Giro d’Italia 2024, Damiano Caruso: “Arrivo con un basso profilo, posso aiutare Tiberi a non commettere errori”

Damiano Caruso si avvicina al Giro d’Italia 2024 con un doppio ruolo. Se da un lato il ragusano resta uno dei punti di riferimento della Bahrain Victorious per quanto riguarda la Corsa Rosa (è reduce da un secondo e da un quarto posto negli ultimi due anni), dall’altro al suo fianco per questa edizione avrà il giovane Antonio Tiberi, alla sua prima partecipazione, ma reduce da una primavera che ne ha rilanciato le ambizioni di classifica. Solo la strada, con il passare delle tappe, ci dirà quali saranno i ruoli e le gerarchie all’interno della squadra che si presenta al via da Venaria Reale con l’ambizione di un buon piazzamento in classifica generale.

Il tuo direttore sportivo ha affermato che puoi ancora lottare per la generale, cosa ne pensi? 
“Mi fa piacere l’ottimismo del mio direttore sportivo e la fiducia del team in generale. Voglio testarmi nella prima settimana e avere un confronto diretto con i miei avversari e allora sarò più preciso riguarda alla mia condizione. Finora in questa prima parte di stagione non ho ottenuto risultati e quindi adesso sto navigando un po’ a vista. Arrivo con un profilo basso, se ho qualcosa da dimostrare lo voglio fare con i fatti in gara”.

Avrai anche un ruolo di chioccia nei confronti di Antonio Tiberi, ti piacerebbe aiutarlo a crescere?
“Io non posso insegnare a Tiberi ad essere un vincente, questa è una caratteristica intrinseca. Posso, però, aiutarlo a commettere meno errori possibili, soprattutto in una gara di tre settimane. Io di errori ne ho commessi tanti e me li porto dietro come esperienza. Gli metterò a disposizione il mio bagaglio di esperienza per fargli commettere meno errori possibili”.

Come si fa a non partire battuti quando si corre con Tadej Pogacar?
“Sulla carta è quasi triste ammettere che partiamo tutti battuti. Però sappiamo benissimo che in una gara di tre settimane ci possono essere tantissime variabili, il meteo, una giornata storta tante altre situazioni. Quindi partire già sconfitti è sbagliato perchè non si sa mai cosa potrà succedere durante la corsa. Chiaramente in una scontro diretto è impensabile batterlo. Ma con un po’ di coraggio e gambe, quanto meno si può provare a metterlo in difficoltà. Difficile adesso dire come ma occorre avere la voglia e l’incoscienza di provarci in gara, strada facendo. Se uno ha la capacità e anche la fortuna di trovarsi al posto giusto al momento giusto, magari può tentare di fare qualcosa. Però un po’ di rassegnazione magari c’è”.

 

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