Bilancio Squadre 2024: Bahrain Victorious

Il 2024 è un anno quasi totalmente da dimenticare per la Bahrain Victorious. Dopo diverse stagioni ricche di successi dal peso specifico decisamente importante, nell’anno appena trascorso la formazione del Bahrain non ha rispettato le aspettative, facendo registrare un crollo sia a livello di numero di vittorie (13 in tutto, dopo le 19 dello scorso anno, le 21 del 2022 e le 30 del 2021) sia come qualità delle stesse, con soli quattro acuti ottenuti in gare di livello World Tour e nessun successo nei tre Grandi Giri. Il risultato è una classifica UCI che vede la squadra guidata da Milan Eržen perdere ben 11 posizioni, concludendo la stagione al 17esimo posto.

TOP

La grande nota positiva della stagione della Bahrain non può che essere Antonio Tiberi. Il laziale, che si presentava ad inizio anno con tante aspettative, è riuscito a reggere la pressione e a conquistare alcuni dei migliori risultati stagionali della sua formazione. All’esordio da capitano al Giro d’Italia il quinto posto in classifica generale è la dimostrazione che le gambe sono in grado di reggere le tre settimane, e la conquista della Maglia Bianca non potrà che essere un’ulteriore spinta a livello psicologico per le prossime stagioni. Dopo un estate quasi totalmente lontana dalle corse anche la Vuelta sembrava essere un obiettivo concreto prima che un colpo di calore lo costringesse ad un improvviso ritiro quando si trovava al quarto posto in classifica ed in piena lotta per il podio. Dopo la delusione iberica si toglie però la soddisfazione di conquistare il Giro del Lussemburgo, riuscendo a mettersi dietro, all’ultima tappa, nientemeno che Mathieu van der Poel. L’anno prossimo il corridore laziale sarà chiamato a confermarsi, ma se riuscirà a mettere in mostra quanto fatto vedere in questa stagione l’obiettivo di un podio in un Grande Giro non sarà più un’utopia.

Merita una menzione anche il giovane sloveno Matevž Govekar. Sebbene in una stagione in cui i grandi nomi della formazione del Bahrain non sono riusciti a confermarsi sui loro livelli, il 24enne di Godovic è stato il più vincente di tutta la sua squadra, conquistando tre vittorie, tra cui anche la prima a livello World Tour al Tour of Guangxi. Successi per lui particolarmente importanti anche a livello psicologico dopo un 2023 in cui era rimasto a secco. Tra le sue vittorie spicca anche quella di una corsa gravel delle UCI World Series, sintomo che la poliedricità, sempre più richiesta nel ciclismo moderno, è nelle corde del giovane e promettente atleta sloveno, che potrebbe sfruttare questa sua inclinazione in corse su strada, ma ricche di sterrato, come la Strade Bianche.

Molto positiva anche la stagione 2024 di Edoardo Zambanini. Il 23enne trentino non è ancora riuscito a trovare la prima vittoria da professionista ma una lista di piazzamenti di prestigio e prestazioni convincenti lo proietta di diritto tra i grandi talenti da tenere d’occhio nella prossima stagione. In questa stagione, la sua migliore dopo un 2023 sfortunato, lo abbiamo visto brillare non solo in salita anche ma anche nei percorsi misti e con finali veloci. Conferma di questa è il secondo posto nella terza tappa del Giro dei Paesi Baschi, il terzo posto al campionato nazionale italiane e i piazzamenti al Giro di Polonia, Giro di Slovenia e nelle due classiche canadesi.

Tra i migliori della squadra figura anche Santiago Buitrago. Il giovane scalatore colombiano ha centrato nel 2024 una sola vittoria, ma di prestigio sulle strade della Parigi-Nizza, ma ha dimostrato di essere una delle certezza in quanto a classifiche generale delle corse a tappe. Al Tour de France è stato infatti in grado di confermare il decimo posto conquistato alla Vuelta dello scorso anno, ma contro avversari ben più quotati e correndo un grande giro in crescendo. Il quinto posto alla Freccia Vallone conferma le sue doti di scalatore esplosivo e veloce anche nelle corse di un giorno. Stagione costellata da qualche passo falso per Pello Bilbao, che è comunque stato uno dei corridori più produttivi della squadra, grazie a numerosi piazzamenti nelle brevi corse a tappe, di vari livelli. L’obiettivo di fare classifica o, in alternativa, di conquistare una tappa al Tour de France non è stato centrato causa problemi fisici, ma il basco ha saputo rialzarsi, soprattutto dal punto di vista psicologico, chiudendo bene la stagione soprattutto nelle classiche canadesi, grazie al secondo posto fatto registrare al Gp Montréal.

