Vuelta a España 2024, Eddie Dunbar fa doppietta e conquista anche il Picón Blanco! Primoz Roglic 3° e saldamente in rosso

Eddie Dunbar fa doppietta alla Vuelta a España 2024. Il corridore irlandese del Team Jayco – AlUla conquista la tappa regina di questa edizione del GT iberico e bissa splendidamente il successo ottenuto nell’undicesima frazione. Approfittando del controllo tra i big, lo scalatore irlandese è partito sull’ultima ascesa ed è riuscito a resistere al ritorno degli uomini di classifica, precedendo di soli 7″ Enric Mas (Movistar). Terzo posto di giornata per Primož Roglič (Red Bull – Bora – hansgrohe), saldamente in Maglia Rossa, alla vigilia della cronometro finale. Alla fine i big della generale arrivano distanziati di qualche secondo l’uno dall’altro, con i primi undici di giornata racchiusi in meno di 40 secondi. Tra questi Ben O’Connor (Decathlon – Ag2r La Mondiale) che chiude in sesta posizione e riesce a conservare 9″ su Enric Mas e 58″ su Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) per difendere il suo piazzamento sul podio. Degli uomini di classifica ad avere la peggio è Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers)  che perde le ruote dei migliori già dalle prime rampe dell’ascesa verso Picon Blanco e taglia il traguardo a quasi 6 minuti, perdendo tre posizioni, scivolando in decima posizione in classifica e dicendo addio alla Maglia Bianca.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

l primo scatto dopo il via ufficiale è quello di Kasper Asgreen (T-Rex Quick-Step), sul quale si riporta subito Enzo Leijnse (Team dsm-firmenich PostNL), con i due che riescono a guadagnare un margine di 25″ perché inizialmente da dietro nessun altro reagisce. Arrivando in un tratto di salita più duro, però, da dietro ricominciano gli attacchi e queste accelerazioni portano all’annullamento dell’azione di Asgreen e Leijnse, sostituita da un tentativo di sette corridori che, tuttavia, dura poco. Subito dopo, allungano Jay Vine (UAE Team Emirates), Marco Frigo (Israel-Premier Tech) e Harold Tejada (Astana Qazaqstan), che riescono a prendere una dozzina di secondi di vantaggio prima di essere raggiunti da Marc Soler (UAE Team Emirates), Clément Berthet (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Sylvain Moniquet (Lotto Dstny), Carlos Canal (Movistar Team), Jack Haig (Bahrain Victorious), Thomas Champion (Cofidis), Pablo Castrillo (Equipo Kern Pharma) e nuovamente Enzo Leijnse (Team dsm-firmenich PostNL).

Quest’ultimo, però, si ferma per aiutare il compagno di squadra Max Poole quando allunga dal gruppo, ma entrambi vengono ripresi poco dopo. A quel punto, con il gap di poco superiore al mezzo minuto, è lo stesso Team dsm-firmenich PostNL a mettersi a tirare per rientrare sui battistrada, ma una volta iniziato il GPM di Las Estacas de Trueba la formazione neerlandese si fa da parte e davanti arrivano gli uomini Red Bull-Bora-hansgorhe (che nel frattempo hanno perso Patrick Gamper e Nico Denz, staccatisi nei primi chilometri) per provare a rallentare l’andatura, ma prima fa ancora in tempo a scattare Casper Pedersen (T-Rex Quick-Step), che però viene rapidamente ripreso. A quel punto, il gruppo rallenta per davvero e il vantaggio degli attaccanti sale rapidamente sopra i due minuti, sfiorando i 4′ allo scollinamento, dove Vine transita per primo.

Conclusa la successiva discesa, i battistrada iniziano subito a scalare il Puerto de La Braguia e lo fanno con 4’45” su un plotone dal quale, in discesa, sono nel frattempo fuoriusciti Kasper Asgreen (T-Rex Quick-Step) e Pavel Bittner (Team dsm-firmenich PostNL), con il danese che stacca poi il ceco in salita e prova a riavvicinarsi agli uomini al comando. Durante l’ascesa fuoriesce anche Xabier Isasa (Euskaltel-Euskadi), mentre in gruppo, una volta che il ritardo tocca i 6’10”, è la Ineos Grenadiers a portarsi davanti per aumentare l’andatura, recuperando 30″ al GPM. Con l’iniio dell’Alto del Caracol la formazione britannica insiste, va a riprendere Isasa, Bittner e, in seguito, anche Asgreen, manda in difficoltà Daniel Felipe Martinez e Aleksandr Vlasov (Red Bull-Bora-hansgrohe) e porta il gap al di sotto dei quattro minuti da Vine, Soler e Berthet, che hanno allungato in vista della vetta, dove i tre transitano in questo ordine.

