UCI, trasferiti i servizi antidoping all’ITA
L’UCI ha ufficializzato il trasferimento dei servizi antidoping, che passano dalla CADF, Cycling Anti-Doping Foundation, all’ITA, International Testing Agency. Il direttivo dell’Unione Ciclistica Internazionale ha preso questa decisione all’unanimità, lo scorso venerdì a Dübendorf, località nella quale si stanno disputando i Mondiali di Ciclocross. Questo trasferimento risulta, però, soggetto ad alcune condizioni che dovranno essere soddisfatte affinchè diventi effettivo a partire dal 1 gennaio 2021. L’ITA attualmente gestisce i servizi antidoping di una quarantina di sport, ma non dispone ancora dei mezzi necessari per fornire lo stesso servizio per quanto riguarda il ciclismo.
Entro il 10 giugno l’agenzia dovrà creare una sezione apposita dedicata al ciclismo, offrire a ciascun dipendente della CADF una posizione equivalente al suo interno e dedicare alla lotta contro il doping nel ciclismo tutto il contributo finanziario proveniente dalle squadre, dagli organizzatori, dai corridori e dall’UCI. I team ed alcuni organizzatori si sono lamentati con David Lappartient, il presidente dell’UCI, di non essere stati consultati in merito a questa nuova proposta.
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