Buona l’annata di Phil Bauhaus, che riesce a lasciare il segno in una tappa della Tirreno-Adriatico e in una del Giro di Slovenia e a ottenere diversi piazzamenti nelle volate di Giro d’Italia e Tour de France, dove sfiora il successo nella 16esima frazione, oltre ad altri risultati sparsi per tutta la stagione, a conferma di un corridore piuttosto costante, ma nel complesso poco vincente. Bilancio tutto sommato positivo anche per Wout Poels, che si è messo in evidenza soprattutto nelle brevi gare a tappe con una vittoria parziale al Giro di Ungheria e diversi piazzamenti, mentre nell’unico Grande Giro disputato, il Tour de France, non è riuscito a ripetere l’exploit dello scorso anno.

Nicolò Buratti ha accumulato esperienza e qualche discreto piazzamento e meglio ancora ha fatto il 21enne Alberto Bruttomesso, capace di spiccare in qualche volata e di rendersi anche utile quando c’era da lavorare per i compagni. Rimanendo in chiave italiana, Damiano Caruso ha dovuto riporre le sue ambizioni da classifica generale ma è riuscito comunque a svolgere preziose opere di supporto per i compagni più giovani, soprattutto al Giro. Lavoro di supporto anche per Andrea Pasqualon, che ha anche portato a termine il Giro d’Italia ed è stato uno dei pochi corridori italiani in grado di completare la Parigi-Roubaix.

Rientrato alle corse dopo una sospensione, l’australiano Robert Stannard ha dimostrato di avere ancora motivazioni e buona gamba, tanto da riuscire a mettersi in evidenza nelle varie corse affrontate nella seconda metà di calendario. Il connazionale Cameron Scott, che non sarà confermato in squadra, non ha brillato in tante occasioni, ma ha chiuso la sua annata con un notevole secondo posto di livello WorldTour, ottenuto nel prologo del Giro di Romandia, oltre che con qualche altro sporadico piazzamento nei 10 di giornata.

+++ Antonio Tiberi
++ Matevž Govekar
+ Edoardo Zambanini

FLOP

Da Matej Mohorič ci si aspettava un 2024 ricco di vittorie e di grandi prestazioni, sulla falsariga di quanto avvenuto nelle stagioni precedenti. Lo stesso corridore sloveno aveva detto espressamente di avere grandi ambizioni per questa stagione, ma quello che il 30enne di Kranj è stato in grado di ottenere sono solo due vittorie di seconda fascia e pochi altri piazzamenti degni di nota per un corridore che ci aveva abituato a successi di tutt’altro prestigio. Il vincitore della Milano-Sanremo 2022 sembrava dover essere nella stagione della sua piena e completa maturazione, ma il suo momento magico di questi ultimi 12 mesi, aldilà delle vittorie al campionato nazionale sloveno a cronometro e nella seconda tappa della Volta Valenciana, sono stati il quinto e il sesto posto rispettivamente alla Strade Bianche e alla Milano-Sanremo. Tutti si aspettavano una importante riconferma da parte del coriaceo sloveno, capace in passato di conquistare tappe in tutti e tre i grandi giri, ma i suoi risultati sono stati deludenti anche alla Grande Boucle, visto che il suo miglior piazzamento è stato il 19esimo posto nella tappa di Torino.

Fred Wright è stata una delle sorprese del 2022, ma sia nella passata che in questa stagione non è riuscito a trovare la stessa continuità e a fare il salto di qualità che ci si poteva aspettare da lui. Lo scorso anno era stato in grado di cogliere il suo primo successo tra i professionisti al campionato nazionale britannico in linea, ma in questo 2024 il 25enne londinese ha raccolto solo qualche piazzamento. L’unico podio stagionale per lui è stato il terzo posto nella generale della CRO Race, a cui vanno ad aggiungersi un paio di Top-10 in corse WorldTour come Giro del Delfinato e Tour de France. Tra tutti i risultati di questa sua timida stagione quello che più di tutti fa ben sperare è il 12esimo posto all’arrivo della Parigi-Roubaix. Il giovane britannico, nonostante non si sia mai nemmeno avvicinato alla vittoria nel corso di questa stagione, ha tutto il tempo e le qualità per rifarsi nel corso del 2025.

Jack Haig ha macinato chilometri su chilometri (74 i giorni di corsa totali), portando a termine, fra le altre cose, il Tour de France e la Vuelta a España, ma è rimasto praticamente sempre fuori dai riflettori. Il suo miglior risultato stagionale rimane il decimo posto finale al Tour Down Under, raccolto decisamente ridotto rispetto a quello che l’australiano ha saputo fare nelle stagioni passate, quando per lui si parlava anche di ruoli da uomo di riferimento per le classifiche delle grandi corse a tappe.

