Giro d’Italia 2025, Carlos Verona trionfa in solitaria! Isaac Del Toro resta in Maglia Rosa, Primož Roglič perde 1’30”

Le prime grandi montagne del Giro d’Italia 2025 portano la firma di Carlos Verona. Il corridore della Lidl – Trek regala la sesta vittoria al team statunitense dopo una tappa scatenata che ha visto anche i big darsi battaglia. Alle spalle dello spagnolo, con un ritardo di 23 secondi, chiude Florian Stork (Tudor Pro Cycling) che anticipa Christian Scaroni (XDS Astana) e i suoi compagni di avventura, partiti a 63 chilometri dal traguardo dopo che il gruppo era andato a riprendere quasi tutti i fuggitivi della prima ora.

Questi uomini, tra i quali anche Filippo Zana (Jayco-AlUla) e Gianmarco Garofoli (Soudal Quick-Step), rispettivamente sesto e settimo al traguardo, riescono a resistere a loro volta al rientro del gruppo Maglia Rosa, regolato da Filippo Fiorelli (VF Group Bardiani – CSF Faizanè) su Damiano Caruso (Bahrain Victorious), giunto a 29 secondi. Un gruppo di 21 unità nel quale si trovano gran parte dei big, ma del quale non fa parte Primož Roglič (Red Bull-Bora-hansgrohe), che perde così, assieme a Tom Pidcock (Q36.5 Pro Cycling), 1’30” dai rivali per la generale.

Isaac Del Toro (UAE Team Emirates XRG), sempre pronto a balzare su ogni scatto dei rivali, resta così al comando con 1’20” su Simon Yates (Visma|Lease a Bike) e 1’26” sul compagno Juan Ayuso. In una Top10 ora chiusa da Primoz Roglic con un ritardo di 3’53”, si mantengono a distanza invariata anche Damiano Caruso e Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), rispettivamente sesto e settimo.

Il video dell’arrivo

https://www.youtube.com/watch?v=xBVFhjIPkJk

Il racconto della tappa

Come prevedibile, sin dal chilometro 0 fioccano i tentativi di attacco, con numerosissimi corridori a provare ad evadere dal gruppo, ma i vari scatti e controscatti e l’alta velocità impediscono a chiunque di prendere più di qualche metro di margine. Si prosegue così per i primi 30 chilometri di gara, quando in vista del traguardo volante di San Martino Colle Umberto la situazione si tranquillizza per un attimo quando la Lidl-Trek si porta compatta in testa al plotone per tirare la volata a Mads Pedersen, che vince il testa a testa con Jensen Plowright (Alpecin-Deceuninck) e prende altri dodici punti per la classifica della Maglia Ciclamino.

Dopo lo sprint intermedio, tuttavia, gli attacchi riprendono e presto riescono ad avvantaggiarsi Patrick Konrad (Lidl-Trek), Lorenzo Milesi (Movistar), Michael Hepburn (Team Jayco AlUla), Mattia Bais (Team Polti VisitMalta) e Luca Covili (VF Group Bardiani CSF – Faizanè), anche se quest’ultimo si sfila poco dopo. I quattro attaccanti rimasti approcciano il GPM del Muro di Ca’ del Poggio con una ventina di secondi di margine, ma lungo la salita da dietro rientrano altri corridori, compreso Nicola Conci (XDS Astana), che transita per primo in vetta. Il gruppo, però, è subito dietro, seppur spezzato in due tronconi, con la prima parte che si riporta sui fuggitivi appena dopo lo scollinamento, dove la seconda metà passa con un ritardo di una quindicina di secondi.

A far parte del primo troncone sono tutti gli uomini di classifica a eccezione di Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), rimasto attardato a causa di un pessimo posizionamento a inizio salita. A inseguire sono quindi gli uomini Bahrain Victorious, tuttavia nei chilometri seguenti il distacco dalla prima parte del plotone aumenta perché davanti continuano gli attacchi e si prosegue dunque a viaggiare ad alta velocità. Al termine di una prima ora di gara volata a 48,8 km/h di media, il ritardo del gruppo Tiberi sale quindi a 50″, continuando ad aumentare nel tratto successivo nonostante anche il Team Polti VisitMalta si metta ad aiutare la Bahrain Victorious nell’inseguimento.

