Giro d’Italia 2024, Michael Storer rammaricato dall’esito della fuga: “Nessuno davanti ci ha creduto veramente, siamo andati davvero troppo piano”
Un’ottava tappa passata sempre in testa alla corsa quella di Michael Storer che a Prati di Tivo conclude al nono posto l’ottava tappa del Giro d’Italia 2024. Come tanti suoi colleghi, anche il corridore australiano alla partenza stamattina si immaginava una tappa all’insegna della fuga e si è lanciato all’attacco sin dai primi chilometri. Quando la UAE Team Emirates ha ricucito il margine con gli attaccanti, però, il 27enne è riuscito a rimanere a ruota dei migliori e a concludere in top 10 una tappa molto dura che lo vede riavvicinarsi al decimo posto in classifica generale, distante ormai meno di 30 secondi.
“Sono andato in fuga perché speravo che la UAE lasciasse un po’ più di spazio – commenta il nativo di Perth ai nostri microfoni – C’è stata anche un po’ di sfortuna perché nessuno in fuga aveva dei compagni di squadra che si sacrificassero. L’ho trovata una cosa strana in alcuni momenti perché c’era più di una squadra con diversi corridori. Ho tentato la fortuna, perché non puoi mai sapere, a volte serve anche quella nel ciclismo, a volte capitano le occasioni, ma comunque non ho speso troppe energie quando mi sono accorto che la fuga non sarebbe arrivata. Il vantaggio che ho avuto ad inizio salita mi ha permesso di affrontarla in modo più costante ed è stato comunque importante, quindi anche se ho speso energie prima ma le ho risparmiate dopo”.
In molti hanno criticato la tattica della UAE Emirates, accusata di voler cannibalizzare la corsa. Non è di questa idea il capitano della Tudor, che ritiene che il fatto che la fuga non abbia avuto grande vantaggio sia dovuto ad una serie di fattori: “Il percorso, il vento, il fatto che nessuno in fuga ci abbia creduto veramente, la UAE ha fatto semplicemente il suo passo ma noi davanti siamo andati veramente piano. Se ci fossero stati più gregari a tirare davanti ci avrebbero lasciato più spazio”.
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