Giro d’Italia 2021, Lorenzo Fortunato: “Non mi rendo ancora conto di cosa ho fatto”

Quasi incredulo Lorenzo Fortunato dopo aver tagliato per primo il traguardo del Monte Zoncolan. Il corridore della Eolo-Kometa, infatti, pochi minuti fa ha ottenuto il suo primo successo tra i professionisti nella quattordicesima tappa del Giro d’Italia 2021 su una delle montagne più iconiche del ciclismo. Il classe ’96 si era inserito nella fuga del mattino insieme al compagno Vincenzo Albanese, che ha lavorato molto per lui, e poi nel finale ha risposto all’attacco di Jan Tratnik, approfittando poi del tratto più duro della salita per staccare lo sloveno.

Non mi rendo ancora conto di cosa ho fatto – ha esordito ai microfoni Rai dopo il traguardo – Sono partito per andare in fuga e provare a vincere la tappa. Tutti i giorni diciamo così, ma finché non sei lì non ci credi. Dovevo andare in fuga, perché un paio di giorni ho un po’ dormito e non sono riuscito a entrare, oggi quindi a tutti i costi dovevo andare. Albanese era con me, ha lavorato per me, mentre io sono rimasto un po’ sulle ruote e ho saltato anche qualche cambio. In salita curavo Mollema e Bennet, pooi sentivo che stavo bene, li ho visti in difficoltà, e sono andato dietro a Tratnik. Sapevo che gli ultimi tre chilometri erano i più duri e ho aspettato quel momento. Finché non son arrivato al traguardo non ci credevo, mi dicevano che avevo un buon vantaggio ma  continuavo a spingere”.

Concetti che il corridore bolognese ha poi ribadito anche ai nostri microfoni: “Una giornata fantastica – ha esordito – stamattina Ivan Basso mi ha detto ‘Fortu, oggi vai in fuga e vinci la tappa’ e così è stato. Ho avuto Vincenzo Albanese che mi ha portato fuori, standogli a ruota sono andato in fuga. Poi nella prima parte ha tirato per me e sull’ultima salita ho coronato il sogno, mio e della squadra e di tutti quelli che mi seguono. La prima cosa che ho pensato dopo il traguardo? Cavolo, ho vinto una tappa al Giro d’Italia e quella dello Zoncolan, che tutti aspettavano. Ma prima dell’arrivo non ci pensavo, perché se ci pensavo magari mi fermavao in mezzo alla salita, invece ho pedalato, sono andato a tutta e senza pensieri, senza stress, sono andato all’arrivo.

Il corridore italiano si è detto poi convinto che questo successo lo aiuterà a fare il pieno di autostima e ha voluto ringraziare tutta la sua squadra, fondamentale per questo primo trionfo: “Sicuramente la consapevolezza sale, l’autostima sale e la condizione salirà, perché  con il morale alto sale anche la condizione. Io sapevo di stare bene perché sugli ultimi arrivi in salita rimanevo con gli ultimi venti, venticinque, stavo lì. Stavo di fianco Bernal e lo guardavo, prima lo guardavo in televisione. Per questo Ivan Basso mi ha detto ‘vai in fuga e vinci la tappa’, in fuga si può vincere, in gruppo sono esimo, allora sono andato in fuga e ho vinto . La dedica va a Luca Spada e a tuta la Eolo-Kometa che mi supporta e mi ha portato fino a qui, devo ringraziare tutto il team perché senza di loro non sarei mai arrivato dove sono”.

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