Il gap arriva così a superare il minuto e mezzo ma, quando dopo una settantina di chilometri dal via riesce finalmente a sganciarsi di forza un drappello di attaccanti, il gruppo Maglia Rosa con i vari big rallenta e Tiberi riesce velocemente a rientrare. A formare la testa della corsa sono 35 uomini: Giovanni Aleotti e Daniel Martinez (Red Bull – Bora – Hansgrohe), Embret Svestad-Bårdseng (Arkea-B&B Hotels), Pello Bilbao (Bahrain Victorious), Nicolas Prodhomme (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Owain Doull e Georg Steinhauser (EF Education – EasyPost), David Gaudu e Rémy Rochas (Groupama-FDJ), Joshua Tarling e Ben Turner (Ineos Grenadiers), Francesco Busatto (Intermarché – Wanty), Marco Frigo e Hugo Houle (Israel – Premier Tech), Patrick Konrad e Mathias Vacek (Lidl-Trek), Jefferson Cepeda, Davide Formolo ed Einer Rubio (Movistar Team), Mattia Cattaneo e Gianmarco Garofoli (Soudal Quick-Step), Davide De Pretto, Luke Plapp e Filippo Zana (Team Jayco AlUla), Gijs Leemreize (Team Picnic PostNL), Mattia Bais (Team Polti VisitMalta), Bart Lemmen (Team Visma | Lease A Bike), Marco Brenner e Florian Stork (Tudor Pro Cycling Team), Igor Arrieta (UAE Team Emirates XRG), Filippo Fiorelli (VF Group Bardiani CSF – Faizanè), Diego Ulissi, Nicola Conci, Lorenzo Fortunato e Christian Scaroni (XDS Astana Team).

I battistrada guadagnano velocemente più di due minuti e mezzo di vantaggio sul plotone, ma davanti non c’è molto accordo e alcuni corridori provano ad allungare ulteriormente. Dopo il traguardo volante di Possagno, vinto da Frigo, la situazione comunque si ricompatta e dopo 90 chilometri di gara gli attaccanti vantano 3’35” di margine sul gruppo Maglia Rosa.

In vista del Monte Grappa Mathias Vacek allunga, raggiunto da Nicola Conci e Davide De Pretto, con i quali guadagna 27 secondi su Joshua Targling, che a sua volta prova ad anticipare, mentre gli altri iniziano la scalata con un gap di 40 secondi. A fare il ritmo si mettono i Movistar, che hanno in Einer Rubio la pedina più interessante della fuga in ottica classifica generale. La formazione spagnola va così a riprendere tutti gli uomini che hanno provato ad anticipare, ma il ritmo non è altissimo e Diego Ulissi prova a rilanciare in favore di Lorenzo Fortunato.

Iniziata la lunga salita con u ritardo di 3’40”, il gruppo guadagna intanto rapidamente terreno prima con l’azione della UAE Team Emirates – XRG, che tiene una andatura comunque sostenuta, ma è l’offensiva della Ineos Grenadiers a cambiare tutto, mandando il gruppo in frantumi. Nel primo troncone restano così appena una trentina di unità, con Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG) a chiudere le fila, dopo aver avuto un problema meccanico ed essere da poco rientrato in gruppo. Lo spagnolo poi non reagisce allo scatto di Egan Bernal, che parte deciso a 95 chilometri dalla conclusione, subito seguito da Isaac Del Toro e poi Richard Carapaz. Su di loro si riporta anche Thymen Arensman (Ineos Grenadiers) e successivamente Derek Gee (Israel – Premier Tech), mentre gli altri si affidano al ritmo della UAE Team Emirates – XRG.

Mentre davanti Lorenzo Fortunato scollina per primo su facendo così un bel bottino di punti al GPM, il quintetto di contrattaccanti continua la sua azione grazie soprattutto al lavoro di Arensman, che consente di allungare rispetto a Primož Roglič (Red Bull – Bora – Hansgrohe), Giulio Pellizzari (Red Bull – Bora – Hansgrohe), Antonio Tiberi (Bahrain Victorious), Damiano Caruso (Bahrain Victorious), Jefferson Alexander Cepeda (EF Education – EasyPost), Carlos Verona (Lidl-Trek), Thomas Pidcock (Q36.5 Pro Cycling Team), Romain Bardet (Team Picnic PostNL), Max Poole (Team Picnic PostNL), Simon Yates (Team Visma | Lease A Bike), Michael Storer (Tudor Pro Cycling Team), Juan Ayuso (UAE Team Emirates XRG), Rafal Majka, Brandon McNulty (UAE Team Emirates XRG), Jay Vine (UAE Team Emirates XRG), Adam Yates (UAE Team Emirates XRG) e Wouter Poels (XDS Astana Team).

