Presentazione Squadre 2025: Lidl-Trek
Nell’inverno del 2023 la Lidl-Trek cambiò tantissimo, sull’onda dell’arrivo del nuovo sponsor primario. Un anno dopo, il CicloMercato della squadra statunitense è stato molto meno movimentato, a dimostrazione del fatto che le fondamenta gettate in passato danno grande affidamento. La squadra di licenza statunitense ambisce ai primissimi posti della classifica a squadre UCI, ma per riuscire a scalzare le rivali dovrà alzare il livello dei suoi successi, rispetto a quanto avvenuto nei mesi precedenti: in termini di volume, questo è un organico che può vincere praticamente ogni tipo di corsa, ma per compiere il desiderato salto di qualità servirà ottenere qualche successo di spessore mondiale.
Gli uomini più attesi
In una squadra molto completa, Mads Pedersen rimane il corridore di maggiore spicco. Il danese arriva da un 2024 in cui si è consolidato, una volta di più, fra i migliori corridori al mondo, raccogliendo successi e piazzamenti importanti nell’arco di tutta la stagione. I suoi obiettivi più importanti rimangono le prime Monumento della stagione, con un occhio particolare alla Parigi-Roubaix, ma nelle corde l’iridato di Harrogate 2019 può fare la differenza in tutte le corse che saranno nel suo programma, comprese le brevi corse a tappe che non presentano salite particolarmente lunghe e aspre. I successi in carriera sono 46 e quota 50 sembra più che raggiungibile, prima della fine del 2025.
Danese è anche Mattias Skjelmose Jensen, corridore che negli ultimi anni è diventato una pedina fondamentale nello scacchiere della squadra diretta da Luca Guercilena. Nel 2024 ha scelto di concentrarsi sullo sviluppo delle capacità da classifica per i Grandi Giri ed ha ottenuto il quinto posto finale alla Vuelta, finendo però per essere un po’ meno brillante sui traguardi singoli. Da vedere se la direzione rimarrà questa, con una particolare attenzione al piazzamento, o se il 24enne di Copenhagen sceglierà di miscelare la tipologia di obiettivi, dando magari nuova preminenza alle Classiche delle Ardenne.
L’attesa è grandissima, poi, intorno a Jonathan Milan. Il velocista italiano, che arriva da uno splendido 2024, ambisce a diventare qualcosa in più di un “semplice” uomo da volate e guarda con interesse alle Classiche più adatte alle sue caratteristiche, ovvero a quelle di primavera. La concorrenza non manca, ma al friulano non mancano né la determinazione né, soprattutto, la potenza, che potrebbe fare la differenza, in positivo, in finali incerti. Tornando alle volate, poi, l’azzurro è indubbiamente fra i migliori cinque interpreti del lotto e sarà molto probabile vederlo alzare le braccia spesso, quando il percorso chiamerà al lavoro proprio i velocisti.
La squadra statunitense avrà, anche quest’anno, un nucleo italiano molto rilevante. A caccia di successi proverà ad andare Giulio Ciccone, che arriva da un 2024 altalenante, fra guai fisici, un Tour de France corso per il piazzamento e un bel finale di stagione, che lo ha visto chiudere sul podio Il Lombardia. In attesa di capire quale sarà il suo programma stagionale, discriminante di rilievo sarà l’idea di fondo con cui l’abruzzese affronterà le corse più importante, ovvero se con compiti di classifica (per i quali la distanza dai più grandi sembra difficile da coprire) o se con libertà di movimento. Italiano è pure Andrea Bagioli, il cui 2024 è trascorso, a fronte di aspettative di alto profilo, senza particolari sussulti: il valtellinese cercherà di ritrovare le giuste sensazioni, in modo da tornare a essere un corridore di cui tenere conto in finali di gara complicati ed esigenti dal punto di vista altimetrico. Completano il pacchetto azzurro Simone Consonni, che sarà fondamentale supporto per Milan nelle volate di gruppo, e Jacopo Mosca, a cui saranno assegnati gli ormai tradizionali compiti di faticatore nelle fasi intermedie delle giornate di gara.
C’è curiosità intorno alle condizioni di Tao Geoghegan Hart, che era arrivato un anno fa come grande speranza per le corse a tappe e che invece nel 2024 è rimasto sempre lontano dalle posizioni che contano, a causa di una condizione non ritrovata. Per il londinese, sarà importante prima ritrovare il giusto colpo di pedale e poi capire quali obiettivi fissare nell’arco dell’annata, a fronte del fatto che quelli decisi l’anno scorso erano stati fin troppo ottimistici. Tanta incertezza intorno anche a Lennard Kämna, approdato in squadra dopo aver perso buona parte del 2024 a causa delle conseguenze di un incidente in cui è stato coinvolto durante un allenamento: prima dell’incidente, il tedesco si era dimostrato scalatore di notevole rango, capace sia di vincere da lontano sia di lottare per posizioni importanti, soprattutto nelle brevi corse a tappe. L’augurio è quello che possa tornare sui livelli toccati negli anni passati. Restando nel settore degli scalatori, in organico ci sono davvero tanti corridori che sanno fare buone cose quando la strada sale: bisognerà vedere quali saranno gli obiettivi e gli eventuali compiti che verranno scelti per Patrick Konrad, Juan Pedro López, Sam Oomen, Otto Vergaerde e Carlos Verona.
