietro solo a due fenomeni come Pogačar ed Evenepoel e alla rivelazione Seixas.
Meno vincente, ma assolutamente positiva (e fruttuosa in termini di punti) l’annata di Lorenzo Fortunato, che ha alzato le braccia al cielo in una occasione, nella seconda tappa del Giro di Romandia (poi concluso al quarto posto), con una stoccata da finisseur che gli ha permesso di anticipare gli altri corridori con i quali si era avvantaggiato nel finale. Già prima, comunque, il 29enne aveva trovato diversi piazzamenti, mentre in seguito è protagonista al Giro d’Italia, conquistando la Maglia Azzurra della classifica GPM nella terza tappa e non mollandola più fino a Roma, mentre gli sfugge l’obiettivo vittoria di tappa, anche se il secondo posto dietro a Scaroni nel già citato arrivo di San Valentino di Brentonico vale come un successo. La seconda metà di 2025 è un po’ meno positiva, anche se chiude secondo alla Vuelta a Burgos alle spalle di Del Toro, mentre alla Vuelta a España prova qualche fuga e sale sul podio di giornata ad Andorra, guadagnandosi comunque la convocazione per i Mondiali di Kigali.
In termini di vittorie, il più prolifico della squadra è stato Matteo Malucelli, che è andato a segno otto volte e si è così confermato dopo il bel 2024 in maglia JCL Team Ukyo. È mancata solo un po’ di qualità nei successi del velocista romagnolo, che è stato protagonista soprattutto nel calendario asiatico conquistando una tappa al Tour of Hainan, due (più la classifica finale) al Tour of Taihu Lake e tre al Tour de Langkawi, cui si aggiunge una vittoria nell’ultima frazione del Giro di Turchia davanti a Kristoff, oltre a cinque secondi posti e un’altra dozzina di top-10 che ne fanno comunque il terzo corridore più piazzato del team a pari merito con Scaroni.
Sono stati numerosi anche i piazzamenti di Simone Velasco e Clément Champoussin, che hanno centrato rispettivamente 20 e 25 top-10, ma non sono mai riusciti ad alzare le braccia al cielo, unico neo di un’annata molto buona e nella quale hanno assolto alla perfezione il compito di “raccoglipunti”. L’ex campione italiano ha ottenuto anche diversi risultati di qualità, come l’ottavo posto finale al Giro dei Paesi Baschi, il quarto alla Liegi-Bastogne-Liegi (vincendo la volata del gruppo davanti a Nys) e nella penultima tappa del Tour de France, al termine di una fuga da lontano, oltre a diversi risultati nelle classiche italiane, mentre il francese si è visto molto soprattutto nella prima parte dell’anno, dove ha anche sfiorato la vittoria nella quinta tappa della Parigi-Nizza, chiudendo la corsa di casa nei dieci così come ai Paesi Baschi e al Giro di Svizzera. Come detto, è mancato solo un successo, ma il loro apporto alla squadra in chiave salvezza è stato fondamentale.
Quattro, invece, le vittorie dell’ecuadoriano Harold Martín López, che si è così sbloccato tra i professionisti e ha fatto vedere buone cose in salita. Il 24enne si è messo in evidenza soprattutto in primavera portandosi a casa la classifica finale del Giro di Grecia e del Giro di Ungheria (vincendo in questo caso anche una tappa), oltre al secondo posto (dietro al compagno di squadra Poels) al Giro di Turchia, con annesso successo parziale, e il terzo al Tour of Magnificent Qinghai. Anche in gare dal livello un po’ più alto non ha comunque sfigurato, cogliendo la nona piazza alla Milano-Torino, sfiorando la top-10 alla Volta a Catalunya e la top-20 alla Vuelta a España, suo secondo GT. È chiaro che c’è ancora da fare per poter competere ad alti livelli, ma la strada intrapresa sembra quella giusta.
Quattro successi ciascuno anche per Aaron Gate e Henok Mulubrhan, corridori veloci e resistenti che hanno portato parecchi risultati e punti utili al team. Come accaduto negli ultimi anni, l’eritreo si è messo in evidenza soprattutto nel calendario asiatico, vincendo tappa e classifica finale del Tour of Magnificent Qinghai e una frazione del Tour de Kyushu (oltre a una tappa del Tour du Rwanda), ma ancora una volta ha faticato in contesti maggiormente competitivi, mancando ancora quello step necessario per imporsi anche ad alti livelli. Anche il neozelandese ha colto i principali risultati in Asia (una tappa al Tour of Hainan e una al Tour de Langkawi), ma è da segnalare il suo exploit alla Boucles de la Mayenne in Francia, dove ha vinto una tappa e la classifica finale, e il secondo posto in una gara WorldTour minore come la Cadel Evans Great Ocean Road Race.
A livello di punti e piazzamenti è stato sicuramente importante il contributo di Diego Ulissi e Max Kanter, che hanno anche lasciato il segno conquistando una vittoria a testa. Il toscano ha vissuto l’enorme emozione di indossare la prima maglia rosa della sua carriera, grazie al terzo posto nella maxi fuga di Castelraimondo. Un mese dopo, con il sigillo all’Appennino, ha allungato a 16 il numero di stagioni consecutive in cui ha vinto almeno una gara, a una sola lunghezza dal record di Mario Cipollini. Insomma, passano gli anni ma non la certezza che il classe ’89 sia un cavallo su cui puntare. Per quanto riguarda il tedesco, il successo alla Lotto Famenne Ardenne Classic è stato accompagnato da una serie di piazzamenti importanti, anche in palcoscenici importanti come il Giro d’Italia e corse WorldTour (Bruges-De Panne e Guangxi). Il classe ’97 sembra essere a un passo dal definitivo salto di qualità per provare a essere tra i migliori velocisti del mondo.
È mancato solo il successo quest’anno a Davide Ballerini, che è andato vicino al colpaccio nell’ultima tappa del Tour de France, dove ha chiuso secondo alle spalle del solo Van Aert. Durante la Grande Boucle, il canturino è riuscito a piazzarsi quinto a Valence e decimo a Tolosa, segno di un’ottima condizione. Il secondo posto in una tappa dello Svizzera e il sesto alla Gent-Wevelgem, insieme a qualche top-10 tra Arctic Race of Norway e Renewi Tour, testimoniano la sua costanza e affidabilità, sia quando si deve spendere per i compagni sia quando si deve giocare le proprie carte.
Come lui, anche Harold Tejada è stato protagonista di un’annata con tanti piazzamenti anche importanti. Il colombiano ha colto qualche top-10 di tappa a Tour de France e Vuelta, oltre a Romandia e Parigi-Nizza. Il secondo posto a Charantonnay al Giro del Delfinato è forse il rimpianto di una stagione, dato che nella corsa francese aveva colto l’attimo ma non è riuscito poi a dare seguito all’azione giusta, facendosi battere da Ivan Romeo. Dopo anni di promesse spesso non mantenute, lo scalatore sudamericano sembra finalmente pronto a vincere una frazione in una corsa importante. Nel 2025 ci è andato vicino più volte.
Sono arrivati tanti piazzamenti anche dall’esperto Mike Teunissen, che arrivava per rinforzare il gruppo delle classiche e tutto sommato è riuscito nel proposito. Undicesimo alla Sanremo, dodicesimo al Fiandre, sedicesimo alla Roubaix, spesso in top-10 in Belgio, nono nell’ultima tappa del Tour: sotto la voce continuità si trova la sua stagione. Certo, il miglior risultato è arrivato nel gravel (quarto nei campionati nazionali), ma al neerlandese si chiedeva costanza ed è riuscito a portarla.
Non ha sempre entusiasmato, ma Wouter Poels può comunque essere considerato un tassello importante nella stagione della squadra grazie alla vittoria al Giro di Turchia, dove ha conquistato una tappa e la classifica generale, come detto davanti a Harold Lopez. È vero, né al Giro né alla Vuelta è riuscito a far valere le sue doti di scalatore, ma a 38 anni due vittorie in una corsa .Pro valgono comunque una stagione, soprattutto se non si parte con le insegne di capitano assoluto.
Tutto sommato ha fatto il suo lavoro Anthon Charmig, che non ha mai avuto un gran rapporto con le vittorie ma è riuscito a trovare qualche buon risultato, come il settimo posto al GP de Quebec, classica World Tour, e il sesto nella Clasica Comunitat Valenciana. Merita almeno una sufficienza nella sua prima stagione da professionista Alessandro Romele, promosso dalla squadra Development con l’idea di garantire una crescita costante. Il classe 2003 si è tolto qualche soddisfazione, tra cui due belle top 10 nelle classiche belghe (al Samyn e alla Bredene Koksijde) e l’esordio a Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix. Dopo la primavera ha forse pagato un calendario così intenso, ma il primo impatto con i big è sembrato buono.
Vorremmo fare un discorso simile per Davide Toneatti, che nelle sue prime uscite da pro’ ha colto un buon settimo posto alla Muscat Classic. Dopo aver corso anche Giro delle Fiandre e Parigi-Roubaix, però, il classe 2001 è completamente scomparso dai radar, senza che siano state date notizie di infortuni o problemi particolari. La sua stagione è quindi sostanzialmente ingiudicabile, né in positivo né in negativo.
+++ Christian Scaroni
++ Lorenzo Fortunato
+ Matteo Malucelli
FLOP
Non positiva la prima stagione di Sergio Higuita in maglia XDS Astana. Dopo tre anni passati nella squadra della Red Bull – Bora – Hansgrohe, il classe ’97 aveva bisogno di un cambio di marcia per riscattarsi da alcune stagioni decisamente poco brillanti. Lo scalatore di Medellin non è riuscito a ritrovare quello stato di forma che in passato gli aveva permesso di conquistare una vittoria di tappa alla Vuelta a España e altri piazzamenti di rilievo. Inoltre quest’anno la fortuna non lo ha di certo assistito; infatti, a marzo, il colombiano è stato vittima di una brutta caduta durante un’uscita in bici, nella quale ha riportato una frattura del braccio destro che lo ha costretto a un periodo di stop di circa un mese. Un incidente che avrà sicuramente influito, ma sin da subito il 28enne non è riuscito a mostrare un grande stato di forma, trascorrendo l’intera stagione senza riuscire a ottenere risultati significativi e allungando così la scia di stagioni deludenti.
Modesta la stagione di Alberto Bettiol che, complice anche una serie di problematiche fisiche (dalla febbre alta, che a marzo lo ha costretto al ritiro in occasione della terza tappa della Tirreno Adriatico, all’infezione polmonare, che lo ha escluso dal Giro della Fiandre) non è riuscito a raccogliere risultati di rilievo. Il toscano classe ’93 ha totalmente mancato il grande appuntamento del Giro d’Italia e non ha ottenuto i risultati sperati ai Campionati europei di Drôme-Ardèche. Qualche lampo comunque si è visto, come la top10 al Trofeo Laigueglia e nelle classifiche generali del Giro di Polonia e del Renewi Tour e il terzo posto al GP del Quebec, ma indubbiamente lontani da quelli che ci si potrebbero aspettare da lui.
Si conclude con un ritiro dal ciclismo professionistico la stagione decisamente negativa di Ide Schelling. Il 27enne neerlandese non è riuscito a confermare quello che di buono aveva fatto vedere fino al 2023, dove era riuscito a guadagnarsi alcuni successi importanti e diversi risultati di buon livello. Anche quest’anno, come il 2024, è stato caratterizzato da molti ritiri e prestazioni sottotono, fino alla decisione di dire addio al ciclismo. Non particolarmente brillante neppure la stagione del connazionale Cees Bol che, tuttavia, è stato in grado di portare punti utili alla squadra nelle classiche di un giorno e a collezionare qualche podio e piazzamento di qualità. Risultati che, pur non del tutto negativi, restano comunque distanti dal livello mostrato negli anni precedenti.
Piuttosto negativa complessivamente la stagione degli italiani Michele Gazzoli e Fausto Masnada, incapaci di portare punti alla loro squadra e protagonisti di un’annata anonima e priva di risultati di rilievo. Per il bergamasco classe ’93 si chiude, dopo un solo anno, l’avventura con la formazione kazaka, iniziata a seguito dell’esclusione dalla Soudal Quick-Step. Nel 2026 lo vedremo alla MBH Bank Ballan CSB Colpack, dove si spera possa ritrovare una migliore condizione di quella che ha fatto vedere in questi due anni. Il velocista, dal canto suo, non ha mai trovato la condizione migliore e ripartirà probabilmente da una Professional per invertire il trend.
Non è andata benissimo nemmeno l’annata di Nicola Conci, che sicuramente ha l’attenuante, rispetto agli altri due azzurri, di avere un ruolo diverso all’interno del team. Il classe ’97 ha comunque raccolto qualche piazzamento qua e là, come il terzo posto di tappa al Tour des-Alpes Maritimes e un paio di top-10 al Giro d’Italia (nono a Tirana e Cesano Maderno), ma non ha mai dato l’impressione di poter lottare per la vittoria anche quando forse ne avrebbe avuto l’opportunità, come nella corsa rosa e alla Vuelta.
Non è una bocciatura piena ma solo un “rimandati al 2026” il bilancio di Florian Samuel Kajamini e Darren Van Bekkum, al loro primo anno tra i professionisti. Il passaggio dalla MBH Bank al WorldTour si è fatto sentire per lo scalatore italiano, che come il neerlandese sicuramente farà tesoro di questa stagione da rookie per costruire la sua carriera futura.
Continua a mancare il salto di qualità per Yevgeniy Fedorov, vincitore del campionato del mondo under 23 nel 2022. Anche quest’anno nel palmarès del giovane kazako compare una sola vittoria, quella al Campionato Asiatico a cronometro (conquistata per la quarta volta in carriera), a cui si aggiungono un terzo posto al GP de Fourmies, un ottavo posto nella 17esima tappa del Tour de France e pochi altri piazzamenti, tra cui quello al GP di Vallonia e nelle prima tappa della Parigi Nizza . Un piccolo passo avanti rispetto all’anno precedente ma lontano dalle aspettative riposte in lui. Per la prossima stagione, nella quale vestirà ancora la maglia della XDS Astana, sarà necessario un cambio di marcia per dimostrarsi all’altezza del potenziale che gli è sempre stato riconosciuto ma finora è stato espresso solo in parte.
Non hanno convinto neanche le altre due “quote kazake” della squadra, vale a dire Anton Kuzmin e Nicolas Vinokourov, i quali hanno anche mancato l’appuntamento con il successo nel campionato nazionale. Tra i due, è sicuramente il figlio d’arte quello ad aver fatto vedere qualcosina di più, come il quarto posto di tappa e in classifica generale al Tour de Langkawi, il quinto nella seconda frazione del Giro di Turchia e la maglia di miglior scalatore al Giro d’Austria. Oggettivamente un bottino abbastanza magro per un membro di una squadra WorldTour.
Non può che finire in questo lato del bilancio il cinese Haoyu Su, che non è riuscito a portare a termine nemmeno il suo unico compito: vincere il campionato nazionale. Secondo a cronometro, secondo in linea, il 25enne ha fallito nell’unica settimana in cui sarebbe potuto essere vincente. L’anonimato del resto della stagione era, invece, tutto sommato pronosticabile.
– Ide Schelling
— Alberto Bettiol
— Sergio Higuita
Classifica UCI
Ventesima nel 2023, ventunesima nel 2024 e… quarta nel 2025. La riscossa della XDS Astana è stata clamorosa e ha permesso alla squadra kazaka di risalire in maniera rapidissima la corrente, riuscendo a evitare la retrocessione fra le Professional e arrivando persino a essere una delle migliori formazioni al mondo, nell’arco della stagione appena conclusa. Di seguito i 20 corridori che hanno contribuito alla raccolta dei punti entrati nel conteggio dell’annata 2025.
| CORRIDORI | NAZIONE | PUNTI |
| SCARONI Christian |
ITA
|
2399 |
| VELASCO Simone |
ITA
|
1464 |
| FORTUNATO Lorenzo |
ITA
|
1447 |
| KANTER Max |
GER
|
1004 |
| ULISSI Diego |
ITA
|
957 |
| CHAMPOUSSIN Clément |
FRA
|
957 |
| LOPEZ GRANIZO Harold Martin |
ECU
|
872 |
| TEUNISSEN Mike |
NED
|
846 |
| BETTIOL Alberto |
ITA
|
799 |
| GATE Aaron Murray |
NZL
|
798 |
| TEJADA CANACUE Harold Alfonso |
COL
|
795 |
| MULUEBERHAN Henok |
ERI
|
733 |
| BALLERINI Davide |
ITA
|
721 |
| MALUCELLI Matteo |
ITA
|
696 |
| FEDOROV Yevgeniy |
KAZ
|
639.33 |
| POELS Wouter |
NED
|
394 |
| BOL Cees |
NED
|
353 |
| HIGUITA GARCIA Sergio Andres |
COL
|
322 |
| CHARMIG Anthon |
DEN
|
307 |
| KUZMIN Anton |
KAZ
|
208.33 |
Miglior Momento
Pochi dubbi su quello che è stato l’istante più entusiasmante della stagione della formazione kazaka, che ha vinto tanto ma ha trovato solo una vittoria in un Grande Giro, nella 16esima tappa del Giro d’Italia. Quel giorno, nell’arrivo in salita di San Valentino di Brentonico, Christian Scaroni stacca ciò che restava della fuga di giornata e viene poi raggiunto dal compagno di squadra Lorenzo Fortunato, che decide di lasciar passare per primo sul traguardo il bresciano in uno splendido arrivo in parata che permette anche allo scalatore emiliano di blindare la Maglia Azzurra.
Bilancio 2025 XDS Astana
Volate - 7
Classiche - 7.9
Grandi Giri - 6.6
7.2
Tante vittorie, una presenza costante nel cuore delle corse messe in calendario e delle scelte strategiche, sia in sede di CicloMercato che per quel che riguarda l'agenda stagionale, quasi perfette. Il ruolo da squadra "guastatrice", sempre presente quando le gare si accendevano, è stato ritagliato benissimo sulle spalle dei vari corridori chiamati in causa e il bilancio finale è davvero notevole, considerando anche quale era stato il recente passato.
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