Sara Piffer, il fratello racconta: “Eravamo contenti, andavamo verso la salita e poi è successo…”

Christian racconta gli ultimi momenti assieme alla sorella Sara Piffer. Il 20enne trentino era assieme alla sua sorella minore quando è stata investita e uccisa da un 70enne che per fare un sorpasso ha invaso la loro corsia e l’ha travolta. Lui se l’è cavata con ferite lievi, ma ha vissuto un momento terribile, assistendo alla morte della 19enne con la quale fino a poco prima scherzava e condivideva una grande passione. I due si stavano allenando su strade che ben conoscevano e mai si sarebbero aspettati quanto stava per succedere, nel pieno di una giornata normalissima, che li vedeva sorridenti dirigersi verso la salita più vicina.

“Ci stavamo allenando insieme e proprio qualche istante prima mi ha detto: ‘Adesso, dopo un’ora di allenamento devo fare una salita di due o tre chilometri. Dai, andiamo su fino a Fai della Paganella”’. Eravamo contenti, andavamo verso la salita e poi è successo…”, racconta al Corriere del Trentino rivivendo un momento che non dimenticherà mai, trovando comunque forza e coraggio per parlare con lucidità: “Il messaggio che voglio dare è che la prudenza sulle strade deve esserci di più, perché ultimamente è sempre meno. C’è sempre troppa fretta perché magari hai un impegno e per quello non guardi dove vai — continua i ragazzo —. Si pensa solo: ‘Sono in ritardo, devo andare a quell’appuntamento’”.

Il classe 2004, che sta vivendo quel che nessuno dovrebbe mai vivere in questo modo, lancia così un appello: “I ciclisti e i pedoni sono i più fragili e non vengono considerati. Ultimamente, ogni volta che uscivamo per allenarci rischiavamo: appena le macchine ti vedono, aspettano un attimo e si buttano perché pensano di farcela e tu la scampi per poco solo perché freni. Diciamo che gli autisti sono sempre più distratti, non so a cosa siano dovute queste distrazioni, però ultimamente in questi anni lo sono sempre di più. Chiedo maggiore prudenza, per il rispetto dei ciclisti e delle persone”.

Difficile ora pensare al ciclismo, anche se il portacolori della Campana Imballaggi-Geo & Tex-Trentino, non vuole lasciare, anche nel ricordo della sorella. “Penso che continuerò, è quello che vorrebbe Sara – commenta ricordando l’amata sorella – Sara era fantastica. Sempre solare e sorridente. Sempre vicina, quando le chiedevi una cosa lei c’era sempre. Non la dimenticherò mai, era l’unica sorella che avevo, mi è stata sempre così vicino. Mi voleva un sacco di bene. Aveva la passione della bici e quando avevamo tempo lei era sempre felice di allenarsi con me, voleva starmi dietro”

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