Al termine della successiva discesa Canal e Haig si riportano su Soler, Vine e Berthet, ma, appena iniziata la salita del Portillo de Lunada, Soler allunga e, di nuovo, con lui restano solo Berthet e Vine. Lo spagnolo attacca poi nuovamente e rimane al comando da solo, mentre Vine e Berthet vengono raggiunti da Castrillo e Frigo, con questo quartetto che finisce per scollinare con un ritardo di 48″. In gruppo, invece, avviene un cambio della guardia quando la T-Rex Quick-Step rileva la Ineos, la cui azione aveva perso un po’ di vigore, tanto che il distacco era tornato sopra ai 4′. Il lavoro della formazione belga consente di recuperare Tejada e Haig e circa un minuto ai battistrada, con il plotone che passa in vetta con un gap di 3’25”.

Lungo la discesa, Soler non forza e si fa raggiungere da Vine, Berthet, Frigo e Castrillo, ma appena iniziata la salita del Portillo de la Sia lo spagnolo attacca nuovamente e resta di nuovo da solo al comando, guadagnando una trentina di secondi sugli altri quattro. Sempre tirato dalla T-Rex Quick-Step, il gruppo va a riassorbire Canal, Moniquet e Champion e si avvicina ulteriormente lungo l’ascesa, scollinando con un ritardo di 2’20” da Soler. Lo spagnolo transita così per primo al GPM con una quarantina di secondi sui suoi inseguitori dai quali si sgancia Vine per andare a prendere il secondo posto, ora i due sono appaiati nella classifica della maglia a pois. Nella lunga discesa Soler viene nuovamente ripreso dagli inseguitori. Si arriva così alla penultima salita di giornata, appena iniziata la quale si rialzano Marc Soler e Marco Frigo. In gruppo, il gran ritmo imposto da Mattia Cattaneo (T-Rex Quick-Step) fa subito selezione. Rispondono bene sia Primoz Roglic che Florian Lipowitz, mentre faticano Carlos Rodriguez (Ineos Grenadiers) e Mattias Skjelmose (Lidl-Trek). Lo spagnolo appare decisamente in difficoltà, mentre il danese ha solo una ventina di secondi da recuperare. L’accelerazione fa sì che Jay Vine e Clément Berthet, ultimi superstiti della fuga di giornata vengano presto ripresi dal gruppo, nel quale riesce a rientrare da dietro anche Skjelmose. Il ritmo cala leggermente e prova così ad allungare Pavel Sivakov (UAE Team Emirates) che prende subito 20 secondi. La Red Bull Bora Hansgrohe si porta così in testa al gruppo per provare a tenere alto il ritmo in vista del GPM su cui transita per primo Pavel Sivakov che prende anche i 6” di abbuono. Passa al quarto posto Jay Vine che conquista così matematicamente la classifica degli scalatori.

Il battistrada inizia l’ultima salita con un minuto di vantaggio sul gruppo della maglia rossa con Primož Roglič che sembra controllare agevolmente la situazione. L’andatura del gruppo dei migliori cala nuovamente e prova ad allungare Eddie Dunbar (Team Jayco – AlUla). A questo punto è Roglic che accelera con Enric Mas che gli rimane a ruota. Rinvengono anche David Gaudu (Groupama-FDJ), Richard Carapaz (EF Education-EasyPost) e Urko Berrade (Equipo Kern Pharma). Davanti invece Dunbar raggiunge e si lascia presto alle spalle Sivakov. Un nuovo calo di ritmo permette il rientro da dietro di Ben O’Connor (Decathlon – Ag2r La Mondiale) insieme ad altri corridori. Tra i più attivi è David Gaudu che ci prova accodandosi a Urko Berrade. Davanti, invece, Pavel Sivakov non riesce a seguire Eddie Dunbar con David Gaudu che si avvicina sensibilmente. Il francese, però, viene riassorbito dal gruppetto dei migliori alle sue spalle, mentre l’irlandese riesce a resistere e conservare qualche secondo che gli consente di tagliare il traguardo a braccia alzate davanti ad Enric Mas e Primoz Roglic.

Risultato Tappa 20 Vuelta a España 2024

Classifiche Vuelta a España 2024

 

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