Giro d’Italia 2025, Mads Pedersen: “Ero davvero al limite e ho iniziato a perdere un bel po’ di posizioni, ma Vacek e la squadra sono stati incredibili”

Terzo successo in cinque tappe per Mads Pedersen al Giro d’Italia 2025. Il 29enne danese ha confermato di possedere un’ottima condizione imponendosi anche sul traguardo di Matera, per il quale era il principale favorito di giornata, ma ha dovuto stringere i denti per conquistarsi la volata dopo avere un po’ sofferto nel complicato finale, scivolando anche piuttosto indietro prima di riuscire a tornare davanti al momento giusto e, infine, resistere per poco alla rimonta di Edoardo Zambanini (Bahrain Victorious). Un’altra vittoria che l’attuale Maglia Rosa riconosce ancora una volta essere stata ottenuta anche grazie al gran lavoro svolto da tutti i compagni di squadra della Lidl-Trek, in particolare da Mathias Vacek.
Congratulazioni, terza vittoria al Giro d’Italia. Oggi è stato uno sprint molto emozionante, un finale molto emozionante. Un grande lavoro di squadra.
Sì, ancora una volta la squadra è stata incredibile per tutto il giorno e soprattutto nel finale. Ero davvero al limite. Ho perso qualche posizione nella parte più ripida della salita, ma nella leggera discesa sono riuscito a rientrare nelle curve. Quando si vince è tutto quasi perfetto, ma oggi è stata davvero molto dura.
Parlaci dell’emozione di vincere una tappa indossando la Maglia Rosa. Ieri hai detto che sarebbe stato molto bello vincere indossando questa maglia, oggi ci sei riuscito.
È incredibile. Già indossare la maglia è incredibile e vincere è altrettanto pazzesco. E devo dire che questa prima settimana è una delle migliori prestazioni che abbia mai fatto in una gara. Sono quindi molto felice di questo e orgoglioso della mia squadra.
E domani avrai un’altra grande occasione.
Sì, domani sarà una volata più regolare di quella di oggi. Sappiamo che sarà una difficile, ma, come ho detto, cercheremo di fare tutto il possibile per vincere. Ma sappiamo che sarà molto dura.
Quanto hanno fatto la differenza Vacek e il resto del team durante la giornata?
Sono loro a fare la differenza. Senza di loro tutto questo non sarebbe possibile. Fanno sì che la velocità sia alta nei momenti giusti e che sia bassa nei momenti giusti. E Vacek, lui… Scusate se lo dico così, ma è una fottuta macchina. È un ragazzo incredibile e si merita tutti i riconoscimenti per molte di queste vittorie. Quindi sì, senza di lui non sarebbe possibile, ma anche senza gli altri compagni non sarebbe possibile. Ma Vacek è un ragazzo fortissimo e merita tutto il credito che possiamo dargli.
Quando dici “rallentare nei momenti giusti”, è stato quel momento in cui Primoz (Roglic, ndr) è andato davanti e a un certo punto sembrava che per te fosse finita. Poi è sembrato che ci fosse un rallentamento; è stato quello il momento di cui parli?
Sì, quando Primoz è andato in testa ho pensato che fosse finita, perché ho iniziato a perdere un bel po’ di posizioni ed è stato davvero molto difficile per me. Ma Vacek è rimasto lì e poi ha ripreso la testa del gruppo e via radio mi dicevano che avrebbe dovuto rallentare in modo che io potessi riguadagnare un po’ di posizioni, lui l’ha fatto e sono riuscito a tornare sulla sua ruota a 800 metri dall’arrivo. Quindi sì, tutto sommato una prestazione superlativa, anche da parte dell’ammiraglia, che oggi ha guidato Vacek molto bene in questo finale. Quindi chapeau a tutti.
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