Tour de France 2025, il fuggitivo Ben O’Connor conquista il Col de la Loze! Vingegaard attacca da lontano ma Pogačar guadagna qualche secondo nel finale

La diciottesima tappa del Tour de France 2025 finisce nel palmares di Ben O’Connor. Andato all’attacco da lontano, l’australiano del Team Jayco AlUla si è imposto sull’arrivo in salita del Col de la Loze dopo aver staccato l’ultimo compagno di fuga, Einer Rubio (Movistar), a poco più di 15 chilometri dalla conclusione. Quasi nulla di fatto tra i big, con Jonas Vingegaard e la Visma | Lease a Bike che hanno provato ad attaccare Tadej Pogačar (UAE Team Emirates XRG) solo sul Col de la Madeleine, a 72 chilometri dal traguardo, ma senza mettere in difficoltà lo sloveno, che nel finale è riuscito a staccare il danese e a guadagnare qualche altro secondo nella generale.

Il campione del mondo ha infatti chiuso al secondo posto con un ritardo di 1’45” da O’Connor, mentre Vingegaard ha concluso terzo a 1’54”. Il margine di Pogačar sul rivale è ora quindi di 4’26”, mentre Florian Lipowitz (Red Bull-Bora-hansgrohe) riesce a mantenersi sull’ultimo gradino del podio, a 11’01”, ma vede avvicinarsi moltissimo Oscar Onley (Team Picnic PostNL), ora lontano solo 22″.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Diversamente dal solito, non ci sono attacchi immediati, dato che la Lidl-Trek ha saldamente in testa il traguardo volante, posto dopo 23 chilometri. La squadra di Jonathan Milan prende quindi le redini del gruppo sin dal via, nessuno scatta e l’italiano può andare a prendersi il massimo dei punti in palio, davanti a Biniam Girmay (Intermarché-Wanty) e Anthony Turgis (TotalEnergies). Subito dopo il traguardo volante, invece, comincia la sarabanda di attacchi: si muove Wout Van Aert (Visma|Lease a Bike) e si muove soprattutto Tim Wellens (UAE Team Emirates XRG), che prende un leggero margine e insiste nell’azione. Su di lui si riportano proprio Van Aert, insieme a Jonas Rutsch (Intermarché-Wanty), Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck) e Alexey Lutsenko (Israel-Premier Tech). Ineos Grenadiers e Tudor Pro Cycling Team provano a propiziare attacchi dei loro scalatori, inizialmente senza risultati, mentre davanti, lungo le prime rampe del Col du Glandon, rimangono i soli Wellens e Lutsenko.

È un attacco di Matteo Jorgenson (Visma | Lease a Bike) a far esplodere del tutto la corsa, dato che a ruota dello statunitense si mette anche Primož Roglič (Red Bull-Bora-hansgrohe) insieme a Felix Gall (Decathlon AG2R La Mondiale). Di attacco in attacco si forma un gruppetto composto da Jorgenson e dal compagno di squadra Van Aert, che terrà per pochi minuti il ritmo prima di staccarsi, Roglič, Gall, Lenny Martinez (Bahrain Victorious), Raúl García Pierna (Arkéa-B&B Hotels), Gregor Mühlberger, Will Barta, Einer Rubio (Movistar Team), Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale) e Andreas Leknessund (Uno-X Mobility), che in breve tempo riescono a chiudere sui due battistrada.

In tempi diversi si muovono anche Thymen Arensman (Ineos Grenadiers), Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team) e Ben O’Connor (Team Jayco AlUla), anche loro in grado di portarsi sulla testa della corsa, anche se Storer ci rimarrà poco a causa di una foratura. Dal gruppo Maglia Gialla, tirato da Nils Politt (UAE Team Emirates XRG) e nel frattempo scivolato a circa un minuto dalla testa della corsa, attaccano anche Lucas Plapp (Team Jayco AlUla), Cristián Rodríguez (Arkéa-B&B Hotels), Enric Mas, Pablo Castrillo (Movistar Team), Jordan Jegat (TotalEnergies), Frank Van Den Broek (Team Picnic PostNL) e Michael Woods (Israel-Premier Tech), oltre che, in un secondo momento, Clément Berthet (Decathlon AG2R La Mondiale), Alex Baudin (EF Education-EasyPost) e Louis Barré (Intermarché-Wanty).

