Soudal Quick-Step, Patrick Lefevere: “Continuerò, ma non nel modo in cui alcuni si aspettano”
Patrick Lefevere pronto alla sua nuova vita alla Soudal Quick-Step. Domani è l’ultimo giorno da team manager della sua creatura, poi da mercoledì lascerà la guida del team a Jurgen Foré, arrivato lo scorso anno in qualità di direttore operativo proprio per iniziare una transizione graduale verso questo momento. Il 69enne belga non lascerà tuttavia completamente il team, ma come annunciato nelle scorse settimane al momento dell’ufficializzazione di questa importante decisione, rimarrà coinvolto nel team e nella sua gestione in qualità di membro onorario del consiglio di amministrazione. Una qualifica vaga, che può essere una semplice onorificenza, ma anche qualcosa di operativo.
“Tutti hanno detto che continuerò ad essere presente – spiega a Het Nieuwsblad – Forse, ma non nel modo in cui alcuni si aspettano. Non ho intenzione di rimanere in disparte come un vecchio patetico o di venire a salutare tutti in partenza. Jurgen mi chiede dei consigli, ma non ho intenzione di restare in disparte come un padrino e raccontare ai meccanici e al resto dello staff come le cose fossero meglio prima. Significherebbe entrare in scivolata a palla lontana e non è nel mio stile. Venire dopo di me non è un regalo e io sono felice di farmi da parte”.
Lo fa in un momento in cui la sua squadra vive una situazione particolare, forse mai avuta nel corso della sua lunga carriera. L’arrivo di Remco Evenepoel ha infatti stravolto gli equilibri del suo team, allontanandolo dai consueti binari e obiettivi, portando il terreno di gioco dalle classiche ai GT, ma ancor di più stravolgendo anche l’assioma che voleva il suo gruppo più importante dei singoli.
“Ho sempre cercato di non costruire una squadra attorno a un solo corridore, ma non si può ignorare il fatto che attualmente è l’uomo della squadra che cerchiamo di sostenere in ogni modo possibile – ammette l’ormai quasi ex numero uno del team, che comunque ritiene perfettamente in grado di sostenerlo nei suoi grandi traguardi – Non credo che dovremmo sentirci inferiori a nessuno. Lo dico in tutta modestia, non mi sto gonfiando il petto. Gli olandesi sanno vendersi meglio e fanno un pacchetto più bello, ma noi delle Fiandre Occidentali siamo più concreti”.
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