Il “reparto” in cui la squadra statunitense può sfoggiare una serie quasi infinita di finalizzatore è quello degli stoccatori da finali nervosi. Grandi attese aleggiano sulla testa di Thibau Nys, che ha compiuti 22 anni da poco ma che vanta già 11 successi da professionista: il belga, figlio d’arte, arriva da un 2024 quasi perfetto su strada e sta trascorrendo un inverno molto intenso sui percorsi di ciclocross. La classe è indubbia e la squadra sembra pronta, dopo averlo gestito molto nei primi due anni da pro’, per dargli un calendario pieno: sulla carta, è uno che può combattere con i più grandi, soprattutto quando conta l’esplosività. Arriva poi da un anno memorabile il lettone Toms Skujiņš, che ha messo in fila una serie ragguardevole di ottimi risultati nelle gare di un giorno e che potrebbe rappresentare una carta importantissima nelle strategie di squadra, quando ci sarà da fronteggiare le rivali più attrezzate nelle gare più ambite. Non si può poi pensare a un ruolo marginale per Jasper Stuyven, che ha ancora nelle gambe qualche risultato di spicco, soprattutto nelle Classiche del Nord.
Inoltre, la batteria degli “incursori” della squadra statunitense può contare anche su un Quinn Simmons che nel finale della scorsa stagione è sembrato aver ritrovato il colpo di pedale e la serenità giusti per un corridore delle sue potenzialità. E attenzione anche a Søren Kragh Andersen, uno dei pochi nomi nuovi arrivati dal CicloMercato, capace di acuti di giornata davvero notevoli nell’arco della sua carriera e corridore in grado anche di spendersi per i compagni, quando la situazione di corsa lo richiede. Cerca inoltre successi pesanti il ceco Mathias Vacek, che di anni ne ha ancora 22, ma che di fatto è alla quarta stagione da professionista della carriera: nel 2024 ha fatto vedere di essere cresciuto molto, soprattutto in quanto a gestione delle energie, e ha sfiorato più volte una vittoria di spessore (cinque secondi posti in tutto), che, a questo punto, se arrivasse nel futuro a breve termine non sarebbe certamente una sorpresa. E in rosa c’è ancora l’ormai 38enne Bauke Mollema, che sembra avere ancora nelle gambe qualche freccia da scoccare su traguardi importanti, magari fra Ardenne e Classiche d’autunno.
Julian Bernard proverà a mettersi in luce, come da tradizione, nelle fughe da lontano, mentre Amanuel Ghebreigzabier e Tim Declercq rimarranno con ogni probabilità risorse fondamentali nelle fasi intermedie delle corsa, soprattutto quando la squadra vorrà controllare la situazione. Anche Daan Hoole e Alex Kirsch si spenderanno per i compagni più titolati, ma potrebbero godere anche di qualche “libera uscita”, così come potrebbe capitare a un corridore esperto e navigato come Edward Theuns, che sembra però non avere più lo spunto veloce che lo aveva contraddistinto in passato. Stesso discorso per Ryan Gibbons, che potrebbe mettersi alla prova su qualche traguardo isolato, a fronte del contributo da dare in chiave strategie di squadra.
Le giovani promesse
I neoprofessionisti sono solo due, ma uno di questi porta con sé un notevole carico di attese. Albert Withen Philipsen ha compiuto da poco 18 anni, ma avrà su di se parecchi riflettori accesi, date le qualità messe in mostra sulla scena giovanile, non solo su strada, e le cose molto buone che i tecnici della squadra statunitense dicono di lui. Il ragazzo danese ha fatto sfracelli nelle gare di categorie e sulla carta dovrebbe cimentarsi con un calendario abbastanza centellinato, anche se la squadra sembrerebbe avere intenzione di spedirlo nella mischia già in occasione del Tour Down Under. È tutto da provare ad alti livelli e dovrà probabilmente ancora formarsi, ma ha qualità notevoli in salita, in collina e anche a cronometro: insomma, un potenziale fenomeno…
Primo anno fra i grandi anche per il tedesco Tim Torn Teutenberg, che è decisamente più esperto del compagno sopracitato e che potrà dare da subito un contributo alla causa della squadra. Forte a cronometro, molto a suo agio nelle volate e decisamente portato per le pietre (ha vinto la Roubaix giovanile del 2024), potrebbe accumulare esperienza spendendosi nelle strategie di squadra, ma potrebbe anche far funzionare il tassametro dei piazzamenti e magari anche dei successi personali.
Organico Lidl – Trek 2025
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Staff | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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Potenziale Lidl - Trek 2025
Volate - 8.5
Colline - 8.9
Montagne - 7.6
Pavé - 8.4
8.4
È già una delle squadre meglio attrezzate al mondo, ma l'idea di fondo è quella di diventare la migliore della scena. Sembra mancare ancora qualcosa sul piano delle classifiche da Grandi Giri, almeno per quel che riguarda il discorso-vittoria, ma per tutti gli altri settori l'organico è più che completo. Da nord a sud, dalle montagne alle volate, ci sono a disposizione una miriade di soluzioni per lasciare un'impronta sempre più pesante.
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