Bilancio Squadre 2024: Astana Qazaqstan

Anche il 2024 è stato un anno negativo per l’Astana Qazaqstan. La formazione World Tour asiatica, da tempo lontana dai grandi successi che hanno caratterizzato la seconda metà degli anni ’10, anche quest’anno ha faticato enormemente non solo a centrare qualche successo, ma anche a lottare per quei piazzamenti che sono assolutamente in ottica classifica UCI. Alla vigilia dell’ultimo anno del triennio in corso, infatti, la formazione kazaka è ampiamente ultima tra le squadra World Tour e avrà bisogno di un miracolo nel 2025 per riuscire a salvare la licenza. Il direttore generale Alexandre Vinokourov potrà fare affidamento sulle nuove risorse portate dallo sponsor cinese XDS, ma questo cambiamento in vista dell’ultima curva sarà sufficiente?

TOP

Una delle note più liete della stagione è sicuramente Harold Tejada. Nonostante il colombiano sia riuscito a conquistare solamente una vittoria (prestissimo nella stagione alla seconda tappa del Giro di Colombia), nel corso di tutta la stagione il nativo di Pitalito è stata una delle costanti riuscendo, nonostante un calendario che lo ha visto partecipare quasi esclusivamente a corse World Tour, a conquistare spesso piazzamenti di rilievo (tra cui si ricorda il quinto posto nella tappa di Bologna al Tour de France, oltre alle tre top-10 della Vuelta). Il classe 1997 non sarà mai un grande collezionatore di successi, ma la sua costanza e la sua resilienza sono oro per una squadra disperatamente alla caccia di punti UCI.

Relativamente positiva anche la stagione di Lorenzo Fortunato. Il corridore di Bologna, pur non riuscendo mai a mettere in mostra le gambe che gli hanno permesso di domare lo Zoncolan al Giro del 2021, è stato costantemente impegnato a lottare per la classifica nella grande maggioranza delle corse a cui ha preso parte, limitando anche la sua possibilità di attaccare per cercare la gioia di giornata. Al termine della stagione il 12° posto al Giro d’Italia e il 16° alla Vuelta a España non sono sicuramente risultati da incorniciare, ma se si aggiungono i piazzamenti in top-15 anche a Tirreno – Adriatico e Giro di Catalogna tutto sommato sarebbe stato difficile chiedere qualcosa di più al classe 1996.

Sebbene lontano dai giorni migliori non si può non considerare tra i migliori della stagione anche Mark Cavendish. Dopo l’interruzione brusca dello scorso anno, Cannonball ha deciso di posticipare il ritiro con un solo obiettivo in mente, vincere la 35esima tappa al Tour de France, ed è riuscito nell’impresa. Pur non affrontando una stagione facilissima, con il Covid a mettere i bastoni tra le ruote proprio nel corso della primavera, il velocista dell’isola di Man ha confermato la sua infinita classe, concludendo la sua ultima stagione da professionista come plurivittorioso della sua squadra (tre i successi totali, con una tappa al Giro di Colombia e una al Giro di Ungheria che si sommano a quella al Tour). Dopo la Grande Boucle, con gli stimoli ormai assenti, non ha più corso se non alla passerella del Criterium di Singapore. Che questa scelta si riveli decisiva per condannare la sua squadra alla retrocessione?

Rimanendo nel campo dei velocisti, qualche buon segnale lo ha lanciato Max Kanter che, pur mancando totalmente il grande appuntamento del Giro d’Italia, si è spesso piazzato nelle volate in cui ha preso parte, racimolando punti importanti. Cees Bol è stato per certi versi l’unico corridore “redditizio” nelle classiche di un giorno, riuscendo a portare a casa qualche piazzamento di qualità, nell’arco di una stagione comunque in chiaroscuro. Importante, in chiave “raccolta punti”, anche l’apporto di Gleb Syritsa: il russo, spesso schierato in corse di secondo piano, ha sempre risposto presente quando chiamato a sprintare, riuscendo anche a togliersi la soddisfazione di una vittoria stagionale al suo amato Tour de Langkawi.

Ha lasciato intravedere segnali positivi anche Ivan Smirnov che, arrivato ad agosto come stagista, è riuscito in pochi mesi a conquistare due successi in Cina ed in Giappone a dimostrazione di una buona affinità con la vittoria che potrebbe essere fondamentale per il prossimo anno. Michael Mørkøv, poi, aveva come unico obiettivo quello di scortare Cavendish al successo “storico” di cui sopra: la missione è stata compiuta e il danese può chiudere la carriera con una certa serenità.

Simone Velasco, che ha indossato la maglia di campione nazionale nella prima metà della stagione, ha combattuto su tutti i terreni, risultando poi uno dei corridori più produttivi. Alcuni piazzamenti, come il secondo posto al Giro dell’Appennino e il terzo alla Figueira Classic, sono peraltro stati di pregevole fattura. Piazzamenti di buona qualità anche per Henok Mulubrhan, che si messo in mostra in brevi corse a tappe, pur mancando il bersaglio grosso. Per Davide Ballerini, invece, l’aspetto probabilmente più importante era quello di tornare con continuità in gara, dopo i problemi fisici accusati nel 2023: il canturino ha completato l’obiettivo, portando a termine sia il Giro che il Tour e provando spesso ad attaccare da lontano. In termini assoluti, i risultati non sono stati entusiasmanti, ma la strada imboccata sembra quella giusta.

Christian Scaroni aveva iniziato bene la stagione ed è comunque rimasto fra i più continui, anche se i risultati, in termini assoluti, non sono stati entusiasmanti. Qualche sporadico segnale positivo è arrivato da un Gianmarco Garofoli ancora in fase di maturazione, mentre il colombiano Harold Martín López ha fatto vedere di avere, in salita, una buona gamba, ma le sue capacità di fondista, che possano permettergli di ambire a risultati di spessore, sono ancora tutte da affinare.

