Mads Pedersen (Lidl-Trek): Il danese voleva la vittoria e la prima Maglia Rosa e lo si era capito sin dai primi chilometri, quando la sua squadra si porta subito in testa al gruppo per controllare i fuggitivi. Un lavoro che prosegue per tutta la giornata e che nel finale, sul doppio passaggio dall’ascesa di Surrel, si rivela determinante nel fare selezione e nel mettere fatica nelle gambe di molti. A quel punto al 29enne resta “solo” da finalizzare, cosa che lui fa alla perfezione, pur rischiando un po’ con una volata leggermente lunga, ma riuscendo a resistere sino alla linea d’arrivo.
Wout Van Aert (Visma | Lease a Bike): Ennesimo secondo posto per il belga, ma questa volta ha un sapore diverso dagli altri per via di quanto passato negli scorsi giorni, quando non era stato bene. Il 30enne non è brillantissimo neppure oggi, soffre sull’ultima salita, scivola indietro, resiste, risale e nella volata finale va vicinissimo a completare la rimonta su Pedersen, in uno sprint nel quale inizialmente resta anche un po’ chiuso da Aular. La prestazione è comunque di buon auspicio per i prossimi giorni, a partire da domani, dove con la crono potrebbe riuscire ad agguantare la Maglia Rosa sfuggita oggi.
Franscesco Busatto (Intermarché-Wanty): Esordio al Giro (e in un GT) da ricordare per il 22enne veneto, che riesce a superare le difficoltà di giornata meglio anche di alcuni uomini di classifica e nel finale è perfettamente posizionato per disputare la volata, che conclude al quarto posto risultando così il primo degli italiani e il miglior giovane.
Derek Gee (Israel-Premier Tech): Dopo quanto mostrato nella prima parte di stagione, sorprende vederlo perdere contatto lungo l’ultima salita e pagare dazio nei confronti degli altri big già nella prima tappa, soprattutto perché si era presentato al via di questo Giro con ambizioni di classifica. All’arrivo lascia sul piatto quasi un minuto: di sicuro, non un buon inizio.
Thymen Arensman (Ineos Grenadiers): Uscito dal Tour of the Alps con buone indicazioni e un successo di tappa (più il secondo posto finale), il neerlandese perde invece subito 1’35” da tutti gli altri uomini di classifica, iniziando il Giro proprio come aveva fatto lo scorso anno. È vero che il 25enne spesso soffre nei primi giorni e poi esce alla distanza, ma questo non è certamente un buon segno o il modo migliore di iniziare una corsa lunga e impegnativa come questa.
Kaden Groves (Alpecin-Deceuninck): Era tra i possibili favoriti di giornata e infatti i suoi compagni di squadra si fanno vedere nelle prime posizioni del gruppo nella prima parte di tappa per aiutare a tenere sotto controlla la fuga. Alla fine, però, il percorso odierno risulta troppo duro per lui, che altre volte era stato invece capace di superare frazioni movimentate e giocarsi poi la vittoria. Ci saranno comunque altre occasioni.