Bilancio Squadre 2025: Team Jayco AlUla – Qualche giornata di gloria, ma il quadro non è stato dei migliori – Il più produttivo è ancora Michael Matthews
Il Team Jayco AlUla chiude un’altra stagione fatta di alti e bassi. La squadra australiana ha ottenuto nuovamente delle vittorie di peso, tre nei Grandi Giri, ma ha visto complessivamente ridursi il numero di successi, da 24 a 19, così come il numero di punti conquistati. Questo è dovuto soprattutto al fatto che il numero di corridori capaci di trovare l’acuto è piuttosto ristretto e, nelle corse in cui questi sono assenti, difficilmente il team è protagonista. Una stagione che si è conclusa poi con l’incognita sul futuro, visti i ritardi nella richiesta di licenza UCI a causa della mancanza della fidejussione bancaria, problema poi risolto in tempo. Il prossimo anno porterà comunque dei cambi di strategia, come ha annunciato il direttore generale Brent Copeland, consapevole di dover trovare delle soluzioni per restare al passo in un WorldTour sempre più competitivo.
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Ancora una volta il contributo maggiore in termini di punti e risultati complessivi è arrivato da Michael Matthews, in una stagione però condizionata da seri problemi fisici. Il 34enne australiano ha dovuto saltare tutte le corse da maggio ad agosto, compreso il Tour de France, a causa dello stop forzato per i segni di un’embolia polmonare, durante il ritiro in quota in preparazione alla Grande Boucle. Una condizione che avrebbe potuto persino mettere a rischio la vita del corridore, se i medici non se ne fossero accorti in tempo, e che ha indubbiamente segnato questa annata. Nonostante questo, Matthews si è confermato una garanzia nelle classiche, con un quarto posto alla Milano-Sanremo, un quinto alla Amstel Gold Race e poi la vittoria in volata al GP Francoforte, ultima corsa prima dello stop. Al rientro nelle corse, il nativo di Canberra ha comunque centrato discreti piazzamenti, con una top10 alla Bretagne Classic e al GP de Québec, oltre al quinto posto alla Coppa Bernocchi e al Gran Piemonte.
Stagione in risalto per lo svizzero Mauro Schmid, che oltre a fare doppietta ai campionati nazionali, è riuscito ad imporsi alla Cadel Evans Great Ocean Race, con una grande azione in solitaria costruita negli ultimi sei chilometri di gara. L’elvetico ha confermato le proprie doti da passista resistente e adatto agli attacchi, andando a sfiorare anche il successo al Tour de France, dove è stato battuto in uno sprint a due dal compagno di fuga Jonas Abrahamsen nell’undicesima tappa. Si contano poi anche due secondi posti alla Parigi-Nizza, un quarto al GP Gippingen, un quinto alla Maryland Classic e un decimo alla Freccia-Vallone.
Luke Plapp è riuscito a fare il salto di qualità quest’anno e si è imposto con un’azione memorabile nell’ottava tappa del Giro d’Italia. Il 24enne di Melbourne ha trionfato in solitaria nella “tappa dei muri”, staccando i compagni di fuga a 45 chilometri dall’arrivo e lanciandosi in una cavalcata trionfale verso Castelraimondo. In precedenza erano arrivati altri due successi, nella seconda tappa del Tour of Hellas e nella cronometro del campionato nazionale australiano. Proprio nelle prove contro il tempo l’australiano si è confermato un corridore in grado di competere con i migliori, centrando un quinto e un nono posto al Tour e un settimo al Giro. Tra i risultati rilevanti anche un sesto posto nella generale del Tour Down Under e un settimo nella Clasica San Sebastian.