+++ Harold Tejada
++ Lorenzo Fortunato
+ Mark Cavendish

FLOP 

Giunto nuovamente al termine di una stagione senza il tanto atteso salto di qualità è Yevgeniy Fedorov. Il giovane kazako, vincitore del campionato del mondo under 23 nel 2022, continua a deludere le aspettative, collezionando in tutta la stagione un solo successo (al Campionato Asiatico a cronometro, gara senza una concorrenza particolarmente elevata) e concludendo sempre lontano dai primi tutte le corse a cui prende parte (con l’eccezione di un 14° posto alla Parigi – Roubiax che non può però essere abbastanza). Per molti è considerato la grande promessa kazaka, ma sarà necessario un salto di qualità per potersi garantire un futuro a livello World Tour.

Decisamente sotto le aspettative anche il 2024 di Ide Schelling. Arrivato dalla Bora – hansgrohe dopo una stagione con alcuni successi importanti, l’olandese non riesce mai a riavvicinarsi ai livelli dello scorso anno, ottenendo in tutto un solo piazzamento sul podio (secondo ad inizio anno in una tappa al Tour of Oman) e tanti ritiri o prestazioni anonime. L’obiettivo era e sarà quello di racimolare punti, ma servirà uno Schelling diverso nel 2025 per spingere la squadra ad offrirgli il rinnovo.

La più grande delusione non può però che essere Alexey Lutsenko. Dopo tanti anni in cui con i suoi risultati ha spesso salvato la stagione della squadra, l’esperto corridore di Petropavl quest’anno è incappato in una stagione totalmente negativa faticando a lottare per la vittoria. L’unica gioia, arrivata ad aprile al Giro dell’Abruzzo (tappa e classifica generale), non riesce a fare da contrappasso ad un resto della stagione in cui sia Giro che Tour lo hanno visto ritirarsi senza mai lasciare il segno. Non è un caso che proprio al termine di questo 2024, dopo 12 anni, arrivi l’addio alla formazione del suo paese.

Qualche attacco ha movimentato la stagione di Samuele Battistella, che però ha raccolto molto meno di quel che ci potesse aspettare. Nelle poche corse che ha affrontato con la nuova maglia, Alberto Bettiol non è riuscito a lasciare segni particolari, ma i mesi trascorsi in maglia Astana sono stati più che altro di assestamento in vista della prossima stagione. Poco hanno raccolto corridori da cui ci si poteva attendere qualcosa in più, soprattutto quando la strada saliva: è il caso del danese Anthon Charmig, del colombiano Santiago Umba e del kazako Vadim Pronskiy. Sotto tono, complessivamente, anche Michele Gazzoli, condizionato anche da qualche problema fisico.

Il resto dell’ampio contingente kazako della squadra, composto da Gleb Brussenskiy, Igor Chzhan, Yevgeniy Gidich, Dmitriy Gruzdev, Anton Kuzmin, Daniil Marukhin e Nicolas Vinokourov, si è visto ancora meno rispetto ai compagni di squadra sopracitati e per tanti di loro l’avventura a livello WorldTour può dirsi ormai conclusa. Chiude, infine, la sua lunga carriera Rüdiger Selig, sempre al servizio di compagni più veloci e mai coinvolto in prima persona nelle varie competizioni affrontate nell’arco di questa stagione.

– Yevgeniy Fedorov
— Ide Schelling
— Alexey Lutsenko

Classifica UCI

Dal ventesimo posto di fine 2023, l’Astana Qazaqstan è passata al 21esimo, al termine della stagione 2024, con 6563,24 punti (poco più di 500 in meno rispetto all’annata precedente). I numeri sono lo specchio più fedele di una squadra che ha fatto fatica a trovare la sua identità, soprattutto nelle corse di un giorno e nelle brevi corse a tappe, dove sono mancati alcuni dei rappresentanti più importanti. Così, a una stagione dalla fine del trienno valido per l’assegnazione delle prossime licenze WorldTour, la situazione pare quasi irrisolvibile, se l’obiettivo è ancora quello di rimanere nella massima categoria. Di seguito i 20 corridori che hanno contribuito alla raccolta dei punti entrati nel conteggio dell’annata 2024.

CORRIDORE Nazione Punti

Miglior Momento

Tutta la stagione dell’Astana Qazaqstan è stata incentrata su un solo grande obiettivo, e la coronazione di quell’obiettivo non può che essere il miglior momento di questo 2024. La volata di Saint Vulbas, alla quinta frazione del Tour de France, rimarrà per sempre impressa nella storia come il giorno in cui Mark Cavendish ha superato Eddy Merckx come numero di successi di tappa alla Grande Boucle. Se è vero che l’anno appena trascorso è stato avaro di soddisfazioni, questo momento indelebile probabilmente ripaga di molte delle delusioni e delle difficoltà affrontate, almeno dal punto di vista dell’esposizione mediatica.

Bilancio 2024 Astana Qazaqstan

Volate - 7.4
Classiche - 3.5
Grandi Giri - 4.8

5.2

La serie di stagioni grigie si allunga e lo scenario generale volge al brutto, se si considera che sarà molto improbabile riuscire a mantenere la licenza WorldTour. Si è puntato molto sulla visibilità legata a Mark Cavendish e al suo primato, sacrificando però altri obiettivi, e altri corridori. Da vedere se la scommessa avrà dato i suoi frutti, anche se l'arrivo di un nuovo sponsor per il 2025 rappresenta comunque un punto di ripartenza. Per quel che riguarda il 2024, i motivi per sorridere sono stati davvero pochi.

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