Giro d’Italia 2025, Ayuso-Del Toro come Simoni-Cunego? Gibo la vede così: “Situazione diversa, ma lo spagnolo non correrà per arrivare secondo…”

Il Giro d’Italia 2025 ha preso, almeno dopo la prima settimana, una piega decisamente intrigante. La UAE Team Emirates XRG ha chiuso infatti il settore di apertura della Corsa Rosa con due uomini nelle prime due posizioni della classifica generale. Davanti a tutti non c’è però il capitano designato, ovvero Juan Ayuso, ma il 21enne messicano Isaac del Toro, che è stato eccezionale protagonista della tappa degli sterrati, ovvero quella che ha chiuso la prima settimana e che è stata la più significativa, finora, per quel che riguarda l’economia della corsa.
Del Toro si è presentato al Giro con lo status di corridore molto promettente, ma non certo quello di atleta che potesse contendere il successo finale ad Ayuso, considerata peraltro la presenza, nella stessa squadra, di un altro nome pesante come quello di Adam Yates. Il messicano, però, è corridore di indubbio talento, in salita va forte, a cronometro è tutt’altro che fermo e si sa muovere anche su percorsi mossi. Tutta da vedere, però, la sua tenuta sulle tre settimane di corsa.
Inevitabile, dati i fattori in gioco, l’associazione di idee con quello che successe al Giro d’Italia 2004, quando Gilberto Simoni era il capitano designato della Saeco. Il trentino si ritrovò però il “nemico” in casa, dato che il giovane Damiano Cunego colse le occasioni a sua disposizione, indossò la Maglia Rosa e non la lasciò più fino alla fine del Giro. “La situazione fra Ayuso e Del Toro è diversa da quella che fu la nostra – le parole di Simoni raccolte da La Gazzetta dello Sport – Nessuno di loro due ha vinto in passato, Ayuso è un capitano di speranza e non è una certezza. Del Toro aveva quindi più diritto di giocarsi le sue carte”.
Simoni aggiunge una chiave di lettura significativa: “Queste cose mettono un po’ di confusione in squadra. Ayuso non è uno che corre per arrivare secondo. Se lo spagnolo ha scelto di non correre insieme a Tadej Pogačar, un motivo ci sarà. Uno che non fa da secondo a Pogačar non può volerlo fare a Del Toro“. Vedremo come andranno le prossime settimane di gara, considerando che la cronometro di martedì 20 maggio potrebbe consentire ad Ayuso, che è uscito però acciaccato dalla tappa di Siena, di accorciare – o anche di neutralizzare – la distanza che ora lo separa dal messicano.
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