Giro d’Italia 2024, Antonio Tiberi: “Il 5° posto è l’obiettivo che ci siamo posti all’inizio, quindi firmerei per arrivare così a Roma”

In attesa dell’ultima settimana, Antonio Tiberi traccia il bilancio dei primi due terzi di Giro d’Italia 2024. Al primo GT da capitano della sua giovane carriera, il corridore della Bahrain Victorious sta disputando una corsa piuttosto solida, che lo vede al momento proprietario della Maglia Bianca e al quinto posto in classifica generale. Un piazzamento che il 22enne laziale spera di confermare nelle ultime impegnative giornate, che potrebbero portare a diversi cambiamenti nella top-10 a eccezione, per Tiberi, della prima posizione, che vede Tadej Pogacar saldamente in Maglia Rosa e con un vantaggio importante su tutti gli avversari.

Giro finito? Per il primo posto direi di sì, anche perché non è un primo posto occupato da un nome così a caso – ha riconosciuto il classe 2001 nel corso della conferenza stampa del giorno di riposo – Sappiamo tutti quanto è forte Tadej e, già adesso, che ha già un vantaggio di quasi sette minuti alla fine della seconda settimana, devo dire che è quasi impossibile ormai ambire al gradino più alto“.

Il corridore della Bahrain Victorious è soddisfatto del suo Giro fin qui: “Sinceramente, all’inizio non mi aspettavo di essere in questa posizione. Ho fatto tutto bene, la condizione era buona, ma è il mio primo Giro d’Italia e il mio primo Grande Giro come leader, quindi è tutto nuovo per me. Ora sono molto felice di essere in questa posizione”.

Finora, l’unica giornata un po’ negativa a livello di prestazione è stata quella di ieri, conclusasi a Livigno: “Non direi che è stata una crisi, perché con una crisi magari perdi anche 5-10 minuti. Ieri sono riuscito a gestirmi al meglio con la squadra, che soprattutto sulla salita del Foscagno, con Damiano soprattutto, hanno fatto un ritmo per tenermi lì con i migliori senza cercare di perdere troppo tempo. Poi sono stato lì con Thomas fin quando è partito Bardet, e poi da lì ho iniziato a soffrire un po’ di più. Ho fatto gli ultimi due chilometri a tutta cercando di perdere il meno possibile, e sinceramente, quando ho tagliato il traguardo e ho visto che ero ancora Maglia Bianca e quinto nella generale, sono rimasto molto contento di essere riuscito a gestire così bene questa giornata, per me era la prima volta in assoluto così dura, in una gara a tappe non l’avevo mai ancora affrontata”.

“È stata una giornata che è servita da lezione, da esperienza, è stato un insegnamento, un bagaglio in più da mettere sulle spalle, perché è stata una giornata proficua per quella che è stata la mia carriera professionistica – ha proseguito Tiberi – È il primo GT che affronto da capitano e in tre settimane penso che a tutti possa capitare una giornata dove bisogna pensare più a difendersi piuttosto che attaccare. Anche la squadra mi ha detto che è normale e sono comunque contento di come ho reagito”.

Il laziale non sembra risentire troppo della pressione: “Per essere la mia prima esperienza da capitano e da leader mi ritengo per adesso tanto soddisfatto degli obiettivi che sto raggiungendo e della posizione in cui sono adesso. Diciamo che me la sto più godendo, è un ambiente, un’atmosfera che non avevo mai percepito prima, il supporto, l’attenzione che mi viene dedicata. Cerco di non farmi prendere dall’ansia, dalla pressione, ma di sfruttare la cosa per darmi la carica e godermi il momento”.

La speranza in vista di quest’ultima settimana è confermarsi tra i primi: “Il quinto posto è l’obiettivo che ci siamo posti con la squadra all’inizio del Giro. Adesso sono quinto e manca una settimana alla fine, quindi adesso come adesso firmerei per arrivare così a Roma perché significherebbe arrivarci avendo compiuto quello che era l’obiettivo iniziale”.

Rispetto all’inizio del Giro, invece, il 22enne guarda meno a un successo parziale: “Puntare a una vittoria di tappa adesso è complicato, essendo quinto in classifica generale è difficile che gli avversari ti lascino lo spazio per giocarti una vittoria di tappa. Io vorrei provarci in una tappa comunque impegnativa o di salita, ma in queste tappe gli avversari che ho sono tanti e forti e soprattutto c’è Tadej che ci ha fatto vedere che quando c’è l’arrivo in salita vuole sempre dire la sua. Quindi diciamo che per adesso non è quello l’obiettivo“.

In ogni caso, una giornata buona per puntare alla vittoria potrebbe essere quella di sabato: “La tappa di Bassano sono sicuro sarà dura e impegnativa, forse poco meno di Livigno; innanzitutto voglio vedere come mi sentirò quella mattina prima della partenza. Se la condizione tornerà a crescere e a essere quella buona sicuramente cercherò di reggere il più possibile con i migliori e poi si vedrà. Quando ho la gamba e sto veramente bene penso di aver già fatto vedere che non sto lì ad aspettare, quindi sicuramente se avrò la gamba buona e la condizione giusta darò il massimo di me stesso”.

Tiberi spera anche di riuscire a difendere la leadership nella classifica giovani: “La battaglia per la Maglia Bianca è sicuramente ancora aperta, Arensman è molto forte ed è solo 19 secondi dietro. Abbiamo ancora una settimana dura, quindi penso che sia molto aperta. Mantenere la quinta posizione sarà abbastanza difficile, Arensman è solo a 19″, ma deve anche lavorare e spendere energie per Thomas, quindi magari non sta pensando alla Maglia Bianca, ma a fare il meglio per aiutare Geraint. È ancora aperta, difficile, e di sicuro devo dare il meglio in questa settimana“.

In classifica, quelli alle mie spalle che mi spaventano di più sono Bardet e Arensman – ha aggiunto il classe 2001 – Bardet perché non si tira mai indietro, è sempre pronto ad attaccare e quando sta bene e ha la gamba non aspetta e prova ad attaccare, quindi se continuerà a sentirsi bene proverà a dire la sua. Arensman ieri l’ho visto parecchio bene, però è anche vero che ha lavorato per Thomas e infatti poi nel finale ha ceduto qualcosa anche lui. Però lui mi è molto più vicino in classifica e per la Maglia Bianca”.

Per il capitano della Bahrain Victorious, il bilancio fin qui è comunque positivo: “Per tutte le esperienze e guardando al fatto che sono al primo Giro da capitano, a 22 anni, sono alla fine della seconda settimana in classifica e in Maglia Bianca, almeno un otto me lo darei. Sto facendo del mio meglio, magari non pensando al 100% a fare tutte le cose perfette, perché appunto sono al mio primo Giro e magari preferisco a volte fare qualche errore che poi mi servirà tra qualche anno, quando magari potrò giocarmi la vittoria. Io mi ritengo tanto contento e soddisfatto della prestazione che sto facendo”.

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