Allo scollinamento il ritardo di Bernal, Carapaz e Del Toro è così di 1’05”, mentre gli altri si trovano a 1’18”, con sempre e solo i compagni di Juan Ayuso a tirare. Nella discesa davanti emerge Marco Frigo, che prova a sfruttare le conoscenze della zona, ma grazie anche alla spinta di Derek Gee, alle sue spalle tutti gli altri vengono ripresi dal quintetto Maglia Rosa, che tuttavia non tarda ad essere anche ripreso dagli altri uomini di classifica. Alle spalle del battistrada si forma così un gruppone di poco meno di 49 unità, con la EF Education – EasyPost che continua il forcing in discesa fino ad avvicinarsi ad appena venti secondi dal battistrada.

Quando si arriva in pianura tuttavia i big tirano il fiato, sfruttando il rifornimento fisso per provare a fare il punto della situazione. È questo il momento in cui nascono nuovi scatti dai comprimari, con Pello Bilbao (Bahrain Victorious), Nicolas Prodhomme (Decathlon Ag2r La Mondiale Team), Carlos Verona (Lidl-Trek), Gianmarco Garofoli (Soudal Quick-Step), Filippo Zana (Team Jayco AlUla), Romain Bardet (Team Picnic PostNL), Bart Lemmen (Team Visma | Lease A Bike), Florian Stork (Tudor Pro Cycling Team), Filippo Fiorelli (VF Group Bardiani CSF – Faizanè) e Christian Scaroni (XDS Astana Team) che vanno a riprendere il battistrada, ben felice di trovare un contributo.

Il gruppo intanto si rialza e concede ampio margine, arrivando ai piedi della salita di Dori con un ritardo che supera i tre minuti. Qui subito davanti si muove Verona, sul quale prova a riportarsi Garofoli. Il giovane italiano sembra sul punto di rientrare, ma paga lo sforzo e perde terreno appena lo spagnolo rilancia. Saltata l’intesa, tra gli inseguitori si muove Zana, ma l’ex campione italiano parte quando il gap è già di un minuto e a sua volta sembra sul punto di rientrare, quasi in cima, ma non riuscirà mai a colmare il gap residuo di appena una dozzina di secondi. Nel finale in falsopiano lo spagnolo ha infatti la meglio, resistendo a tutti gli altri, che si ricompattano alle sue spalle, riuscendo così a festeggiare la sua prima vittoria in carriera in un GT.

Il gregario iberico resiste anche al ritorno del gruppo, che si dà nuovamente battaglia e nuovamente grazie a Ineos Grenadiers ed EF Education – EasyPost. Dopo i forcing dei compagni sono infatti nuovamente Egan Bernal e Richard Carapaz a far scoppiare la battaglia, che vede Isaac Del Toro nuovamente prontissimo, rispondendo immediatamente ad ogni azione, anche di Simon Yates (Visma|Lease a Bike), che per la prima volta prova ad affacciarsi in testa in prima persona. Più pronto stavolta anche Juan Ayuso, che reagisce senza aspettare che a riportarlo sotto siano i suoi compagni. Va invece in difficoltà Primoz Roglic, che in compagnia di Tom Pidcock perde in salita già oltre un minuto, malgrado l’aiuto di Pellizzari e Martinez. Fondamentale comunque resta l’apporto dei suoi compagni che riescono a limitare il più possibile i danni, malgrado davanti ovviamente le altre squadre provino ad aumentare il gap grazie al lavoro di Pello Bilbao, Bart Lemmen, Nairo Quintana e Marco Frigo, oltre che di Rafal Majka, ben contento di avere una mano da squadre rivali. Il gap alla fine sarà così di 1’30” sul traguardo per lo sloveno, mentre tutti gli altri chiuderanno assiem, a pochi secondi dai primi inseguitori.

Risultato e Classifiche Tappa 15 Giro d’Italia 2025

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