L’altro vincitore nella Corsa Rosa è stato Chris Harper, che a 30 anni è riuscito a trovare la giornata perfetta della carriera. Dopo essere entrato nella fuga di giornata per il secondo giorno consecutivo, ha trovato la forza di staccare i compagni di fuga sulla salita del Colle delle Finestre e lanciarsi in solitaria verso il traguardo. La foto con le braccia alzate sul traguardo di Sestrière resterà un ricordo indelebile nella sua avventura con il team australiano, che si è chiusa al termine della stagione, per passare alla Q36.5.
Il plurivincitore del 2025 è invece Paul Double, con cinque successi, che si è rivelato il rinforzo di mercato con maggiore impatto per il team. Il 29enne britannico ha centrato il primo successo da professionista in carriera nella seconda tappa della Settimana Internazionale Coppi e Bartali e poi ne ha messi a segno altri quattro nel finale di stagione. Prima ha conquistato una tappa e la classifica generale del Giro di Slovacchia e poi ha fatto altrettanto al Tour of Guangxi; successi ottenuti tutti in frazioni con arrivi in salita, confermando le buone doti da scalatore, ma manca ancora quell’ultimo step per essere competitivo anche nelle grandi corse.
Stagione positiva, seppur senza acuti, per gli italiani Filippo Zana e Davide De Pretto. Quest’ultimo ha ottenuto il rinnovo di contratto per altre due stagioni, confermando un buon potenziale sui percorsi impegnativi. Il classe 2002 ha infattti chiuso la stagione con un quinto posto alla Veneto Classic e un decimo al Giro del Veneto, dopo aver fatto il proprio esordio in un Grand Tour, con un Giro d’Italia che lo ha visto centrare un ottavo posto nella fuga andata in porto nella tappa di Cesano Maderno. Piazzamento nella Corsa Rosa anche per Zana, sesto nella frazione di Asiago, che poi è riuscito a chiudere nella top-10 in classifica generale alla CRO Race e al Tour de Pologne, pur non trovando più gli acuti della stagione 2023.
Tanti piazzamenti sono arrivati da Anders Foldager, che ha confermato di essere un velocista resistente. Il 24enne danese ha chiuso al quarto posto nella tappa di Zaragoza alla Vuelta a España, complice due declassamenti, e poi si è messo in luce soprattutto al Giro di Vallonia, con due terzi posti di tappa e un quinto nella generale. Buoni risultati anche per il tedesco Felix Engelhardt, che ha chiuso quarto nella generale del Giro d’Austria, del Giro di Slovacchia e ottavo all’Arctic Race of Norway. A questi si aggiunge il quarto posto al GP Larciano, confermando le caratteristiche adatte a percorsi vallonati.
Una prima stagione da professionista su strada positiva per il 29enne Alan Hatherly, bi-campione del mondo di MTB nel cross country, che ha conquistato il titolo di campione nazionale sudafricano a cronometro e ha centrato un secondo e terzo posto di tappa all’AlUla Tour, chiudendo poi sesto nella generale. Buoni riscontri sono arrivati poi dal 23enne inglese Robert Donaldson, che ha centrato diversi piazzamenti nelle brevi corse a tappe, mostrando di avere del potenziale come velocista. Sempre al servizio dei compagni, invece, Luke Durbridge, che si è tolto la soddisfazione di conquistare il titolo di campione nazionale australiano, e Michael Hepburn, capace di diversi piazzamenti nelle cronometro.
Meritano poi una menzione a parte due italiani in organico. Uno è Alessandro De Marchi, che ha corso la sua ultima stagione da professionista, annunciando il ritiro a 39 anni. Il corridore friulano pone fine alla sua carriera senza riuscire a regalarsi un’ultima soddisfazione, essendo mancata la partecipazione al Giro d’Italia, ma lasciando un ricordo indelebile nel ciclismo italiano per le sue tante azioni. Altro corridore che ha segnato seppur in modo diverso il nostro movimento è Filippo Conca, che dopo essere riuscito a vincere il campionato italiano con la maglia dello Swatt Club, è riuscito a ottenere un contratto con la squadra australiana a partire da agosto. Le corse a cui ha partecipato sono state quindi davvero poche e il giudizio resta sospeso fino alla prossima stagione.
