Ef Education-Oatly, Veronica Ewers spiega il ritiro: “Ho cercato di guarire i danni inflitti al mio corpo, ma non ha funzionato. Non permetterò che quel demone mi consumi di nuovo”

Veronica Ewers spiega le motivazioni che l’hanno portata al ritiro anticipato dal ciclismo professionistico. L’atleta statunitense ha rescisso il proprio contratto con la EF Education-Oatly, con cui correva dal 2022 e aveva ottenuto anche risultati significativi tra cui il quarto posto nella classifica generale del Giro d’Italia 2023. Lo stop forzato dall’attività agonistica è stato dovuto alla sindrome RED-S (carenza energetica relativa nello sport) che porta a dei problemi di malnutrizioni e uno squilibrio ormonale. La difficile convivenza con questa situazione è stata spiegata nel dettaglio dalla 31enne dell’Idaho, che ha raccontato gli ultimi anni difficili passati tra speranza del recupero e frustrazione per la necessità di fermarsi. 

Non ho il ciclo dal 2014 – ha spiegato Ewers in un lungo post su SubstackLe mie ossa sono deboli. La mia funzione gastrointestinale fa schifo. Ho passato il 2024 (con un po’ di pausa) e il 2025 cercando di guarire il decennio di danni che ho inflitto al mio corpo, ma non ha funzionato. Cercavo di recuperare mentre cercavo anche di performare al massimo livello, ma non posso recuperare mentre mi alleno e gareggiare al massimo livello, e non posso performare al massimo livello finché non sono guarita. A questo punto il mio corpo è in modalità recupero, e non c’è modo di dare priorità alla performance o all’adattamento all’allenamento. Non è abbastanza sicuro nemmeno per funzionare correttamente al livello più basilare”.

Da qui la decisione di smettere di correre per concentrarsi esclusivamente sul periodo di recupero e tornare in salute. La speranza di tornare in gruppo però rimane, ma un eventuale ritorno sarà possibile solo con la certezza di poter competere di nuovo al massimo livello: “Ho deciso di smettere di correre quest’anno per concentrarmi completamente sul recupero, senza alcuna pressione legata alla performance. Ovviamente voglio tornare a un punto in cui posso gareggiare e offrire prestazioni ad alto livello, ma devo dare priorità alla mia salute. Finché non sarò sana, non sarò in grado di rendere bene in sella, quindi che senso avrebbe?”.

La sindrome RED-S non ha causato solo problemi fisici all’atleta statunitense, ma anche una forte pressione psicologica. Dover sempre pensare alle prestazioni anche nei momenti difficili è stato un peso grande da sopportare per Ewers, che ha concluso il suo post con una confessione sincera e dura di come lo sport professionistico possa consumare una persona: “Per ora non faccio molta attività. Sto ‘ripristinando la composizione corporea’, come la mia dietista mi ha detto di definirla. Niente di tutto questo è confortevole. Non so chi sono quando non sono un’atleta. Ma di certo non ho intenzione di lasciare che quel demone mi consumi di nuovo. Ho pianto per la persona che ero prima che quel demone entrasse nella mia vita. Vorrei poter essere di nuovo lei, essere la Veronica meno consumata dentro. Lei non c’è più e non potrò più sperimentarla nella sua forma pura. Anche se contaminata, almeno potrò riscoprire e condividere i pezzi di lei che ammiro di più, e, si spera, diventare la Veronica che sa mettere a tacere il suo demone e godersi la vita fino in fondo”. 

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