Favoriti Giro d’Italia 2022: Richard Carapaz se la gioca con Romain Bardet e Mikel Landa, ma occhio a Joao Almeida

Chi sono i favoriti alla Maglia Rosa del Giro d’Italia 2022 al termine della prima settimana (abbondante) di corsa. La Corsa Rosa è ormai quasi al giro di boa per numero di tappe affrontate e il secondo giorno di riposo è buona occasione per cercare di fare il bilancio di quanto successo sinora. La cronometro e i due arrivi in salita sono quelli che hanno segnato la classifica attuale, condizionata dalla fuga sull’Etna che vede un ottimo Juan Pedro Lopez (Trek-Segafredo) ancora in rosa, ma scritta in maniera molto più chiara da quanto successo ieri sul Blockhaus, anche se i distacchi fra i primi big sono ancora soprattutto risultato di quanto successo nella prova contro il tempo di Budapest, dopo che Potenza è scivolata indenne sotto le ruote del gruppo.

Già considerato il grande favorito, Richard Carapaz conferma a questo punto il suo ruolo. L’ecuadoriano non ha impressionato e non è mai riuscito a fare realmente la differenza sinora, ma sta bene e non ha paura di assumersi le sue responsabilità, con la Ineos Grenadiers che ha già sacrificato tutte le sue alternative al suo altare. Segno di grande fiducia che sta ripagando con una corsa regolare, provando ad attaccare e anche se non ha ancora fatto la differenza, con il passare dei giorni potrebbe riuscire nel suo intento visto che è un corridore che ha spesso mostrato di saper migliorare con il tempo. Le difficoltà vissute ad inizio stagione fanno inoltre pendere in questo senso l’ago della bilancia dalla sua parte, con una condizione rincorsa che probabilmente deve ancora arrivare.

I più pimpanti in salita assieme al campione olimpico sono stati Romain Bardet, autore anche di una ottima crono, e Mikel Landa, sopravvissuto anche a due cadute senza apparenti conseguenze. Il francese è arrivato al Giro con grandi motivazioni dopo la vittoria al Tour of the Alps e questa prima parte della Corsa Rosa ne conferma l’ottimo stato di forma. Corridore grintoso e di esperienza, il leader del Team DSM ha imparato anche a gestirsi e sarà sicuramente molto pericoloso. Da capire se non sia arrivato troppo presto in forma e se magari non si ritrovi a calare nel finale. Il basco è invece in crescendo, dopo che in tutta la prima parte della stagione è stato anche spesso al servizio dei compagni, lavorando nell’ombra pronto a faticare per gli altri. Tanti chilometri anche al vento che gli son serviti per costruire una forma che lo vede brillante in salita. La sua incognita, nella speranza che la doppia caduta di ieri non sia grave e non avrà conseguenze, è la cronometro, in vista della quale, ancor più degli altri, ha bisogno di accumulare vantaggio.

Ed è proprio qui che entra in gioco lo spauracchio Joao Almeida. Il leader della UAE Team Emirates ieri si è difeso molto bene, gestendosi in una salita che ha preferito salire del suo ritmo, restando relativamente presto in ultima posizione del gruppetto, apparendo in sofferenza in alcuni frangenti, ma comunque riuscendo a ricongiungersi con i primi.  È stato infatti lui a condurre l’inseguimento negli ultimi cinque chilometri di corsa, ricevendo pochissimi cambi, tenendo un ritmo costante che ha avuto la meglio sulle progressioni e la mancata intesa dei rivali. Una ottima difesa che, considerando anche il suo discreto spunto veloce e, soprattutto, le sue grandi qualità a cronometro, i rivali dovranno provare a scardinare prima di Verona.

Si sono ben comportati sinora anche Jai Hindley, che si è issato in quanto leader della Bora-hansgrohe, e il sempiterno Domenico Pozzovivo. Il secondo classificato del 2020 ha conquistato  il Blockhaus, muovendosi con intelligenza sia al momento degli scatti decisivi che in vista dell’arrivo, così come l’esperto scalatore lucano, che vuole ricompensare la Intermarché – Wanty – Gobert della fiducia. Dopo la buona prova sull’Etna, hanno saputo confermare ieri, anche se resta il dubbio se sarebbero riusciti a rientrare senza la provvidenziale presenza del portoghese, che si è sobbarcato quasi tutto il lavoro, facendo valere le sue qualità al passo. Anche nel loro caso, resta inoltre da vedere se riusciranno a guadagnare abbastanza in vista della crono finale, che per l’australiano rappresenta sicuramente un ricordo doloroso.

Molto ben posizionato in classifica è anche Guillaume Martin, che ieri ha saputo limitare i danni malgrado il giorno precedente avesse speso molto in fuga per riportarsi nelle zone alte della classifica dopo la débacle dell’Etna. Scalatore tenace, il grimpeur della Cofidis dovrà ora trovare la regolarità che gli è mancata in queste fasi iniziali. Parte da un ottimo punto di partenza e sarà meno marcato, anche se pure lui a crono…

Oltre il minuto di ritardo tutti gli altri, che sembrano ormai tagliati fuori dai giochi, sia per distacco che per quanto espresso in strada. Condizioni tattiche particolarmente favorevoli potrebbero tuttavia favorire alcune seconde linee come Thymen Arensman (Team DSM), Pello Bilbao (Bahrain-Victorious) ed Emanuel Buchmann (Bora-hansgrohe), il cui ritardo è abbastanza contenuto ma che potrebbero in alcuni scenari trovare vantaggio dalla marcatura che i rispettivi capitani potrebbero finire per farsi. Ci vorrebbe tanta fortuna perché la corsa prendesse questa direzione, ma non sarebbe la prima volta che i big si sorvegliano troppo e lasciano andare qualcuno che poi riesce a stupire.

Per palmarès e rispetto, ma anche perché quanto mostrato ieri sul Blockhaus è stata prestazione più che dignitose, in ballo possiamo considerare anche Alejandro Valverde (Movistar), che sta correndo sornione e si ritrova, ancora una volta nella sua lunga carriera, capitano quasi suo malgrado. La sua tenuta sulle tre settimane da un lato è tutta una incognita, dall’altro se c’è qualcuno che sa come gestire le energie è lui. Difficile e improbabile, ma il distacco ancora contenuto consente anche a lui di ambire ad una buona posizione di classifica a Verona. E lui, a crono, non è fermo quando serve.

Chiudiamo con Vincenzo Nibali. Dopo il cedimento sul suo Etna era difficile pensare che ieri potesse essere con i primi sul Blockhaus, invece ha chiuso la tappa in ottava posizione, fra gli ultimi a cedere riuscendo poi a gestirsi bene sino al traguardo. Anche lui ormai leader della sua Astana Qazaqstan, il siciliano ha un ritardo importante in classifica, ma la sua storia ci insegna che è qualcosa di fattibile, anche perché lui è un diesel, che esce fuori con il passare dei chilometri, accusando la fatica meno degli altri. Erano altri tempi e un altro Vincenzo Nibali: ma che bel modo di salutare il Giro d’Italia sarebbe? E anche se non ci dovesse riuscire (nessuno peraltro gli chiede neanche di provarci), rivederlo competitivo per poter salutare al meglio è già una soddisfazione.

Borsino Favoriti Maglia Rosa Giro d’Italia 2022

***** Richard Carapaz
**** Romain Bardet, Mikel Landa
*** Joao Almeida
** Jai Hindley, Guillaume Martin, Domenico Pozzovivo
* Thmen Arensman, Pello Bilbao, Emanuel Buchmann, Vincenzo Nibali, Alejandro Valverde

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