Tirreno-Adriatico 2023, bis di Primož Roglič: tappa e maglia per lo sloveno a Sassotetto

Il più forte in salita alla Tirreno – Adriatico 2023 è Primož Roglič. Il portacolori della Jumbo – Visma ha conquistato l’arrivo in salita di Sassotetto al termine di una volata ad alta quota in una giornata funestata dal vento, tanto che la tappa è stata decurtata degli ultimi 2400 metri. Le difficili condizioni meteo hanno inoltre reso complicata la possibilità di fare la differenza sulla salita finale, permettendo così allo sloveno di far valere il suo spunto veloce. Grazie agli abbuoni, il classe 1989 è balzato anche al comando della classifica generale. Secondo posto di giornata per un grande Giulio Ciccone (Trek-Segafredo), che sul traguardo è riuscito a superare Tao Geoghegan Hart (Ineos Grenadiers). Da segnalare anche il nono posto di Damiano Caruso (Bahrain Victorious), in testa alla corsa per quattro chilometri prima di essere ripreso alla flamme rouge.

Il video dell’arrivo

Il racconto della Corsa

Dopo qualche chilometro di studio, si materializza subito l’attacco giusto per la fuga di giornata: ad andar via sono Florian Stork (Dsm), Quinn Simmons (Trek-Segafredo), Anthony Perez (Cofidis), Zdenek Stybar (Jayco-AlUla), Erik Fetter (Eolo-Kometa) e Simon Guglielmi, su cui si porta qualche minuto dopo Davide Ballerini (Soudal-QuickStep). I 7 vanno via di comune accordo e arrivano ad accumulare 3′ di vantaggio dopo 20 km di gara.

Il gruppo però decide di contenere subito il vantaggio, che scende sotto i 3′ e rimarrà, con continue fluttuazioni, nell’ordine di grandezza dei 2’30” molto a lungo. Il margine che non si allarga fa desistere Simmons, che decide di rialzarsi e torna in gruppo dopo una 50ina di chilometri di gara. I corridori si trovano a fronteggiare un clima decisamente variabile, con il sole che si alterna a fortissime raffiche di vento e a rovesci di pioggia. A lavorare in testa al gruppo sono soprattutto gli uomini della Bora – hansgrohe, che continuano a mantenere sotto controllo la fuga. Al traguardo volante di Amandola, conquistato da Stybar, il ritardo del gruppo è di 1’57”.

Dopo il passaggio dallo sprint intermedio il plotone sembra accelerare un po’ l’andatura anche a causa dell’arrivo di altre due squadre nelle prime posizioni per proteggere i capitani: si tratta della Bahrain – Victorious e della Movistar. A cinquanta chilometri dalla conclusione il vantaggio dei fuggitivi è sceso oramai sotto il minuto, con tante formazioni adesso che occupano le prime posizioni del gruppo.

Durante l’ascesa verso il primo GPM di giornata di San Ginesio, Fetter perde contatto dalla testa della corsa, mentre in testa al gruppo si porta a lavorare la Ineos Grenadiers con Michal Kwiatkowski. Mentre Stork conquista il GPM l’ungherese viene ripreso dal gruppo, così come Stybar, che a sua volta si è staccato dalla testa della corsa. Durante la discesa, invece, è Guglielmi a staccarsi dalla fuga dopo aver rischiato di cadere per il forte vento. I tre rimasti al comando decidono comunque poco dopo di farsi riprendere dal gruppo, sempre tirato dagli uomini della Ineos Grenadiers a 30 chilometri dalla corsa.

Nel corso dell’ascesa verso il GPM di Gualdo, conquistato da Alessandro Santaromita (Green Project-Bardiani CSF- Faizanè) anche la Movistar si porta nelle prime posizioni del gruppo per alzare il ritmo e condurlo fino all’imbocco della salita finale e per i primi chilometri della stessa. Dopo un paio di chilometri, però, è la Bora-Hansgrohe a tornare nelle prime posizioni del gruppo.

A 6 chilometri dall’arrivo si verifica il primo cambio di ritmo, con Davide Formolo  (UAE Team Emirates) che aumenta l’andatura. Il veronese trova il supporto del compagno George Bennett, ma il ritmo non sembra altissimo. Non tarda così ad arrivare lo scatto, a 4,5 chilometri dal traguardo, di Damiano Caruso (Bahrain-Victorious). Dietro di lui si muove anche Jai Hindley (Bora-hansgrohe), che tuttavia sembra più muoversi in supporto al compagno Lennard Kämna, leader della generale.

Caruso guadagna così una manciata di secondi, che riesce ad aumentare progressivamente fino ad un margine di venti secondi a due chilometri dalla conclusione. Il lavoro di Formolo non basta più per tenere sotto controllo il siciliano e così arriva Joao Almeida (UAE Team Emirates) a provare a tenere sotto controllo l’azione dell’esperto ragusano. Si uniscono a lui anche Bora-hansgrohe ed EF Education – EasyPost, ma serve uno scatto di Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) per scuotere il gruppo. A quel punto si muove anche Enric Mas (Movistar), che rilancia l’azione formando un terzetto con anche Santiago Buitrago (Bahrain-Victorious), in qualità di stopper.

Il colombiano tuttavia non riesce a seguire, venendo raggiunto da Hugh Carthy (EF Education – EasyPost) e Mikel Landa (Bahrain-Victorious), che poi lo staccano e riescono a riportarsi su Ciccone e Mas, nel frattempo rientrati su Caruso nell’ultimo chilometro. Il ricongiungimento tuttavia complica la situazione e favorisce il rientro del gruppo, che si muove con un obiettivo comune. A quel punto in testa si porta Wilco Kelderman (Jumbo-Visma), consapevole delle qualità allo sprint di Primoz Roglic, che ha anche l’opportunità di prendere la maglia azzurra. Il vento forte condiziona anche la volata, che ovviamente viene ritardata il più possibile. Alla fine a spuntarla è tuttavia proprio lo sloveno, che sceglie perfettamente tempi e modi per andare a superare Giulio Ciccone e Tao Geoghegan Hart, mentre Lennard Kamna deve accontentarsi della quinta posizione, perdendo così la maglia a causa degli abbuoni.

Risultato Tappa 5 Tirreno-Adratico 2023

Classifica Generale Tirreno-Adratico 2023

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