+++ Michael Matthews
++ Luke Plapp
+ Mauro Schmid
FLOP
Doveva essere l’anno della conferma ad alti livelli, ma non lo è stato nonostante un importante successo al Tour de France, e per questo consideriamo sotto le aspettative la stagione di Ben O’Connor. Il 29enne australiano arrivava da un 2024 da grande protagonista, con il quarto posto al Giro d’Italia, il secondo alla Vuelta a España, con due settimane in Maglia Rossa, e l’argento ai Mondiali. Nel 2025 non è invece riuscito a chiudere tra i migliori in nessun Grande Giro, arrivando undicesimo al Tour, condizionato da una caduta iniziale, e dovendo abbandonare la Vuelta al termine della tredicesima tappa per dolori al costato. La vittoria di tappa arrivata sull’arrivo in salita del Col de la Loze dopo aver staccato i compagni di fuga è un grande acuto, ma il bottino complessivo di punti e risultati della stagione è inferiore a quanto ci si aspettava, considerando che doveva essere l’uomo di classifica del team per tutte le corse principali e sostituire sulla carta Simon Yates.
Ragionamento simile per Dylan Groenewegen, che pur avendo centrato tre vittorie di tappa, due al Giro di Slovenia e una in Ungheria, non è riuscito a lasciare il segno nelle corse che contano. La casella zero accanto al numero delle top-10 al Tour dimostra come non sia stata una stagione in linea con le sue capacità, visti i sei successi ottenuti in carriera alla Grande Boucle. Al termine della stagione sono arrivati due secondi posti in Belgio, alla Gooikse Pijl e al Campionato delle Fiandre, a dimostrazione della mancanza del colpo decisivo allo sprint. Sono significative in tal senso le recenti dichiarazioni del direttore generale Brent Copeland, che ha detto chiaramente come non sia valsa la pena investire per il contratto dell’olandese, che infatti ha concluso la sua avventura con il team e proverà a rilanciarsi il prossimo anno con la Unibet Rose Rockets.
Un altro corridore che non è riuscito a ripetere le stagioni migliori è Eddie Dunbar. Il 29enne irlandese aveva centrato una settima posizione nella generale al Giro 2023 e poi nel 2024 era riuscito a conquistare due tappe alla Vuelta. Il 2025 è stato invece un netto passo indietro, con un quarto posto ottenuto nella fuga della sesta frazione del Tour, seppur ad oltre tre minuti dal vincitore Ben Healy, e poi il ritiro per una caduta nell’ottava tappa. Alla Vuelta è arrivato un altro piazzamento, quinto nella quindicesima frazione, ma è troppo poco per un corridore che due anni fa sembrava lanciato verso la leadership del team.
Lontanissimo dai tempi migliori anche Koen Bouwman, che dopo il trasferimento dalla Jumbo-Visma sembrava proiettato ad un futuro da protagonista con la squadra australiana. Lo scalatore neerlandese , vincitore di due tappe al Giro 2022, anche quest’anno non è mai stato protagonista nelle corse che contano. Situazione simile per Max Walscheid, che doveva essere la seconda pedina del team negli sprint, ma non è riuscito mai a trovare il colpo di pedale vincente.
Stagione di transizione per il 24enne neerlandese Jelte Krijnsen, che lo scorso anno si era messo in luce prima con la maglia della Parkhotel Valkenburg e poi da stagista con quella della Q36.5, centrando diversi successi. Un corridore piuttosto veloce e anche abbastanza resistente che sembrava pronto al grande salto, ma quest’anno ha corso poco e non è mai riuscito a lasciare il segno. Discorso analogo per il 26enne danese Asbjørn Hellemose, tornato nel World Tour dopo un anno allo Swatt Club, e piazzato solo al Giro d’Austria, con un settimo posto nella generale. Un primo anno con il team australiano negativo anche per l’austriaco Patrick Gamper, che non è mai riuscito a trovare quegli attacchi che lo avevano messo in risalto negli anni passati.
Lavoro in supporto dei compagni, ma senza alcuna prestazione degna di nota, per i tanti corridori esperti presenti nel team, ovvero il danese Christopher Juul-Jensen, lo sloveno Luka Mezgec, il tedesco Jasha Sütterlin, il nederlandese Elmar Reinders e l’australiano Kelland O’Brien. Impatto davvero limitato, invece, per il neozelandese Campbell Stewart e per l’etiope Welay Hagos Berhe.
– Eddie Dunbar
– Ben O’Connor
— Dylan Groenewegen
Classifica UCI
Il Team Jayco AlUla chiude il 2025 al 16esimo posto nella graduatoria mondiale stagionale, perdendo due posizioni rispetto al 2024. I punti raccolti nel corso dell’anno sono 8783,6, un netto calo rispetto a quanto fatto nei dodici mesi precedenti, in cui la formazione australiana era riuscita a superare la soglia dei 10mila. Di seguito i 20 corridori che hanno contribuito a firmare il raccolto di punti nell’arco dell’annata.
| CORRIDORE | NAZIONE | PUNTI |
|---|---|---|
| MATTHEWS Michael | AUS | 1780.67 |
| SCHMID Mauro | SUI | 1193.67 |
| PLAPP Lucas | AUS | 997 |
| O’CONNOR Ben Alexander | AUS | 944.81 |
| GROENEWEGEN Dylan | NED | 698 |
| DOUBLE Paul | GBR | 547 |
| HARPER Christopher | AUS | 432 |
| ENGELHARDT Felix | GER | 415 |
| ZANA Filippo | ITA | 349.14 |
| DUNBAR Edward | IRL | 317 |
| FOLDAGER Anders | DEN | 241 |
| DE PRETTO Davide | ITA | 236 |
| HATHERLY Alan | RSA | 156 |
| DURBRIDGE Luke | AUS | 105 |
| CONCA Filippo | ITA | 103 |
| HELLEMOSE Asbjørn | DEN | 92 |
| O’BRIEN Kelland | AUS | 77.67 |
| WALSCHEID Maximilian Richard | GER | 63.67 |
| DONALDSON Robert | GBR | 62.14 |
| REINDERS Elmar | NED | 34 |
Miglior Momento
La doppietta di tappe al Giro d’Italia, rende la Corsa Rosa quella migliore della stagione per il team australiano. Tra le due quella più memorabile è il trionfo di Chris Harper nella tappa regina. L’attacco dell’australiano sul Colle delle Finestre, staccando il compagno di fuga Alessandro Verre, è stata un’impresa coraggiosa, premiata prima con la conquista della Cima Coppi e poi con una vittoria in solitaria che capita una volta nella carriera. La cavalcata trionfale verso il traguardo, mentre tra i grandi nomi della classifica generale si combatteva la sfida decisiva per la conquista della Maglia Rosa, è stato un momento davvero speciale per la squadra, che ha avuto grande visibilità nella tappa più importante del Giro.
Bilancio Team Jayco-AlUla 2025
Volate - 5
Classiche - 6.5
Grandi Giri - 6
5.8
Stagione in chiaroscuro per il Team Jayco AlUla, con un bilancio peggiore in termini di vittorie e punti rispetto allo scorso anno, ma anche alcuni risultati significativi. Tra le note positive troviamo le tre vittorie nei Grandi Giri e buoni piazzamenti nelle classiche, tra quelle negative l’assenza quasi totale negli sprint che contano e nelle classifiche generali delle corse principali. Proprio per questo dal prossimo anno la squadra australiana cambierà strategia e cercherà di focalizzarsi per ottenere un bottino di punti più elevato per restare saldamente nel WorldTour.
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