Davanti proseguono regolari, con in particolare Armirail a fare tutto il lavoro, mentre fra gli inseguitori si susseguono accelerazioni e rallentamenti, fra cui quello di Mas, che prima salta e poi si ritira dalla corsa. I battistrada, dai quali si staccano Woods e Barta, arrivano in vetta al GPM, dove passa per primo Martinez, mentre il gruppo Maglia Gialla transita a circa due minuti ai primi. In discesa, poi, si verificano nuovi movimenti, con Arensman, Jorgenson e Wellens che si avvantaggiano, con Mühlberger che finisce a terra in un tornante, senza particolari conseguenze fisiche, e con Leknessund e Martinez che non riescono a tenere la velocità dei compagni di avventura. Al contrario, Baudin fa un grande numero, riuscendo a portarsi sul gruppo Roglič, recuperando il minuto di ritardo che aveva a inizio discesa.

A fine discesa davanti rimangono solo Jorgenson e Arensman con una trentina di secondi sugli altri attaccanti e con quasi 3′ sul gruppo Maglia Gialla, con i due che vanno quindi subito ad approcciare il GPM del Col de la Madelaine. Gli attaccanti si selezionano ulteriormente sulle prime rampe dell’ascesa e all’inseguimento della coppia al comando restano solo Roglič, Baudin, O’Connor, Rubio, Gall e Armirail, che dopo qualche chilometro di salita riescono a riportarsi su Jorgenson e Arensman. Alle loro spalle, invece, tutti gli altri vengono progressivamente ripresi da un plotone nel quale, dopo un gran lavoro, Politt si sfila e davanti arriva in blocco la Visma | Lease a Bike per iniziare ad aumentare l’andatura.

Prima Van Aert, poi Tiesj Benoot e Victor Campenaerts impongono un ritmo che mette in difficoltà molti corridori, tra cui Kévin Vauquelin (Arkéa-B&B Hotels) e Ben Healy (EF Education-EasyPost), portando il ritardo dagli uomini al comando (dove nel frattempo si sono staccati Armirail dopo aver lavorato per Gall, e Baudin) a 2’30”. A perdere contatto è poi anche Jordan Jegat (TotalEnergies) e quando sono rimasti solo una ventina di corridori in gruppo sono Simon Yates e Sepp Kuss a dare un’ulteriore sgasata. A ruota dello statunitense restano solo Jonas Vingegaard (Visma | Lease a Bike), Tadej Pogačar (UAE Team Emirates XRG) e Florian Lipowitz (Red Bull-Bora-hansgrohe), ma quando il danese accelera a 72 chilometri dal traguardo riesce a seguirlo solo la Maglia Gialla.

Nel giro di poco, i due rientrano sui sei battistrada, dove Jorgenson si mette subito a disposizione del proprio capitano. A pagare il ritmo dello statunitense prima dello scollinamento è il solo Arensman, mentre dietro Lipowitz giunge al GPM con 30″ di ritardo. Ancor più attardato il drappello comprendente Jhonatan Narváez, Marc Soler e Adam Yates (UAE Team Emirates XRG), Sepp Kuss e Simon Yates (Visma | Lease a Bike), Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team), Sergio Higuita (XDS Astana Team) e soprattutto Oscar Onley (Team Picnic PostNL) e Tobias Halland Johannessen (Uno-X Mobility), che transita a due minuti. I distacchi si dilatano anche nel corso della successiva discesa, dove è sempre Jorgenson a disegnare le traiettorie e dove Lipowitz riesce a riportarsi su Arensman, con i due scivolati comunque a 45″ dalla testa della corsa.

