Giro del Delfinato 2023, altro assolo di Jonas Vingegaard!

Jonas Vingegaard intoccabile al Giro del Delfinato 2023. In maglia gialla dopo il suo successo nella quinta tappa, il leader della Jumbo – Visma domina la scena anche sulla Croix de Fer imponendosi in solitaria dopo uno scatto secco a cinque chilometri dalla conclusione che è risultato indigesto a tutti gli avversari. Ultimo ad arrendersi è Adam Yates (UAE Team Emirates), che conclude comunque con un ritardo importante, 41 secondi, resistendo al ritorno di un Jai Hindley (Bora-hansgrohe) partito in sordina, gestendosi e rimontando nel corso dell’ascesa fino a concludere in terza posizione, a 53 secondi dal vincitore. Tutti gli altri oltre il minuto, partendo da Ben O’Connor (Ag2r Citroën) che conclude a 1’04”, anticipando di una manciata di secondi un gruppetto regolato da Max Poole (Team DSM).

Nella nuova classifica generale il danese ha ora un vantaggio di 2’11” su Yates e di 2’24” su O’Connor, che resiste per 12 secondi all’assalto di Hindley. Scivola in settima posizione invece Julian Alaphilippe (Soudal-QuickStep), tra i perdenti del giorno, al pari di Giulio Ciccone (Trek-Segafredo) ed Enric Mas (Movistar), che perdono quasi tre minuti contando gli abbuoni, e Tobias Halland Johannessen (Uno-X Pro Cycling), crollato di  cinque posizioni uscendo dalla Top10.

Il video dell’arrivo

Il racconto della corsa

Come prevedibile tra i 129 corridori rimasti in corsa sono in tanti che cercando di andare all’attacco. In una prima fase si crea un gruppetto di una decina di corridori che presto raddoppiano di numero; le squadre dei favoriti decidono così di andare a chiudere dopo dieci chilometri di corsa. L’azione successiva vede avvantaggiarsi cinque corridori, ma anche questa non ha molto successo. Un altro tentativo porta la firma di Anthony Perez (Cofidis), Rémi Cavagna (Soudal-QuickStep), Madis Mihkels (Intermarché-Circus-Wanty) e Victor Campenaerts (Lotto-Dstny). Su questi quattro provano a riportarsi anche Anthon Charmig (Uno-X), Tobias Bayer (Alpecin-Deceuninck), Mattéo Vercher (TotalEnergies) e Reuben Thompson (Groupama-FDJ). Il gruppo, invece, rallenta l’andatura disinteressandosi dell’inseguimento, tanto che al traguardo volante conquistato da Mihkels ha già un ritardo superiore ai due minuti.

Il vantaggio raddoppia nei chilometri successivi, fino all’arrivo in testa al plotone degli uomini della Ag2r Citroen. Nel frattempo i controattaccanti continuano a perdere terreno. I fuggitivi, infatti, procedono con un buon passo (nella prima ora di corsa hanno percorso poco più di 50 chilometri!) e ai piedi del Col de la Madeleine hanno un vantaggio di quasi sei minuti sul gruppo. A quel punto dal plotone provano ad uscire Mathieu Burgaudeau e Pierre Latour (TotalEnergies). Ben presto, però, quest’ultimo rimane da solo.

Sulle prime rampe della salita i velocisti iniziano a perdere terreno, mentre il ritmo in gruppo si alza sensibilmente, andando a recuperare terreno rispetto ai battistrada. Dopo la prima parte di salita, anche Simon Guglielmini (Arkéa-Samsic) prova ad evadere dal gruppo, mentre Vercher perde contatto dagli inseguitori. Su Guglielmini si riportano anche Valentin Madouas (Gropuama-FDJ) e Eduardo Sepúlveda (Lotto-Dstny).

A questo punto sono gli Ineos Grenadiers a prendere in mano le operazioni in testa al gruppo, mentre dalla testa perde contato Mihkels. La salita si fa sentire nelle gambe dei corridori in fuga, con Campenaerts che rimane da solo a cinque chilometri dalla vetta e scollina da solo davanti a Perez, Latour, Charmig e Bayer, con il gruppo che transita dopo poco più di due minuto guidato dai Jumbo-Visma. Appena superato il GPM, Latour si rialza, con il solo Perez che rimane all’inseguimento del belga seguito dall’austriaco e dal danese.

La fatica si fa sentire ancora di più sulle prime rampe del Col du Mullard con Campenaerts che insiste in solitaria, inseguito ormai soltanto da Bayer e Charmig, dato che Perez si rialza subito. Dopo pochi chilometri di salita si arrendono anche Bayer e Charmig, mentre Campenaerts riesce a tenere duro e a transitare per primo al GPM con una manciata di secondi di vantaggio sul gruppo Maglia Gialla, che facilmente lo va a riprendere in una discesa presa ad alta velocità dalla Soudal – QuickStep. Rapidamente tuttavia sono nuovamente i Jumbo-Visma a tornare davanti per imporre il loro ritmo in vista della salita conclusiva, tanto che alcuni cominciano a perdere terreno già prima della vera e propria ascesa.

Il gruppo esplode poi appena arrivano le prime rampe. Dopo il lavoro di Steven Kruijswijk è Tiesj Benoot a prendere in testa la Croix de Fer, mandando in difficoltà anche nomi importanti come David Gaudu (Groupama-FDJ) e Mikel Landa (Bahrain-Victorious), che confermano le loro difficoltà. Poco dopo la Jumbo-Visma manda davanti Attila Valter, che guadagna a sorpresa qualche metro di vantaggio. Alle sue spalle la UAE Team Emirates prova a gestire il ritmo, ma l’andatura è troppo bassa per Jonas Vingegaard, che si riporta così sul compagno, seguito dai soli Rafal Majka, Adam Yates (UAE Team Emirates), Ben O’Connor (Ag2r Citroën), Max Poole (Team DSM), ma questo gruppetto ha vita brevissima visto che quando Valter si sposta Vingegaard non tarda a piazzare il suo attacco.

Partito a cinque chilometri dal traguardo il danese straccia la concorrenza, salendo ad un ritmo impossibile da contrastare. Adam Yates inizialmente riesce a tenerlo a vista, ma il gap non tarda a salire troppo anche per lui, mentre dietro di lui provano a ricompattarsi per organizzarsi nel gestire il distacco. Con molti al limite delle forze, ad emergere è Jai Hindley (Bora-hansgrohe), che sale in progressione rientrando sui primi inseguitori per poi staccarli. L’australiano conclude così in terza posizione, a 53 secondi da un Vingegaard che si conferma ad un livello altissimo, mentre Yates resiste bene per difendere la sua seconda posizione, a 41 secondi .

Risultato Tappa 7 Giro del Delfinato 2023

Classifiche Giro del Delfinato 2023

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