MTB, emergono nuovi dettagli sul caso di Mathias Flückiger: il campione incriminato era inammissibile
Emergono ulteriori incredibili dettagli sulla vicenda doping legata all’argento olimpico di Tokyo Mathias Flückiger. Dopo un lungo calvario iniziato a giugno 2022 con le prime analisi e conclusosi a maggio di quest’anno con la completa assoluzione per inammissibilità del campione usato per le analisi antidoping, un’inchiesta del sito svizzero blick.ch evidenzia le gravi inadempienze della SSI, sigla di Swiss Sport Integrity, l’autorità nazionale antidoping elvetica. Nella sentenza di assoluzione di Flückiger, infatti, la Camera Disciplinare Sportiva Svizzera evidenzia come da parte dell’agenzia ci siano stati gravi errori nella gestione del campione alla base dell’originaria accusa.
Sin dalla raccolta del campione, avvenuta il 5 giugno 2022 a Leysin, le carte evidenziano la totale assenza di controlli e di standard di sicurezza all’interno della sala antidoping che era stata tenuta aperta e all’interno della quale era permesso l’accesso a terzi che avrebbero potuto tranquillamente sostituire, invertire o modificare in qualsiasi modo i campioni raccolti. La totale inadeguatezza del luogo dei controlli, però, non è stata la causa scriminante, così come sottolineato anche dagli stessi giudici svizzeri, che hanno invece indicato la totale assenza di documentazione sui successivi movimenti del campione in questione come causa di assoluzione.
Dopo il test antidoping effettuato domenica 5 giugno, infatti, viene evidenziato nella sentenza come il campione di Flückiger non sia arrivato nei laboratori di Losanna fino alla mattina di mercoledì 8, lasciando un gap di oltre 38 ore all’interno del quale il campione è stato tenuto in custodia da una dipendente dell’agenzia antidoping che non ha tenuto traccia in maniera dettagliata e corretta del campione interessato, ammettendo addirittura in una deposizione di averlo conservato nel suo frigorifero di casa. Proprio la mancanza di documenti che appurino quello che è successo in queste 38 ore è stata la motivazione con cui la Camera Disciplinare ha assolto l’atleta svizzero, dato che il campione è risultato a tutti gli effetti inutilizzabile.
Terminato il calvario ora per Flückiger è arrivato il momento di agire per ottenere il risarcimento dei danni, sia economici che di immagine, nei confronti della SSI: “Non voglio che quello che è successo a me accada con nessun altro atleta, non è una cosa che auguro a nessuno”.
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