Vuelta a España 2023, assolo di Jonas Vingegaard sul Tourmalet! Show e tripletta Jumbo-Visma, Remco Evenepoel perde 27 minuti
La tappa regina della Vuelta a España 2023 incorona la Jumbo-Visma. La formazione neerlandese domina la scena con la vittoria di Jonas Vingegaard che parte dalla distanza sul Tourmalet, anticipando poi sul traguardo i suoi compagni di squadra Sepp Kuss e Primoz Roglic, che dopo aver controllato gli avversari li hanno distanziati nel finale. Arrivato a 30 secondi dal compagno di squadra, lo statunitense conserva ampiamente la Maglia Rossa con un vantaggio di 1’37” su Roglic e 1’44” sul danese, con la classifica che dunque conferma ampiamente il dominio della formazione neerlandese.
Unici a limitare i danni sono Juan Ayuso (UAE Team Emirates), Enric Mas (Movistar), Cian Uijtdebroeks (Bora-hansgrohe) e Mikel Landa (Bahrain-Victorious), con i primi tre che hanno provato a lungo ad organizzarsi alle spalle del corridore scandinavo, subendo tuttavia la marcatura e la pressione dei suoi due compagni di squadra. Più regolare invece la salita del basco, che con il suo passo ha fatto l’elastico alle spalle dei primi inseguitori, limitando comunque molto bene i danni.
Dopo aver perso contatto invece già a 90 chilometri dalla conclusione, Joao Almeida riesce a gestirsi per perdere “solamente” 6’47”, restando così in top10 dopo un lunghissimo inseguimento solitario. Crolla invece definitivamente Remco Evenepoel che ha perso contatto assieme al portoghese, non riuscendo tuttavia a seguirne poi il ritmo già sull’Aubisque. Scortato dai suoi compagni, l’ex iridato perde così 27’05” e deve dire addio a qualsiasi ambizione di classifica. Resta da capire cosa sia successo e se sarà possibile per lui inventarsi qualcosa nei prossimi giorni per puntare alla vittoria di tappa e magari alla maglia a pois.
Il video dell’arrivo
Il racconto della corsa
È una tappa che fa gola a tanti e così si comincia subito ad attaccare. Il primo a muoversi è Elie Gesbert (Arkéa-Samsic), che mette in atto un tentativo convinto, ma senza successo. Tocca allora a Romain Bardet (dsm-firmenich), che passa per primo al Gpm di apertura e prova ad aprire un margine nella discesa successiva, desistendo però dopo pochi chilometri. Lungo la discesa ci prova Eduardo Sepulveda (Lotto-Dstny), che viene poi raggiunto da Edward Theuns (Lidl-Trek) e Jonathan Castroviejo (Ineos), ma anche per loro non c’è libertà, mentre Jonas Vingegaard (Jumbo-Visma) deve fare i conti con un problema meccanico, rapidamente superato.
Si arriva così alle prime rampe del Col d’Aubisque con una situazione ancora indefinita. Ci prova ancora Sepulveda, insieme a Max Poole (dsm-firmenich) e ci prova anche Remy Rochas (Cofidis), con un risultato simile a quelli precedenti. Ci sono tantissimi corridori che vogliono andare in fuga, ma c’è anche la Jumbo-Visma che impone un ritmo non esagerato, ma comunque significativo. I tentativi continuano e ci provano, fra gli altri, Geraint Thomas (Ineos) e, più volte, Emanuel Buchmann (Bora), ma anche i loro sforzi vengono vanificati. Il passo rimane elevato e la cosa costa parecchio prima a Joao Almeida (UAE), che fatica subito a tenere il ritmo, e poi anche a Remco Evenepoel (Soudal-Quickstep), che si stacca da un gruppo sempre più selezionato. Davanti, intanto, è Andreas Kron (Lotto-Dsnty) a mettere in atto un attacco solitario, venendo poi raggiunto da Kenny Elissonde (Lidl-Trek) e Cristian Rodriguez (Arkéa-Samsic).
Se i tre tuttavia inizialmente guadagnano, devono poi fare i conti con il ritmo della Jumbo – Visma, che ovviamente forza l’andatura per mandare ulteriormente in difficoltà i suoi rivali. In realtà comunque non è un passo asfissiante, tanto che pensando al GPM ad attaccare è Michael Storer (Groupama-FDJ), che si riporta facilmente sui primi e li distanzia in vista dello scollinamento. I quattro comunque si tuffano insieme in discesa, con un vantaggio di 24 secondi sul gruppo, 1’02” su Joao Almeida, e 1’39” su Remco Evenepoel, atteso dai compagni visto che non riesce a seguire neanche il ritmo del portoghese e di molti altri che restano nel mezzo.
A quel punto in discesa è la Bahrain – Victorious a muoversi, azzerando l’azione degli attaccanti nello strappo che anticipa la seconda parte della picchiata, più veloce. Qui in prima persona escono Damiano Caruso e Mikel Landa, con Sepp Kuss (Jumbo-Visma) che subito li segue, imitato poco dopo da Jonas Vingegaard. I quattro, anche se tirano solo i due Bahrain-Victorious, guadagnano fino a 40 secondi, ma a quel punto dietro si muovono gli uomini della UAE Team Emirates, che si riportano sulla testa della corsa, annullando però le speranze di Joao Almeida di rientrre, visto che era ad appena una ventina di secondi dal gruppo.
Ridotto ad appena trenta unità una volta ripresi i quattro battistrada, il gruppo inizia la salita di Spandelles ad alta andatura con subito Landa che prova a ripartire. A seguirlo è subito Vingegaard, ma stavolta si muove anche Marc Soler (UAE Team Emirates). A quel punto reagiscono anche Primoz Roglic e Sepp Kuss, con anche Enric Mas che si riporta sotto in un secondo momento, mentre Cian Uijtdebroeks (Bora-hansgrohe) resta nel mezzo prima di essere ripreso dal gruppo, condotto da Juan Ayuso (UAE Team Emirates), che sale del suo ritmo.
Un attimo di tentennamento porta ad uno scatto di Vingegaard, al quale si aggrega subito Mikel Landa, mentre dietro i compagni del danese fanno da stopper. A ricucire a quel punto però è la UAE Team Emirates grazie al forcing di Finn Fisher-Black che lancia Soler, seguito da Kuss, Mas e Roglic. I quattro rientrano così sulla coppia di testa, ma nessuno rilancia ulteriormente, permettendo ad Ayuso, Uijtdebroeks, Aleksandr Vlasov (Bora-hansgrohe) ed Einer Rubio (Movistar) di rientrare. Lo stallo permette anche a Lenny Martinez (GFC), David De La Cruz (AST), Hugh Carthy (EFE), Steff Cras (TEN), Santiago Buitrago (TBV), Juan Pedro López (LTK), Max Poole (DSM) e Wilco Kelderman (TJV) di rientrare, con quest’ultimo che subito si porta in testa a tirare.
Visto che poco dietro c’è anche Robert Gesink (TJV), il ritmo resta tuttavia basso finché l’esperto neerlandese non si porta a sua volta in testa al gruppo, dopo che anche Michael Storer (GFC), Emanuel Buchmann (BOH) e Cristián Rodríguez (ARK) sono rientrati, componendo un gruppo di 22 unità. Il nuovo ritmo manda in difficoltà Martinez, che tuttavia resta a contatto mentre il suo compagno Storer accelera in vista del GPM, dove va a prendersi preziosi punti per la maglia a pois. In cima poi Vingegaard fa lo sprint davanti ad Ayuso, prendendosi così anche gli abbuoni residui alle spalle dell’australiano, che nella discesa aspetta il gruppo.
Prima della vallata Martinez rientra a sua volta, mentre ormai Remco Evenepoel è allo sbando, a più di dieci minuti, contrariamente a un Almeida che prova a gestirsi come può, inseguendo intorno ai tre minuti. La situazione resta immutata fino ai piedi del Tourmalet, con la Jumbo-Visma che detta il ritmo grazie a Gesink. Quando si comincia a salire Martinez è nuovamente il primo a saltare, stavolta scortato da Storer, che sa di non avere chance di fare punti al traguardo. Prima di sfilarsi Gesink stacca anche Rodriguez, lasciando a Kelderman il compito di proseguire l’azione, almeno sino a otto chilometri dalla conclusione, quando si sposta a sua volta nel momento dello scatto di Jonas Vingegaard, seguito da Ayuso, Mas e Kuss, mentre Roglic resta fermo per costringere Soler a reagire, ma lo spagnolo non ne ha e lo sloveno chiude in prima persona seguito da Uijtdebroeks.
A quel punto un nuovo rallentamento, ma Vingegaard ha voglia di provarci e scatta di nuovo. Inizialmente a reagire è il giovane belga, che tuttavia capisce non sta a lui e lascia fare Mas, che tuttavia non riesce a chiudere. Con lo spagnolo restano così Uijtdebroeks, Roglic, Kuss e Ayuso, seguiti poco dietro da Mikel Landa, che sale regolare senza rispondere agli scatti. Se inizialmente Vingegaard non sembra fare la differenza, la sua progressione è costante, mentre dietro vanno a scatti, timorosi della reazione dei suoi compagni. Un ritmo sincopato che favorisce ovviamente il danese, che a quel punto comincia a fare il vuoto passando a sei chilometri dal traguardo con un vantaggio di 37 secondi.
Dietro di lui è Mas a provare una reazione, seguito da Kuss, mentre Roglic resta con Ayuso e Uijtdebroeks, con lo spagnolo che lentamente va a ricucire. A quel punto Mas si rialza per attendere il connazionale, favorendo uno scatto secco di Kuss. Lo statunitense tuttavia capisce presto che non sta facendo la differenza e si rialza, per non intaccare l’azione di quello che, almeno sulla carta, è il suo capitano. Questa fase di nuovi rallentamenti permettono a Vingegaard, che invece prosegue regolare, di guadagnare fino a superare il minuto, mentre da dietro rientra Landa. L’arrivo dello scalatore basco è però fonte di reazione d’orgoglio per gli altri. Prima Ayuso, poi Uijtdebroeks allungano infatti, intaccando il margine del battistrada, che ormai sta perdendo terreno.
All’ultimo chilometro il margine è ancora di 50 secondi, ma a quel punto è Kuss a scattare, che rapidamente rosicchia ancora terreno, salutando gli altri. Roglic prova a fare lo stesso, ma l’azione è meno efficace e si rialza, sempre per non far avvicinare i rivali ai due compagni davanti. Lo sloveno resta così a sorvegliare i vari Ayuso, Mas e Uijtdebroeks, che rilancia subito, mentre Vingegaard ormai si sta involando verso il successo, pur perdendo vistosamente terreno. La vittoria comunque è del vincitore del Tour de France, che si impone con 30 secondi di vantaggio sul compagno in Maglia Rossa, primato che conserva ampiamente, mentre a completare il podio di giornata è Roglic, che nel finale fa valere la sua esplosività per staccare gli altri di qualche secondo.
Risultato Tappa 13 Vuelta a España 2023
Classifiche Vuelta a España 2023
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