Giunti in fondo alla discesa, però, Jorgenson rallenta e prova a chiedere collaborazione a qualcuno degli altri, senza però ottenerne. Anzi, a quel punto partono all’attacco O’Connor e Rubio, con lo stesso Jorgenson a seguirli, mentre Vingegaard, Pogačar, Roglič e Gall iniziano a guardarsi, anche se l’austriaco prova a tenere un po’ alto il ritmo per impedire soprattutto il riavvicinarsi del drappello Onley. L’andatura, comunque, cala vistosamente e Arensman e Lipowitz riescono quindi a rientrare, con il tedesco che poi allunga in solitaria, ignorato dagli altri. Nei chilometri precedenti all’inizio della salita finale, quindi, Jorgenson, O’Connor e Rubio riescono a guadagnare molto e lo stesso fa Lipowitz, mentre Vingegaard, Pogačar, Roglič, Gall e Arensman vengono raggiunti dal gruppetto di Onley, a sua volta raggiunto poco prima anche da Vauquelin.

Praticamente riformatosi con dentro quasi tutti i corridori della top-10 (a eccezione di Lipowitz, davanti, e di Healy, parecchio più dietro), il gruppo Maglia Gialla inizia l’ascesa conclusiva del Col de la Loze con 3’45” da recuperare al terzetto di testa, che a sua volta ha circa un minuto di margine sulla Maglia Bianca. Lipowitz sembra inizialmente potersi riavvicinare ai primi, ma pian piano la sua azione perde di brillantezza e il tedesco inizia a scivolare indietro. Nel plotone, invece, a incaricarsi di fare un’andatura regolare è la UAE con Soler, con la Maglia Gialla che si accontenta quindi di mantenere lo status quo. Dopo il lavoro dello spagnolo, però, torna davanti la Visma, che decide anche di fermare Jorgenson per avere un uomo in più a disposizione.

Davanti restano quindi i soli O’Connor e Rubio, con l’australiano che rompe gli indugi a poco più di 15 chilometri dal traguardo, facendo subito la differenza sul colombiano. Quella del portacolori del Team Jayco AlUla sarà alla fine una cavalcata trionfale, dato che Rubio vede il proprio ritardo salire rapidamente sopra il minuto, Lipowitz scivola oltre i 2′ mentre il plotone non riesce ad avvicinarsi più di tanto, attestandosi sui 3′. Vingegaard non sembra infatti avere la forza per tentare un attacco e mette Simon Yates a imporre un ritmo regolare, che aumenta solo quando in testa ritorna la UAE con Narvaez, a circa dieci chilometri dalla conclusione. A farne le spese è subito Vauquelin, così come un esausto Lipowitz, che viene infine ripreso.

Si prosegue così fino a 5000 metri dall’arrivo, quando è Adam Yates a cambiare passo e mandare in difficoltà Lipowitz, Johannessen e Kuss, mentre Gall e Roglič faticano ma riescono a restare a ruota. Mentre davanti O’Connor entra nell’ultimo chilometro e va a prendersi il successo di giornata, dietro a rompere gli indugi è Vingegaard, ma al suo scatto rispondono sia Pogačar che Onley; lo sloveno rilancia all’interno dell’ultimo chilometro e riesce invece a staccare entrambi, andando a riprendere Rubio a poche centinaia di metri dal traguardo e a cogliere così la seconda piazza a 1’45” da O’Connor. Il colombiano viene raggiunto e superato anche da Vingegaard, terzo a 1’54”, e da Onley, che chiude a 2′. Gall e Roglič pagano invece rispettivamente 2’25” e 2’46” di ritardo, mentre Lipowitz addirittura 3’37”.

Risultato e Classifiche Tappa 18 Tour de France 2025

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio