Mondiali Kigali 2025, Mattia Cattaneo dopo il 4° posto nella CronoStaffetta: “In questa gara è facile avere qualcuno in giornata no, non è mai una specialità semplice”
L’Italia non è riuscita a ripetersi nella CronoStaffetta Mista iridata. Dopo il terzo posto ottenuto lo scorso anno a Zurigo, il sestetto azzurro ha chiuso in quarta posizione la Mixed Relay dei Mondiali di Kigali 2025 terminando inoltre piuttosto lontano dal podio, che ha visto l’Australia salire sul gradino più alto davanti alla Francia e alla Svizzera. La gara era partita anche piuttosto bene dato che Mattia Cattaneo e Marco Frigo erano transitati con il secondo miglior tempo al primo intermedio nonostante poco prima si fosse staccato Matteo Sobrero, ma nell’impegnativo finale gli azzurri hanno perso ulteriore terreno e neppure il terzetto femminile è riuscito a invertire il trend, dato che anche Soraya Paladin ha perso presto contatto da Monica Trinca Colonel e da Federica Venturelli.
“Abbiamo fatto qualcosa di diverso rispetto al piano che avevamo, ma non era una CronoStaffetta normale – le parole di Cattaneo ai nostri microfoni – È sempre una gara speciale, soprattutto su un percorso come questo. Abbiamo provato a resettarci e a dare a Marco Frigo il recupero più lungo possibile nella parte in discesa, poi abbiamo solo spinto fino alla fine e penso che abbiamo fatto un buon lavoro, non solo noi ma anche le ragazze“.
L’aver perso Sobrero prima del primo intermedio ha reso le cose più complicate, ma il 34enne non ne fa una colpa al corridore piemontese: “Nella CronoStaffetta Mista è sempre facile avere qualcuno in una giornata dove non è al 100%. Nel momento in cui perdi il 5% è già sufficiente per perdere contatto. È sempre un mix tra la potenza e tutto il resto tra i tre corridori, quindi non è mai una specialità semplice e probabilmente Matteo non era in giornata super“.
Cattaneo si è poi soffermato sulle differenze tra il tracciato di quest’anno e quello della prova del 2024: “Penso che il percorso era molto simile a quello di Zurigo dello scorso anno, ma il problema è che anche il finale è duro. Perché anche l’anno scorso c’era una salita, ma poi era abbastanza piatto e molto veloce fino alla fine. Qui c’è l’ultima parte con il pavé e con lo strappo, quindi è molto più complicato. Penso che fosse la maggior differenza rispetto allo scorso anno”.