Mondiali Kigali 2025, la soddisfazione di Jay Vine dopo l’argento a cronometro: “Quando ho visto il percorso, sapevo che era la mia occasione”

Prima medaglia iridata per Jay Vine, che chiude al secondo posto la cronometro élite dei Mondiali di Kigali 2025. Meglio dell’australiano ha fatto solo l’imprendibile Remco Evenepoel, mentre tutti gli altri concorrenti in gara hanno fatto registrare tempi più alti. Vine era reduce da una fruttuosa Vuelta a España 2025 e ha saputo mantenere la condizione vista in Spagna fino all’appuntamento iridato, sfruttando anche il fatto di aver avuto subito la sua bicicletta a disposizione una volta arrivato in Rwanda. Peggio era invece andata alla sua connazionale, Brodie Chapman, che ha ricevuto i suoi “mezzi” con un cospicuo ritardo per via di problemi con gli aerei.

“Sicuramente è un gran risultato – le parole dell’australiano nell’immediato dopogara –  Già l’anno scorso ero in lizza per una medaglia ma non sono riuscito a raggiungerla e quindi questo è una specie di riscatto. Quando ho visto il percorso mesi fa, mi sono detto che questa era davvero la mia occasione per ottenere un risultato importante. La preparazione per questo evento non è stata quella che inizialmente era stata programmata, dato che ho fatto la Vuelta, dove non avrei dovuto andare, ma alla fine ha funzionato. Credo che non avrei proprio potuto fare una gara migliore”.

Vine puntualizza: “Avevo in programma un periodo di allenamento ad Andorra proprio per questa cronometro, ma se il lavoro chiama tu devi rispondere – l’analisi del corridore sotto contratto con la UAE Emirates XRG – Rispetto all’anno scorso penso comunque di aver finito la Vuelta in condizioni migliori. Non ero del tutto esaurito, quindi ho semplicemente tenuto il motore in funzione. Poi, sono arrivato qui, ho fatto due uscite agili ed è arrivata questa prestazione, di cui sono davvero fiero”.

L’australiano racconta la sua gara: “Avevo un piano sul ritmo da tenere. L’idea era quella di partire molto forte e poi gestire il finale, ma dopo la ricognizione che ho fatto ieri abbiamo deciso di cambiare tutto, perché serviva dare tutto sul pavé finale e anche andare al massimo sulla salita precedente. Su quel pavé potevi perdere anche 20 secondi, se non avevi più la potenza necessaria per spingere forte. Quindi, ho gestito all’inizio, senza pensare ai primi due intertempi. È andata bene. Se penso alla maglia iridata? Ci spero, magari già per l’anno prossimo (quando si correrà in Canada – ndr). La cronometro è la mia specialità preferita ed essere sul podio mondiale, al primo posto, sarebbe un sogno”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio