Ciclocross, Mathieu van der Poel scalpita in vista del Mondiale: “Sono vicino alla mia versione migliore”

Finora, nonostante un infortunio, Mathieu van der Poel ha vissuto una stagione di ciclocross praticamente perfetta. Il campione del mondo in carica ha vinto tutte e sette le gare cui ha partecipato, mettendo in scena una serie di cavalcate impressionanti. Ora, manca solo una settimana a quello che è l’appuntamento più importante di questa settimane “fuori-strada”, ovvero il Mondiale di Liévin 2025, contesto nel quale il neerlandese andrà a caccia del primato di maglie iridate della specialità, uguagliando le sette portate a casa da Erick de Vlaeminck.

Dopo la gara, vinta e dominata, di Hoogerheide, domenica 26, Van der Poel, che pochi giorni fa ha compiuto 30 anni, ha parlato del suo avvicinamento alla prova iridata, che andrà in scena esattamente fra sette giorni (domenica 2 febbraio): “Il Mondiale è l’obiettivo principale del mio inverno – le parole del neerlandese raccolte da WielerFlits – Arrivo da un periodo molto buono, ma se non vinco domenica prossima, il mio inverno non sarà un successo. Sarebbe grandioso essere ancora Campione del mondo e scrivere un pezzo di storia”.

Van der Poel si troverà di fronte, a sorpresa, Wout van Aert, che ha annunciato la sua presenza a Liévin dopo non averla contemplata nelle settimane precedenti. La notizia riguardante il belga non era ancora maturata nel momento in cui VDP si è concesso alla stampa, tanto che il neerlandese ha parlato, in quanto ad avversari probabili sul percorso iridato, di “Thibau Nys, che è uno che può fare bene in una gara singola” e di “Michael Vanthorenhout. Non puoi mai sapere come si possono presentare gli specialisti del ciclocross a queste gare e quanto si sono allenati. Comunque, non mi aspetto grandi differenze nella gara di Liévin”.

Nei giorni scorsi era emerso un problema, non di poco conto, che ha afflitto il fenomeno della Alpecin-Deceuninck nelle ultime settimane, ovvero la frattura di una costola, riportata durante un incidente di gara: “I dottori pensano che la costola si sia scheggiata nella gara di Loenhout e poi si sia rotta del tutto du giorni dopo, a Besançon (entrambe le prove sono state vinte da VDP… – ndr). Nel viaggio di ritorno da Besançon ho detto a Christoph Roodhooft (il direttore generale della squadra – ndr) che avrei avuto qualche problema nelle settimane successive. Lui un po’ ne rideva, ma io avevo la sensazione che fosse una cosa seria“.

Il problema, ora, sembra del tutto assorbito: “Nelle prime due settimane avevo dolore, soprattutto quando tossivo e dovevo alzarmi. La frattura, però, era proprio all’inizio dell’osso e questa è stata una benedizione, perché non mi dava problemi nello stare in posizione sulla bici da strada. Ho ancora qualche problema quando sollevo la spalla, ma quello è l’unico movimento che adesso non riesco a fare al 100 per cento. Posso gareggiare, ma non è del tutto piacevole”.

Quindi, l’obiettivo-iride è lì da centrare, tanto che Van der Poel sembra non avere rivali: “Non sono d’accordo – il commento del neerlandese – Il Mondiale è sempre una gara diversa. Sicuramente ho le credenziali migliori, non lo nascondo, ma un Campionato del mondo va comunque corso. Qualcuno ne ho già perso, in passato. Il primato di De Vlaeminck? Sarebbe grandioso arrivarci. All’inizio non ci pensavo granché, ma fin dallo scorso anno è iniziato a rimanermi in testa. Spero di poter centrare la vittoria domenica”.

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