Johann Price-Pejtersen non ha, nuovamente, tenuto fede alle attese ed ha faticato a ritagliarsi i suoi spazi, soprattutto nella prediletta cronometro. Il danese cercherà riscossa in un’altra squadra, mentre il croato Fran Miholjevič, giovane di belle speranze ma anche lui ancora lontano dalle attese, avrà un’ulteriore stagione per provare a ritagliarsi i suoi spazi e per cercare risultati di buon livello. Poco da segnalare per il tedesco Nikias Arndt, che si è speso per i compagni. Łukasz Wiśniowski e Kamil Gradek hanno corso spesso nelle retrovie.

Qualche segnale in più è arrivato dal giovane britannico Finlay Pickering, al quale servirà però un netto cambio di passo per poter ambire a qualche risultato di grido nel prosieguo della sua carriera. Più esperto rispetto a Pickering è Dusan Rajovič, che si è aggiudicato il titolo nazionale a cronometro, ma che non è riuscito a farsi notare sfruttando le sue caratteristiche di corridore “pesante”, né nelle Classiche né nelle volate.

Supporto quasi sempre oscuro quello messo in atto da Jasha Sütterlin, mentre l’austriaco Reiner Kepplinger ha provato qualche azione coraggiosa in più, con risultati però quasi sempre lontani dal poter essere considerati positivi. Dal norvegese Torstein Træen, inoltre, ci si attendeva qualcosa in più, soprattutto nelle gare caratterizzate da salite.

Qualche presenza in gara per l’ormai 40enne Yukiya Arashiro, che si è concentrato nelle gare continentali asiatiche nel tentativo di raggrannellare punti UCI preziosi per la sua nazione e anche per la squadra. Stesso discorso per il bahreinita Ahmed Madan e per il taiwanese Sergio Tu, che sul piano internazionale si sono visti in pochissime occasioni.

– Matej Mohorič
— Fred Wright
— Jack Haig

Classifica UCI

La Bahrain Victorious ha chiuso il 2024 al diciassettesimo posto della Classifica UCI a squadre, con 9457,2 punti, in nettissimo calo rispetto al 2023, quando i punti furono più di 15mila e la posizione occupata in graduatoria fu la sesta. Di seguito il dettaglio dei punti raccolti dai migliori 20 ciclisti nell’arco della stagione appena conclusa.

TIBERI Antonio
ITA
1656
BILBAO LOPEZ DE ARMENTIA Pello
ESP
1492,29
MOHORIC Matej
SLO
1148
BUITRAGO SANCHEZ Santiago
COL
1127,29
BAUHAUS Phil
GER
909
ZAMBANINI Edoardo
ITA
859
POELS Wouter
NED
518
WRIGHT Fred
GBR
430,29
HAIG Jack
AUS
257,29
CARUSO Damiano
ITA
195
GOVEKAR Matevž
SLO
171
ARNDT Nikias
SUI
153
ARASHIRO Yukiya
JPN
115
TRÆEN Torstein
NOR
102
PRICE PEJTERSEN Johan
DEN
91,71
TU Chih Hao
TPE
85
RAJOVIC Dusan
SRB
67,29
KEPPLINGER Rainer
AUT
60
PASQUALON Andrea
ITA
57
STANNARD Robert
AUS
53

Miglior Momento

Con tre vittorie di tappa e il bel piazzamento finale, il Tour de France ha rappresentato l’apice della stagione per la Bahrain – Victorious. A brillare particolarmente è il bel successo in fuga di Wout Poels, che ha visto l’esperto scalatore neerlandese gestirsi al meglio in una tappa impegnativa per poi fare il vuoto sull’ascesa finale, lasciando le briciole ai compagni di fuga, tra i quali anche un generoso Mikel Landa, pronto a mettersi in suo supporto.

Bilancio Bahrain Victorious 2024

Volate - 6.3
Classiche - 6.7
Grandi Giri - 7.2

6.7

I numeri testimoniano un'annata con poche luci per la squadra bahreinita, che nel passato CicloMercato aveva perso corridori importanti come Landa e Milan e che, almeno per il momento, non ha trovato i giusti ricambi. Antonio Tiberi è stato di gran lunga il più brillante, ma gli altri nomi più importanti dell'organico, per sfortune e problemi assortiti, hanno fatto mancare il loro consueto contributo di altissimo livello.

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