Parigi-Roubaix 2025, Pogačar e Van Aert condannano il lanciatore della borraccia: “Questo tipo di comportamenti non ha spazio nel nostro sport”

Anche Tadej Pogačar e Wout Van Aert condannano l’uomo che ha colpito Mathieu Van der Poel con una borraccia alla Parigi-Roubaix 2025. Se il fuoriclasse olandese della Alpecin-Deceuninck, intervistato dopo il suo successo nel velodromo, aveva utilizzato termini pesanti come “tentato omicidio”, anche due dei suoi più grandi avversari non risparmiano le critiche per il “tifoso” che si è reso protagonista di questo gesto pericoloso. Intervistato da Het Laatste Nieuws, Wout Van Aert (Visma|Lease a Bike) ha criticato fortemente il tifoso belga per quanto avvenuto, applaudendo poi Van der Poel per le sue pesanti accuse lanciate dopo la gara.

Gente che si comporta in questo modo non è la benvenuta in corsa per quanto mi riguarda – spiega il belga – Il ciclismo è uno sport dove i tifosi sono vicinissimi agli atleti e questo lo rende unico. È stato bellissimo avere migliaia di tifosi a bordo strada sia alla Roubaix che nelle ultime settimane. Ma il nostro sport è già abbastanza pericoloso senza che le persone inizino a tirarci oggetti durante la corsa. Appoggio Mathieu che si è esposto in maniera chiara e decisa e spero che le sue parole aiutino a far sì che questi episodi non si ripetano in futuro”.

Condivide in pieno le parole del nativo di Herentals anche Tadej Pogačar (UAE Emirates XRG), che si è definito “disgustato” da quanto avvenuto: “I tifosi devono comportarsi in maniera responsabile ed essere rispettosi nei confronti dei corridori in modo che noi possiamo fare il nostro lavoro in pace – commenta lo sloveno – Il ciclismo ha una relazione unica con i tifosi. È possibile vivere le corse da vicinissimo all’azione, e il poter essere così vicini ai corridori è fantastico. La maggior parte dei tifosi sta a bordo strada per ore o addirittura giorni per fare il tifo per tutti, dal primo all’ultimo, a prescindere dalla squadra o dalla nazionalità, e questa è una cosa bellissima del nostro sport. Come atleti viviamo dell’energia e dell’atmosfera create dai tifosi, ma non c’è spazio per aggressioni o comportamenti come quelli visti domenica. Il ciclismo è uno sport bellissimo e i tifosi ne sono parte integrante, vogliamo che rimanga così”.

 

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