Giro d’Italia 2021, Egan Bernal sereno anche se la schiena provoca ancora qualche dolore che lo allontana da Tour e Tokyo
Egan Bernal non fa proclami, ma appare sereno nel giorno di riposo del Giro d’Italia 2021. Pur non ancora scomparso, il dolore alla schiena è apparso sinora quantomeno domabile e visto il confortevole margine che ha attualmente in classifica, nonché le dimostrazioni di forza che ogni volta lo vedono ormai staccare tutti quando parte, il leader di una solida Ineos Grenadiers sembra in questo momento sempre più involarsi verso la conquista del suo primo Trofeo Senza Fine. Grande obiettivo di questo suo inizio di stagione, la Corsa Rosa è iniziata molto meglio delle sue stesse aspettative e sembra ormai incanalata nella giusta direzione per lui.
Come sta la schiena?
È un fastidio che comunque ogni tanto continuo ad avvertire nella parte bassa della schiena e ai glutei, ma sto abbastanza bene. Continuo a fare tutti gli esercizi e la fisioterapia necessaria, due volte al giorno. Sto facendo tutto il possibile per tenere la schiena al meglio, ma a volte sento dolore ai glutei. Non molto forte, infatti quando devo andare a tutta sento più dolore alle gambe che alla schiena. Dobbiamo trovare l’equilibrio per continuare a lavorare sulla schiena, ma non troppo per evitare che possa nuovamente farmi male. Nel prosieguo del Giro non credo che il dolore diventerà impossibile da sopportare. Sono fiducioso che tutto vada bene.
Visto come stai ora sembra che questa preparazione sia stata perfetta per te.
Non so se è stata la preparazione ideale, ma abbiamo preso le decisioni giuste al momento giusto. Abbiamo cambiato alcune cose durante il percorso, con l’allenatore che è stato bravo a cambiare i carichi di lavoro in base a quello che succedeva. Preparare un grande giro con un infortunio non è semplice. Per quest’anno penso che abbiamo fatto il meglio possibile vista la situazione.
Le cose sono andate come previsto per voi, oppure pensavate di correre diversamente?
Il piano era di restare prudenti nella prima parte della corsa, ma una volta che ti trovi lì, con i corridori che attaccano, sinceramente mi piace correre in maniera aggressiva e stare davanti se ho le gambe. Quindi aspettavo e poi cercavo di cogliere l’opportunità per fare la differenza. A volte siamo partiti con l’idea di non perdere tempo, poi quando ci siamo trovati in strada sono riuscito a guadagnare qualcosa. Pensavamo di perdere qualcosa prima del primo giorno di riposo, perché la preparazione non era potuta ovviamente essere la migliore a causa della schiena, ma poi mi sono sentito bene e ho provato a cogliere le occasioni per guadagnare tempo.
A questo punto, con che vantaggio pensi di dover arrivare alla crono per poter stare tranquillo?
Penso che il vantaggio che ho ora sia sufficiente per la crono finale. Si corre l’ultimo giorno, quindi è anche una questione di riposo e recupero. Penso che con il vantaggio che ho adesso, se tutto va normalmente, dovrei riuscire a tenere la maglia nella crono. Non sono uno specialista, ma perdere 2’30” in 30 chilometri la vedo difficile, almeno spero (ride, ndr).
Quindi come pensi di affrontare questa terza settimana?
Il piano è di correre in maniera più prudente, ma se starò bene ci proverò, mi piace il ciclismo offensivo. Vedremo come andranno le circostanze. Bisogna anche vedere come andrà sul momento con l’adrenalina, a volte pensi qualcosa nel bus poi vai a tutta. L’obiettivo è non concedere terreno né in salita né a crono, anche se con questo vantaggio sono tranquillo.
Dopo il Giro pensi di continuare la preparazione verso Tokyo?
Ai Giochi non sono sicuro di andare. Il Giro è una corsa che porta via molte energie e penso ne uscirò molto stanco. Anche considerando l’infortunio non so se sarà la cosa migliore per me andare ai Giochi, continuando a fare sforzi intensi per una preparazione per i giochi, ai quali, se vado, è per esserci al 100%. Non voglio rischiare di farmi nuovamente male. Ne stiamo parlando, non l’abbiamo scartata, ma sarà complicato. Non so ancora anche perché ho ancora un problema alla schiena e non voglio spremere troppo la schiena.
Quindi neanche il Tour?
Non penso che andrò al Tour. La squadra ha già un’ottima selezione per il Tour. I ragazzi che ci sono ora stanno facendo una ottima preparazione e penso che possono fare molto bene. Personalmente, mi concentrerò sulla seconda parte della stagione, forse facendo la Vuelta. Al momento voglio finire il Giro e vedere come il corpo recupera, poi decideremo nella seconda parte della stagione. Per quest’anno non li correrò entrambi, ma non escludo in futuro, con il sostegno della squadra e una preparazione specifica e mirata di poter provare a farle entrambe.
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