Soudal-QuickStep, Remco Evenepoel lascia l’ospedale e racconta l’incidente: “Sono stato catapultato dall’altro lato della strada”
Secondo Remco Evenepoel questo infortunio lo sta facendo soffrire più di quello di aprile al Giro dei Paesi Baschi. Ieri pomeriggio lo scalatore classe 2000 ha lasciato l’ospedale di Herentals, dove è stato operato alla clavicola a causa del terribile incidente avuto martedì in allenamento che gli ha procurato anche fratture a costole, scapola destra e mano destra. Il belga della Soudal-QuickStep aveva già rassicurato i tifosi sul suo stato di salute in un messaggio social pubblicato nella mattinata di ieri, ma in una breve intervista rilasciata a VTM il bi-campione olimpico ha parlato più nel dettaglio delle sue sensazioni e di quanto successo in quei concitati istanti prima e dopo l’incidente.
“Sto soffrendo molto di più che dopo la caduta al Giro dei Paesi Baschi. Non ho passato una buona notte. Mi sono svegliato all’una di notte e non riuscivo più a dormire. I medici hanno lavorato molto, soprattutto sulla clavicola, e ci vorrà tempo per recuperare. Durante il primo mese non potrò fare nulla. Poi, valuteremo il danno – ha detto il giovane belga prima di spiegare l’esatta dinamica dell’indicente – È successo abbastanza velocemente. Ho sentito la signora delle poste aprire la portiera. Pensavo di essere riuscito ad allontanarmi dall’auto, ma sono stato catapultato sull’altro lato della strada. La mia mano e la mia spalla hanno assorbito completamente l’urto. Una volta smaltita l’adrenalina, ho sentito subito che le cose non andavano bene“.
Subito dopo l’impatto col veicolo Evenepoel è stato soccorso da alcuni commercianti della zona in cui è avvenuto l’incidente. “Ero un po’ confuso, ma per fortuna mi hanno dato degli zuccheri rapidi [una bibita gassata, ndr]. Poi ho cercato di contattare la mia famiglia. Oumi [la moglie, ndr] non era molto lontana, ma in quel momento c’era un’interruzione della rete telefonica, quindi non potevo raggiungere nessuno. Fortunatamente, qualcuno mi ha aiutato tramite un’altra rete ed è riuscito a contattare Oumi. Ci è voluto molto tempo. Sono rimasto seduto lì per 30-40 minuti”.
Lo scalatore belga, dimostrante grande senso di responsabilità, si è guardato bene dall’incolpare direttamente la portalettere per la collisione con la portiera del veicolo da cui stava uscendo. “Ha voluto subito aiutarmi e mi ha persino dato il suo cappotto – racconta Evenepoel – Era visibilmente sconvolta, ma stava solo facendo il suo lavoro. Nel servizio postale, spesso le cose devono andare in fretta. È stato un piccolo momento di disattenzione da parte sua, un momento sfortunato”.
Ora però il capitano della Soudal-QuickStep deve già pensare a quando potrà tornare ad allenarsi e a quale sarà il suo programma per la prossima primavera. “Penso che sia meglio sia successo ora che, ad esempio, in aprile. Perché allora sarebbe stato difficile fare il Tour. Andrà bene. Non ho altre opzioni, sapete. La situazione è quella che è. Non posso più tornare indietro, purtroppo – ha detto il giovane belga – Normalmente, l’intenzione era di iniziare la nuova stagione nel primo fine settimana di marzo, nelle due corse di un giorno nell’Ardèche francese. Ma questo debutto dovrà ovviamente essere posticipato. In termini di allenamento, vedremo cosa sarà ancora possibile fare a marzo. Ora dobbiamo solo aspettare e vedere. Dovrò saltare il ritiro della squadra a dicembre e anche quello di gennaio sarà difficile da realizzare. Per allora, al massimo potrò girare per qualche ora e dovrò fare ancora molto lavoro di fisioterapia”.
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